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Sayer

«Kolder, smettila. Mi fai il solletico».

Ridacchio per le dita congelate di Kolder che si insinuano sotto la camicia che indosso, con l'intenzione di farmi il solletico per la terza volta in venti minuti. Mi pizzica un fianco, e scoppio a ridere facendo rimbombare la risata nelle mura della camera da letto di Kolder. Lui accenna un sorriso, fermando le mani e depositando un bacio sul tatuaggio di una farfalla blu nella mia spalla destra.

La vita è bella. È bella sul serio.

Da quando due settimane fa, io e Kolder abbiamo avuto quel fantastico appuntamento, il mondo all'improvviso è diventato più luminoso. La vita è diventata una bellissima meraviglia.

Non ricordo di aver mai riso o essere stata felice come lo sono nelle ore che trascorro con Kolder. Ho scoperto un suo nuovo lato che non avrei mai immaginato potesse avere, un uomo tutto d'un pezzo come lui: giocherellone. Gli piace dire battute orribili che mi fanno ridere di gusto.

È stato una bella sorpresa. Lui rende tutto più bello.

Quando Gregory non è al lavoro, vado nell'ufficio di Kolder che oscura con un telecomandino, per evitare che qualcuno veda una donna bionda, nuda, cavalcare il capo dell'azienda, sulla sedia della sua scrivania. La sera tardi viene a casa mia, ordiniamo cibo d'asporto o mangiamo quello che lui cucina. La mia capacità di cucinare, non è mai sbocciata. La notte facciamo sesso - tanto sesso - e quando la mattina mi sveglio lui non c'è, ma si premura sempre di lasciarmi un messaggio per dirmi che è dovuto andare al lavoro.

Ora siamo stesi nel suo letto, perché io ho dimenticato le chiavi del mio appartamento nel suo ufficio ieri sera, consapevoli che tra mezz'ora dovrà andare a lavorare. Lui è nudo, fatta eccezione per i boxer neri, mentre io indosso una delle sue tante camice bianche immacolate. Profuma di lui.

Rimette la schiena sul materasso, grattandosi distrattamente gli addominali segnati. Mi mordo il labbro alla vista di quella carne sexy alla mia mercé. Senza pensarci, vado sotto le coperte prima che possa fermarmi.

Sento Kolder ringhiare il mio nome quando tocco il tessuto dei suoi boxer.

Vuole essere una protesta, perché in meno di trenta minuti deve fare una doccia e andare al lavoro, ma invece gli esce come una specie di brontolio eccitato. E adoro essere io la donna che gli fa emettere quei suoni sensuali. Abbasso i boxer neri, e stringo la base del suo pene, sospirando prima di dare una leccata lenta e malignamente provocatoria alla punta rosa e gonfia.

Lo vedo passarsi una mano sugli occhi.

Non può perdere tempo con il sesso, lo so bene, ma lui è sempre molto generoso con me e voglio ricambiare tutte le cose sconce che mi ha fatto ieri notte. Lo prendo in bocca in tutta la sua lunghezza. È dannatamente duro da strapparmi un gemito acuto e voglioso. Lo prendo fino in fondo, deglutendo, e lui alza i fianchi alla ricerca della mia gola. Inizio a succhiare più profondamente, e al tempo stesso inizio a toccarmi senza poterne fare a meno.

Passano una manciata di minuti prima che Kolder noti la mia mano fissa sulla mia intimità. Grugnisce afferrando i miei capelli in pugno, alzandomi la testa per guardarmi negli occhi.

«Salimi sulla faccia. Voglio leccarti».

Santo cielo, sì.

Faccio come ha detto, e mi afferra per il sedere, abbassandomi sulla sua bocca che non esita ad aprire per far sfrecciare la lingua sul mio clitoride.

Sussulto per quella scarica di piacere improvvisa, diverse da tutte le altre, allungando una mano sul muro.

La parte migliore del sesso orale? Riceverlo. Senza dubbio.

Ossigeno - Kolder // Saga Warner Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora