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Esmeralda

Ahhh, che cavolo!!

Gli lancio dei calci, ma non mi lascia, allora gli sussurro all'orecchio in modo sensuale

<Vaffanculo!> mentre dico questo gli do due calci forti e cadiamo a terra.

Io sopra di lui.

Ci guardiamo negli occhi.

Io mi alzo di scatto e corro verso l'entrata della mia casa, ma Nathan mi afferra per la vita.

Si gira e Nathan mi dà uno schiaffo bello forte.

Noto solo adesso che è molto alterato, allora decido di non opporre resistenza, per la mia incolumità, ed entriamo in macchina, in un religioso silenzio.

Mi siedo il più lontano possibile da Nathan, perché non lo sopporto già più.

Lui si avvicina e cerco di scalare di un posto, ma mi giro e vedo che sono vicino allo sportello, allora mi siedo su di lui e cerco di scavalcare per andare all'altro sedile, ma Nathan mi tiene ferma dai fianchi.

Mi guarda negli occhi come se volesse mangiarmi, mi sente a disagio e arrossisco.

Abbasso subito il capo per non farlo vedere a Nathan.

Cerco di spostarmi ma lui mi dice, interrompendo il silenzio

<Rimani qui!>.

Mi tiene salda e non riesco a spostarmi e rimaniamo così per tutto il tragitto per arrivare a casa sua.

Sento che qualcuno mi accarezza il viso e apro gli occhi, è Nathan, mi sposta da sopra di lui ed esco dalla macchina.

Cerco di prendere le valigie, ma le prendono i suoi scagnozzi.

<Questa è casa mia e dei miei genitori> dice Nathan

<Bella, perché c'è una macchina dietro la tua?> <Sono i miei fratelli e mio padre, le persone presenti all'interessante riunione di questa mattina>

<oh, ok>

<Entriamo>e lo seguo per forza, pur volendo scappare ci sono i suoi scagnozzi dietro di me.

EsmeraldaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora