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Kolder

Quando passi tutta la vita a crescere con molte donne attorno, sviluppi lo specifico dono di poter riconoscere ogni stato d'animo che attraversano.

Capisci quando sono furiose, e quando sono rilassate. Capisci quando sono tristi e quando felici. Capisci se mentono e capisci se dicono la verità. Capisci quando hanno combinato qualche cazzata. E soprattutto, capisci quando stanno per scoppiare a piangere. E sin da quando metto piede dentro l'edificio, esattamente alle otto del mattino, capisco che Stephanie scoppierà da un momento all'altro. A differenza delle mie sorelle o di mia madre, Stephanie è facilmente riconoscibile nei momenti pre-pianto.

Urla contro a tutti, impreca come non mai, aggredisce verbalmente e dopo, solo dopo essersi comportata come una donna a cui hanno appena rubato l'auto dal valore di un milione di dollari, scoppia a piangere da sola.

Ora, ha attraversato la fase delle urla, dell'aggressione verbale e anche delle imprecazioni. Da letteralmente quaranta minuti, urla contro Cyrus, e ovviamente lui urla contro di lei.

Nella sala conferenze, si sputano addosso i peggiori insulti. Non so quale sia la ragione del litigio, ma è stata Stephanie a cominciare e ovviamente Cyrus non si tira indietro davanti a un violento litigio.

Io li fisso, con il culo posato sulla scrivania di un dipendente che continua a lavorare dietro di me.

Sorseggio un caffè con calma, ascoltando Stephanie che urla a Cyrus che l'unica cosa in cui lui è bravo, è fissare le persone come un bastardo psicopatico. Lo sentite, voi? Il profumo dell'amore? Io sì.

Arwen e Rhysand passano davanti alla sala conferenze, fissando Stephanie e Cyrus. Richiamo entrambi con un fischio e vengono da me, fermandosi ai lati.

Rhysand incrocia le braccia.

«Perché Cyrus urla?».

«Sembra stiano per accoltellarsi».

Accenno un sorriso a Arwen, «Niente coltelli. Ma scommetto cinquanta dollari che Stephanie lo schiaffeggia».

Arwen mi lancia un'occhiataccia.

«Smettila, non fare il ragazzino».

«Torna a casa da quell'inutile sacco di merda che chiami marito».

Dio, Cyrus è proprio mio fratello. Mi volto verso Rhysand che sorride.

«Cento dollari».

Mio fratello mi guarda dal basso, gli occhi azzurri divertiti.

«Coglione. Trecento dollari che lo colpisce con un pugno».

«Rhysand!».

«Ci sto».

«Kolder!».

Roteo gli occhi al cielo senza prestare attenzione alla disapprovazione di Arwen. Ogni tanto bisogna trovare un modo per divertirsi. Mia sorella scuote la testa, andando via borbottando a
bassa voce contro me e nostro fratello.

Io e Rhysand rimaniamo a fissarli mentre cominciano ad alzare la voce più di prima. Stephanie si ferma ad un palmo dal naso di Cyrus che è pochi centimetri più alto di lei.

«Perché litigano?».

Scrollo le spalle. «Non ne ho idea».

Rhysand mi prende delle mani il caffè e ne beve un sorso facendo una faccia disgustata. «Che schifo. Odio il caffè macchiato, cazzo».

«Allora non berlo».

Riprendo il mio caffè e do una delicata spallata a mio fratello.

«Hai sentito la mamma?».

Ossigeno - Kolder // Saga Warner Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora