Capitolo 29 |Sbagliando si impara|

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-Non ho fatto altro che piangere mentre tu non c'eri e continuavi la vita di tutti i giorni!!- Gridai con le lacrime agli occhi.

-Non ho continuato la mia vita come se niente fosse! È che quella notte io stavo solo rischiando la vita, non potevo fare niente per aiutarti come non posso farlo ora!!- Io sussultai e spalancai gli occhi in un secondo, cosa stava dicendo? Io davvero non lo capivo.

-Cosa intendi?? Il motivo per cui ti sei allontanato da me. . .-

-Era perché mi sentivo inutile! Tutt'ora non posso fare niente per te ma adesso che so come stanno le cose e che so la tua vera identità io posso fermarti!!- Gridò piangendo, lo guardai perplesso, forse per tutto quel lasso di tempo non mi ero accorto di ciò che provava davvero?

-P-perché volermi fermare?!-

-Perché sono preoccupato per te okay!? Non posso lasciare che tu vada a farti uccidere, sei da solo contro un mostro dai poteri sconosciuti!-

-Quindi per tutto questo tempo. . .-

-Te l'ho detto, non ho fatto altro che pensarti- mi si avvicinò. -Sei una persona incredibile ed io ti ho sempre ammirato e stimato. . . Ma ti ho sempre trovato irraggiungibile. . .- Disse accovacciandosi a terra e continuando a piangere. Vederlo così mi devastava, non ero abituato a sentire da lui tutte quelle parole e neanche a vedere le sue lacrime, era la prima volta che si aprì in quel modo nonostante le tante volte in casa sua dove già mi accennò tempo fa a questo suo sentirsi indietro nei miei confronti ed io nuovamente con le braccia incrociate per l'imbarazzo non riuscii a guardarlo in volto, poi però presi coraggio e gli diedi un bacio sulla fronte che lo fece fermare, mi guardò sorpreso mentre alcune lacrime continuarono a scendere ma io mi allontanai prima che potesse dirmi altro.

-Ho un dovere da compiere. . . Ti prometto che tornerò da te- dissi lanciando una ragnatela verso il grattacielo, lui corse verso di me e tentò di afferrarmi ma non ci riuscì.

-Deku!!- Gridò, io evitai di girarmi perché la tentazione di rimanergli vicino era tanta ma avevo la mia missione da portare a termine e non potevo essere distratto da quelle parole gentili, sarei tornato da lui per continuare il discorso, per dargli tutto il mio affetto. . . Ma non subito. Lui strinse i pugni e guardò il pavimento, era di nuovo bloccato su un tetto ma lo lasciai lì apposta per evitare di essere seguito. Entrai velocemente da una finestra aperta dell'edificio e con cautela mi guardai attorno, non c'era quasi nessuno però alcuni lavoratori notturni erano per i corridoi, non sapevo dove fosse l'ectoplasma ma quando mi accorsi di un operaio con le scarpe sporche di verde lo seguii senza esitazione, entrò in ascensore mentre io corsi il più velocemente possibile verso le scale di sotto per vedere a che piano sarebbe sceso, non fu affatto facile. L'operatore giunse fino ai sotterranei ed io già avevo il fiatone. "Ovviamente grazie alla mia solita fortuna che mi assiste" pensai ironico. Vidi dinanzi a me un intero laboratorio di ectoplasma, i macchinari erano enormi e facevano anche parecchio casino, la sostanza verde continuò ad uscire formando una vera e propria vasca di verde fosforescente, dovevo rompere il funzionamento delle macchine ma per farlo mi sarei dovuto procurare la chiave, o forse no. . . Usai la ragnatela per aprire la porta chiusa e cliccai il famigerato pulsante rosso che poneva fine alla creazione di ectoplasma, alcuni lavoratori corsero verso di me.

-Cosa stai facendo!?-

-Come ti salta in mente!?!- Gridarono alcuni di loro.

-Mi spiace ma questa produzione va fermata ora! Vi prego di comprendere che è una questione di vita o di morte!-

-Proprio tu parli di vita o di morte!? Vai a catturare i ladri o ad evitare gli incidenti, qui noi non facciamo del male a nessuno!!-

-Mi spiace ma se non potrò avere la vostra collaborazione. . . Fermerò da solo queste macchine- dissi inserendo le ragnatele nei macchinari e accertandomi che non sarebbero più stati utilizzati.

-Che tu sia dannato!!- Gridò uno di loro venendo verso di me pronto a colpirmi, io lo schivai e tentai di correre via ma la mia missione non era giunta ancora al termine, dovevo trovare un modo per eliminare il ricavato, quindi mi arrampicai sui muri per sfuggire ai lavoratori e mi diressi verso la sostanza, in quel momento la guardai un po' scettico perché non aveva l'impressione di essere del proprio e vero ectoplasma.

-Ma voi sapete come distruggere l'ectoplasma?- Domandai sperando in una risposta, ed incredibilmente funzionò.

-È sensibile alla luce solare, ma perché chiederci una cosa simile in una situazione del genere!?- Rispose un operaio più giovane.

-Beh. . . Perché devo distruggere ciò che con le macchine stavate creando, ma come faccio a farlo ora se non c'è il sole? E anche se ci fosse come farei a. . .- Non riuscii a finire di parlare che il signore intento a colpirmi mi lanciò addosso una scarpa e mi beccò in piena testa. -Ahi!!-

-Sei per caso idiota!? Noi qui non fabbrichiamo ectoplasma! Accidenti non è una sostanza così conosciuta da poter essere fabbricata!- Sgranai gli occhi.

-C-cosa!? E allora cos'è questa roba verde fluo!?-

-È una bevanda gassata al gusto di mela verde, cavolo è simile alla Warheads Sour Soda americana!!- Io restai immobile e in silenzio per due minuti che sembrarono ore, ruppi le loro macchine inutilmente.

-Ah. . . Ha ha. . . Io devo andare!!- Risi per l'imbarazzo e con la mia ragnatela volai lontano.

-Ehi aspetta Deku dei miei stivali!!- Sentii urlare il signore nonostante la lontananza, fui completamente imbarazzato, avevo combinato un casino eppure mi ero reso conto che era troppo facile per essere vero. Provai a chiamare Aizawa al cellulare perché sicuramente era troppo tardi per trovarlo nell'istituto e mi rispose dopo cinque minuti.

-Prof. Aizawa!!-

-Eh? Deku sei in pericolo!?-

-N-no è che. . . Il grattacielo che ho colpito non fabbricava ectoplasma ma una bibita gassata verde. . . Ho combinato un po' un casino e mi stavo chiedendo se avessimo sbagliato qualcosa nel. . .-

-Se ciò che mi stai dicendo è vero questo vuol dire che le informazioni online sono state modificate. . . Torna a casa, io farò delle ricerche che poi ti riferirò domani a scuola-

-A-aspetti. . . Prof. io le vorrei chiedere il perché ha svelato ogni cosa a Shoto- ci fu qualche secondo di silenzio.

-Perché il ragazzo ha cuore nobile, so che voi due siete molto attaccati l'un l'altro-

-M-ma così non ha messo a rischio l-la sua vita!?-

-Tutte le vite sono a rischio, ma in questo caso no, ti prego fidati di me Deku, tutto ciò che faccio è per una ragione e Shoto doveva conoscere-

-Va bene. . . Allora a domani prof.-

-A domani- misi giù il cellulare e mi arresi all'evidenza, Aizawa non mi diceva tutto ma perlomeno mi aiutava e mi ascoltava quindi per me andava bene, poi un piccolo pensiero passò per la mia mente e sussultai non appena mi resi conto di non aver detto nulla a mia madre.
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Along the Thread of Life |Tododeku Spiderverse|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora