17. Violazione di domicilio (2/2)

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Se c'era una cosa che non credevo possibile era che prima o poi avrei visto Travis Carter seduto nella sala da pranzo di casa mia.

Ma quel giorno è arrivato e se fino a poco fa l'avrei sbattuto fuori senza pensarci una seconda volta, adesso me ne sto seduta ad ascoltare quello che ha da dire.

«Madison è una ragazza molto introversa. Tende a chiudersi spesso in un mondo tutto suo e non lascia entrare mai nessuno. Nessuno, a parte te», inizia a raccontare.

L'uomo di fronte a me parla come se si fidasse di me, ma sappiamo benissimo che tra di noi c'è una antipatia reciproca. Quindi immagino che stia provando a comportarsi bene per un tornaconto personale.

«Sei stata brava a gestire la situazione l'altro giorno, quando hai conosciuto Madison»

La sua sincerità a dire il vero mi spaventa e non poco. Travis continua il suo discorso tra un sorso e l'altro e il fatto che abbia apprezzato una tisana di qualità altamente inferiore rispetto a quelle a cui è abituato è l'unico motivo per il quale continuo ad ascoltarlo.

«Ho capito subito che la situazione era più complessa di un semplice spavento, Travis. Ho agito in quel modo perché non volevo turbarla ulteriormente»

Per una manciata di secondi vedo lo sguardo sorpreso di Travis temporeggiare sul mio.

Pensava davvero che non l'avrei capito?

Anche se probabilmente non me lo dirà mai, penso proprio che il suo carattere così rude abbia a che fare con qualcosa che è successo a Madison. Forse è per questo che vuole proteggerla.

«È esattamente questo che intendevo dire» prorompe, «Tu sai esattamente cosa fare anche senza sapere con chi o che cosa hai a che vedere»

«Cerco solamente di prevenire gli effetti negativi di un'azione avventata», gli spiego, senza entrare troppo nell'argomento.

Non sono certa di volere che sappia cose che riguardano la mia vita privata.

«Per questo so di chiederlo alla persona giusta», insiste.

«Chiedere che cosa, esattamente?» domando

«Vorrei che passassi più tempo con lei, Amanda»

Aggrotto la fronte e analizzo meglio la sua proposta.

«Credo che il motivo di questa richiesta sia estremamente personale» difficile che il mio intuito si sbaglia, «Fammi indovinare, speri che così otterrai la sua attenzione, non è vero?

Travis sogghigna impressionato. «Devo ammettere che il tuo intuito non fa poi così schifo», puntella il gomito sul tavolo e si pulisce la bocca con le dita, mandando i miei neuroni in tilt per un solo istante.

«Non farò il gioco sporco per te, Travis» gli rispondo risoluta.

«Non è un gioco sporco, Amanda. Daresti a Madison qualcosa che non ha avuto mai: una vera amica. Più tempo passerete insieme più imparerai a conoscerla e così nel frattempo mi aiuterai a capire come posso avvicinarmi a lei. Non dovrai fare nient'altro»

«E ti sembra poco Travis?» balzo in piedi di fronte a lui, cogliendolo di sorpresa. «Non ho intenzione di avvicinarmi a tua sorella solo per estorcerle informazioni e poi fare la spia»

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