08

462 12 0
                                    


Nathan

La seguo ,ma si è chiusa in camera.

Busso alla porta e le urlo di aprire la porta, ma non lo fa.

Ad un certo punto sento dei singhiozzi.

Esmeralda sta piangendo.

<Esmeralda apri per favore.>

Non risponde

<Non piangere,dimmi cosa c'è.>

Finalmente parla <Ok.>

Apre la porta e io l'abbraccio

<Mio padre tiene "prigioniera"mia madre perché mi ha aiutato a scappare, ti prego aiutami >

<Ti aiuterò> le dico.

Mi sussurra un grazie.

<Ti amo>

Le dico ma non risponde.

Sospiro.

Scendo e prendo il suo borsone

<Promettimi che non mi tratterai male mai e non avrai più amanti> dice.

Farei di tutto per lei e le dico

<Va bene,te lo prometto> e torniamo a casa.


Esmeralda

Spero che mantenga la sua promessa.

Ho paura per mia madre.

Mio padre è sempre stato malvagio e violento con mia madre.

Cercavo sempre di proteggere mia madre ma ero piccola non riuscivo ad allontanarlo da lei o "menarlo".

Mia madre è la mia vita.

Siamo come migliori amiche,sorelle.

Non riuscirei a stare senza di lei.

<Esmeralda, tutto bene?>Dice

<Si>.

Entriamo in macchina e arriviamo alla villa.

Appena entrano vedono una Ana e Allison preoccupate, i fratelli di Nathan sorpresi e suo padre infuriato.

<Esme, tutto bene?>

<Si Ana.>

Loro due si tranquillizzano.


Due mesi dopo...


Esmeralda

Tutto procede abbastanza bene.

Ho due migliori amici: Ana e Daniel.

Ho fatto amicizia con Ethan, ma ancora non mi fido molto.

Abbiamo salvato mia madre da mio padre, infatti abita con noi.

Lui è stato arrestato.

Il padre di Nathan si è rivelato simpatico, socievole e gentile.

L'opposto di quello che all'inizio sembrava.

E cosa importantissima, mi innamorata follemente di Nathan, ma non sono ancora pronta a dirglielo, forse.

Voglio raccontargli la mia vita.

<Nathan?>

<Dimmi Esme>

<...Ti voglio raccontare la mia vita>

<Ti ascolto> dice lui e io comincio a raccontare :

<Sono nata il 23 giugno del 2003.

Mia madre era molto felice, invece mio padre non mi voleva.

Era alcolizzato e fumava molto.

Non era presente nella mia vita.

Avevo solo mia madre.

Molte volte lui la picchiava e io cercavo di aiutarla in qualche modo, ma senza successo.

Ero una bambina contro un uomo.

Ai miei 16 anni, in una lite tra i miei genitori, mio padre picchiò nuovamente mia madre.

Li dissi basta, spinsi mio padre che cadde per terra e soccorsi mia madre.

Lui si alzò e mi picchiò, però fui felice perché riuscii a salvare in qualche modo mia madre.

Lei cercò di aiutarmi ma la spinsi, senza farle male o farla cadere.

Dopo due anni, la prima volta in cui mio padre fece qualcosa per me, fu darmi in sposa a te.

Non lo fece per affetto, ma per i suoi affari>.

<Esme, io...no-...mi dispiace tanto, so che detto dopo tutto quello che hai passato non serve a nulla, però mi dispiace>.

EsmeraldaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora