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Il corridoio buio lo nascondeva dagli occhi indiscreti ,stringeva tra le sue dita la mazza di baseball che aveva rubato in un piccolo stanzino. Aveva stretto i denti dalla rabbia quando aveva visto il ragazzo che aveva parlato con la ragazza che lui aveva puntato , aveva stretto più forte la mazza di baseball tra la sua mano e l'aveva seguito in quel corridoio buio facendo il più piano possibile per non farsi scoprire , voleva portare al termine il suo piano e voleva vedere quel ragazzo a terra in agonia con gli occhi chiusi , gli stessi occhi che avevano osato guardare il suo nuovo giocattolo.Seguì il ragazzo fin dentro il bagno e assunse un sorriso maligno quando capì che lo aveva in pugno , alzò la mazza da baseball e colpì il povero ragazzo sulla schiena facendolo cadere a terra dolorante e privo di forze. Il povero Mario iniziò a lamentarsi per il dolore , il respiro gli si bloccò in gola a causa del dolore lancinante che in quel momento stava provando alla schiena.
Il giovane Ricci lo guardava senza emozioni , strinse più forte tra le sue dita la mazza prima di colpirlo nuovamente con forza facendogli sentire il doppio del dolore che stava già sentendo.
<<Che cosa ti ho fatto di male?>> aveva sussurrato il ragazzo con un filo di voce , la voce gli moriva in gola e il dolore che stava provando gli faceva girare la testa e gli provocava un senso di nausea.
Il giovane Ricci lasciò cadere la mazza di baseball a terra e si avvicinò al povero corpo martoriato del ragazzo , si inginocchiò accanto a lui e lo guardò negli occhi tenendo sempre quel sorriso inquietante che fece venire i brividi al povero Mario che ormai non sentiva più il suo corpo a causa del dolore.
<<Non mi piace condividere le cose , nun to ripet chiù strunz!>> Ciro gli sputò letteralmente addosso come se quel ragazzo a terra fosse una nullità , lo guardò per l'ultima volta prima di uscire via dal bagno.
Dopo aprì il piccolo ripostiglio in cui aveva chiuso Isabella e l'aveva vista rannicchiata contro il muro con la testa sulle ginocchia , quando la ragazza sentì la porta venire aperta da qualcuno alzò di scatto la testa ma quando vide Ciro di fronte a lei restò in silenzio senza dire nemmeno una parola , lo guardava solamente con le lacrime agli occhi mentre cercava di non tremare per la paura.
<<Alzati>> le aveva detto il giovane Ricci con un tono di voce freddo , Isabella si alzò dal pavimento freddo sentendo ancora le sue gambe molle , anche se non voleva darlo a vedere aveva troppa paura di lui e di quello che avrebbe potuto farle. La ragazza zoppicò verso di lui tenendo la testa bassa , il dolore alla caviglia era lancinante e aveva paura che fosse rotta.
<<Te fa mal?>> il ragazzo le aveva indicato con un cenno di testa la caviglia , in quel momento isabella lo aveva guardato con un'espressione confusa e stupita. Era stato lui a chiuderla in quella piccola stanza giusta? Allora perché ora le stava domandando una cosa del genere.
<<Mi fa male un po' la caviglia , e questo é successo per colpa tua! Credi che non so che sei stato tu?>> la ragazza si portò le braccia piegate al petto e lo guardò cercando di mascherare la sua paura che provava nei suoi confronti. In realtà non lo aveva visto in faccia quando era stata chiusa in quella maledetta stanza , ma era sicura al cento per cento che fosse stato lui perché aveva sentito il suo profumo forte e maschile.
<<Nun te vulev fa mal, era solo uno scherzo>> in realtà l'aveva chiusa in quello stanzino solamente per portare avanti il suo piano , ovvero quello di far capire a quel ragazzo che doveva stare al suo posto e che doveva stare lontano da isabella. Prima che la ragazza potesse dire qualcosa lui la prese in braccio a mo di sposa , isabella restò stupefatta da quel questo e istintivamente avvolse un braccio intorno alle sue spalle aggrappandosi a lui per non ritrovarsi a terra.
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Un'amore folle/Ciro Ricci
RomanceLei é Isabella Moretti , sedici anni , frequenta il liceo delle scienze umane e vive solamente con sua nonna dopo la morte dei suoi genitori in seguito ad un incidente stradale. Non ha amiche perché é considerata la poveraccia della scuola a causa d...