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Era passato un altro giorno e come sempre Isabella si trovava fuori all'istituto , con la sigaretta tra le mani aspettava che la campanella avrebbe suonato alle otto in punto segnando l'inizio delle lezioni. Aveva espirato l'ultimo tiro della sigaretta prima di gettarla terra , in quel momento sentì il suono della campanella che la fece sospirare pesantemente. Odiava la scuola nonostante fosse brava in tutte le materia , la odiava per le persone che erano insensibili e superficiali. In quella scuola non c'era nessuno di verso , erano tutti falsi sopratutto nelle amicizie , facevano tutti gli amici di tutti ma in realtà si odiavano e non si sopportavano , si sarebbero uccisi se solo avessero potuto.Isabella prese le cuffie dalla tasca avanti dello zaino , collegò le cuffie al suo telefono e le infilò nelle sue orecchie. In quel modo sentendo la musica si distraeva e scappava per qualche minuto da quella scuola , si guardò furtivamente in giro ed entrò nell'istituto alzando tutto il volume delle cuffie. Non voleva sentire il chiacchiericcio di nessuno , voleva solamente scappare da quel posto in cui si sentiva a disagio e sola.
Mentre camminava per i corridoi della scuola si sentì prendere per lo zaino prima di essere sbattuta contro al muro con violenza , Isabella alzò di scatto il volto e strinse la mascella quando vide Gabriele davanti a lei che la guardava con un sorriso divertito. Odiava quel ragazzo come non aveva mai odiato nessuno in vita sua , era buffone e credeva di essere il più forte soltanto perché era il vincitore del campionato di pallavolo e aveva dietro di lui tutte le ragazze della scuola tranne Isabella.
<<Ciao fantasmino>> le accarezzò i capelli guardandola sempre con quel suo sorriso odioso , ormai tutta la scuola le avevano affibbiato quel soprannome a causa della sua pelle bianca.
<<Che cosa vuoi?>> Isabella lo aveva guardato negli occhi sfidandolo , era stanca di essere presa ogni giorno in giro da lui. Avrebbe voluto che Gabriele l'avrebbe lasciata in pace una volta e per sempre , odiava i ragazzi come Gabriele che si credevano chissà chi e che volevano tutte le ragazze ai loro piedi come se fossero Dio sceso in terra.
<<Hai fatto i miei compito di matematica cadavere?>> le aveva accarezzato la guancia pallida e Isabella si era sottratta immediatamente dal suo tocco , lo aveva guardato in malo modo e l'aveva spinto dal petto per allontanarlo da lei ma ovviamente Gabriele non si era mosso nemmeno di un millimetro.
<<Non ti ho fatto un bel niente Gabriele...>> Isabella lo aveva guardato assottigliando gli occhi<<fatteli da soli!>>
Prima che il ragazzo potesse dire qualcosa sentirono la seconda campanella suonare segnando l'inizio delle lezioni , Isabella lo spinse dal petto e questa volta riuscì ad allontanarlo da lei , la ragazza lo guardò per l'ultima volta prima di entrare in classe dove c'era già il professore di storia che stava spiegano la prima guerra mondiale. Isabella senza guardare in faccia nessuno si diressi verso il suo banco , poggiò il suo zaino nero a terra e si sedette sulla sedia iniziando ad ascoltare la lezione , anzi , facendo finta di ascoltare la lezione perché in realtà per tutto il tempo non aveva fatto altro che pensare a quel ragazzo che aveva visto ieri nell'ospedale psichiatrico.
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Un'amore folle/Ciro Ricci
Storie d'amoreLei é Isabella Moretti , sedici anni , frequenta il liceo delle scienze umane e vive solamente con sua nonna dopo la morte dei suoi genitori in seguito ad un incidente stradale. Non ha amiche perché é considerata la poveraccia della scuola a causa d...