-Ma tu non eri svenuto mentre Bakugou ti picchiava?- Io sussultai, non sapevo se Shoto era contento di essersi fatto vedere dagli altri nel proteggermi quindi se gli avessi detto di Uraraka non avevo idea di come l'avrebbe presa ma visto che ormai parlai troppo tentai intimorito.
-I-io si ero svenuto. . . Però ho sentito questo e quindi. . .-
-Non ho fatto nulla di che- rispose freddo e ormai con sguardo distante, cominciò a camminare nuovamente sui suoi passi mentre io restai immobile a guardarlo allontanarsi da me sempre, ancora e ancora, sempre più lontano. Tornai a casa triste come mio solito, mangiai e poi mi andai a rinchiudere nella camera mettendomi ovviamente sopra al letto e cominciando a pensare. Ogni volta che finivo con il chiudere gli occhi pensavo e riflettevo fin troppo, avrei voluto un'altra vita, avrei voluto essere qualcun altro e invece ero proprio lì, un ragazzo bullizzato dalle elementari fino al terzo anno di superiori, senza una vita sentimentale, senza autostima e senza un vero obbiettivo di vita, ma la verità è che odiavo me stesso e non le persone che mi facevano stare male perché comprendevo che loro erano solo di passaggio nella mia vita, tuttavia quel dolore momentaneo che mi assaliva sembrava non passare mai e quindi diventai di conseguenza depresso. D'improvviso aprii gli occhi e vidi un ragnetto sul muro della mia stanza, sobbalzai per la paura anche perché io avevo la fobia dei ragni e mia madre lavorava quindi non sarebbe rientrata a casa fino a tarda sera, cercai ovunque qualcosa per aiutarmi a far uscire quel ragno dalla finestra ma non appena afferrai una rivista, non gay, non lo vidi più, andai nel panico più totale e continuai a guardarmi attorno impaurito, anche se riconoscevo che non era il ragno più grande che abbia mai visto ma a causa della mia fobia lo vedevo enorme più di quanto era davvero e questo sicuramente non aiutava.
-R-ragnetto. . . Esci fuori dai, non voglio farti del male- parlai da solo per tranquillizzarmi quando di punto in bianco sentii dei movimenti sulla mia spalla, urlai dallo spavento ma cercai di rimanere fermo perché mi conoscevo e sapevo che se non lo avessi guardato sarei forse riuscito a mantenere la calma, quando d'improvviso sentii un dolore atroce, mi guardai velocemente la spalla e vidi il ragno con i suoi dentoni dentro la mia pelle e i suoi peli verdi che chiaramente segnalavano la sua velenosità, io urlai con tutto me stesso, mi diedi la rivista in faccia varie molte e corsi per l'intera stanza finché non lo ritrovai vicino la finestra, per mia fortuna il ragno uscì ma quel morso mi preoccupava, cercai il disinfettante e poi mi guardai meglio allo specchio per vedere se aveva lasciato segni, per mia sorpresa sembrava non esserci nulla di simile e sembrava neanche una ferita velenosa, per mia strana fortuna. Arrivò la sera e già dimenticai quasi del tutto l'accaduto, mia madre tornò e mi diede i suoi soliti abbracci.
-Com'è andata oggi a scuola?-
-Tutto molto bene, oggi molta letteratura. . .-
-Ah però, ti sei dovuto impegnare!- La conversazione andò avanti finché non finimmo la cena ed io tornai tranquillo nella mia stanza, mia madre non notò i lividi perché li avevo coperti con i suoi trucchi, il fondotinta ormai era il mio amico più grande, ammetto che a volte avrei voluto finire con un bel tocco di eyeliner ma non ebbi il coraggio, mi addormentai nel mio letto pensando allo sguardo di Shoto su di me, avrei voluto parlargli di più, avrei voluto capire quel suo sguardo così profondo ma la mia timidezza era la mia condanna, pensai semplicemente che da lì a breve sarebbe arrivato un nuovo giorno e che magari il domani mi avrebbe dato più soddisfazioni, ma così non fu. -Izuku svegliati!! Stai ancora dormendo!?- mi svegliai di soprassalto, notai l'orario e capii che quel giorno ero davvero in ritardo.
-Mi sto preparando!- Gridai iniziando a vestirmi e lavarmi ma non appena mi trovai in bagno notai allo specchio il mio volto più luminoso, anche i miei miseri addominali mi sembrarono più scolpiti ma pensai che fosse a causa del sudore che persi ieri nel parlare con Bakugou e poi con Shoto.
-Tesoro hai fatto colazione!?-
-No mamma lo sai che non ho fame la mattina- mia madre sbuffò e mi tese una busta, io la guardai curioso e notai che dentro c'erano dei tramezzini, ne rimasi stupito. -Mamma cosa fai! Non devi preparami il cibo. . . Hai già tante altre cose a cui pensare-
-Tu sei il mio primo pensiero però- a quelle parole quasi piansi, i miei occhi lucidi mostrarono debolezza e tentai di trattenermi perché per me era imbarazzante piangere davanti alle persone, inoltre se l'avessi fatto i miei compagni lo avrebbero notato quindi mi limitai a prendere la busta e a sorridere.
-Grazie mamma- quelle parole fecero sorridere anche mia madre e questo mi fece sentire bene. Nonostante le corse per uscire in tempo riuscii ad arrivare a scuola giusto giusto per la prima ora di motoria, a me non dispiaceva fare sport ma il problema era che ero una frana e il secondo problema era Bakugou.
-Ehi merdina! Se oserai metterti contro di me oggi rimpiangerai di non essere morto ieri- io deglutii.
-Nessuno oserebbe mettersi contro di te Bakugou- risposi cercando di mantenere la calma, poi arrivò il professore Mic e ci mostrò quello che avremmo dovuto fare.
-Questo è un percorso ad ostacoli dove dovrete inizialmente saltare, poi trascinarvi a terra e entrare nel tubo per concludere con lo scatto finale in cui dovrete gettarvi sul materassone, meglio se con una capriola, questa è una gara infatti come potete vedere ci sono due piste uguali, lascio alla squadra rossa di Bakugou e alla squadra blu di Shoto la scelta dei membri, io vi guarderò dalla panchina- "perfetto" pensai, io odiavo le corse ad ostacoli soprattutto se dovevo farle di fretta e di solito ero sempre ultimo in questi percorsi, sperai con tutto me stesso di non finire nella squadra del bullo perché altrimenti se li avessi fatti perdere lui mi avrebbe sicuramente riempito di botte assieme a tutti i suoi amici.
-Ehi Bakugou non scegliere quello scansafatiche di Izuku perché altrimenti ci farebbe perdere- per l'appunto.
-Shoto vale anche per te, non lo scegliere- gli sussurrò un altro compagno ma lo fece così spudoratamente che lo sentii e incrociai le braccia in segno di disagio, i nomi furono chiamati ed il mio arrivò quasi per ultimo quando improvvisamente lo sentii.
-Izuku- guardai Shoto con sorpresa e restai a fissarlo incredulo, nessuno in quel momento capì i miei pensieri ma lui mi guardò dritto in viso per poi tornare a parlare. -Izuku? Ci sei?- Io sussultai e annuii veloce, gli altri si misero a ridere prendendomi in giro ma in quel momento non mi interressava, ero felice di essere stato scelto nella squadra blu.
-Cosa fai!? Ti avevo detto di non sceglierlo!-
-Sei tu il capitano o io?- Alcune delle ragazze nella classe sorrisero in cerca di attenzioni da parte del più popolare ma lui non le guardò e proseguì scegliendo gli ultimi, io mi sentii al settimo cielo anche solo per il fatto che non fui l'ultima scelta, tuttavia presto arrivarono le pararonoie, "e se perdessero per colpa mia? Come riuscirò a guardare ancora in faccia Shoto dopo che mi ha scelto e finissi per deluderlo?" Cominciai a chiedermi incessante e ansioso.
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Avete mai dovuto gareggiare a squadre nella vostra lezione di motoria e pensare "Oh adesso farò una figura di merda" oppure "Sembrerò ridicolo" etc. . . Beh IO SI e odiavo quando dovevano scegliere i membri perché ero sempre l'ultima ecco T-T
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Along the Thread of Life |Tododeku Spiderverse|
FanfictionConosciamo tutti la storia di Spider-Man ma se nello stesso universo iniziassero ad esserci più supereroi ragni come sarebbe la storia di Midoriya Izuku se vivesse in quel mondo e se non esistessero i quirk? Questo libro racconta di come Izuku diven...