- 34 - raggi di sole sempre vicini

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[sempre anni dopo...]

Capitava spesso che Zenitsu e Nezuko avessero momenti tranquilli, uno di questi erano sicuramente le loro passeggiate.

Erano dei momenti piacevoli, dove in tranquillità chiacchieravano al di fuori dell'intero mondo e tutti i suoi problemi.

A volte con il vento e la sciarpa, altre volte con cappello i classici occhiali neri da sole.

Questa volta, Zenitsu aveva deciso di portare la sua amata Nezuko in un posto che sicuramente le sarebbe piaciuto, guadagnandosi l'ennesimo sorriso in quella giornata. Ed era pure perfetto quel luogo, lontano il giusto per fare la loro classica passeggiata a parlare del più e del meno.

Camminarono e camminarono, fregandomene del caldo e tenendosi per mano, con le dite intersecate.

Non importava quanti passi facevano, se alla fine si perdevano o si ritrovavano dall'altra parte del mondo. "Camminare fa bene", dicevano per scherzare. Ma l'importante, per loro, era la presenza dell'altro; stare insieme.

Una cosa semplice, da quattro soldi, ma che loro amavano alla follia.

Arrivati a destinazione, Nezuko non poté fare a meno di rimanere a bocca aperta, in senso letterario, emettendo un verso sorpreso.

«Zenitsu ma...», si girò lentamente verso il suo biondo ragazzo, che la guardava sorridente come non mai.

«È stupendo!», esclamò tornando a guardare quell'immenso panorama di fiori su fiori.

«Lo so che ti piacciono i fiori io», disse Zenitsu,
mettendole una mano sul fianco, pronto a ricevere un suo abbraccio, che non aspettò ad arrivare.

Come già detto, Zenitsu sapeva quanto alla piccola Nezuko piacevano i fiori, i fiori colorati e luminosi sotto i raggi solari.

Così, ebbe la grande idea di portarla in un campo di fiori, ricoperto di fiori.

Gli occhi di entrambi non smettevano di brillare un secondo, quelli di Nezuko per lo stupore e la grande distesa di fiori e petali davanti a sé, quelli di Zenitsu riempiti di felicità nel vedere la sua felicità brillare.

«Non volevo accompagnare questo regalo da un mazzo di fiori, direi che preferisci decisamente questo», iniziò a parlare Zenitsu,
mentre si chinava a terra per sedersi, seguendo Nezuko negli stessi movimenti.

Appena seduti, lei lo guardò interrogativo,
come per dirgli di continuare. Stava iniziando ad intuire che la vera sorpresa non era quello stupendo spettacolo di fiori. Meraviglie per i suoi occhi rosa.

«Guarda qui», mormorò il biondo, iniziando a cercare qualcosa nel marsupio che aveva allacciato al petto. Ne tirò fuori una scatolina nera, una di quelle che tante volte Nezuko aveva visto nei film romantici.

Solo a quella visione rimase sorpresa, più stupita di prima, più felice che mai.

«C'è bisogno che ti faccio il discorso, Nezuko Kamado?», sorrise Zenitsu, aprendo lentamente quel piccolo contenitore, scoprendo alla luce del sole un meraviglioso anello, che per pura casualità riprendeva il colore dominante di quella distesa di fiori. Il rosa.

«Non c'è bisogno che te lo dica», rispose di rimando Nezuko, buttandosi sul suo ormai non più ragazzo ma futuro marito, dandogli un morbido bacio sulle labbra e facendolo cadere all'indietro. Così, sdraiati sull'erba e circondati da stupendi fiori rosa e di altri tanti colori, Nezuko gli sussurrò un felicissimo: «Sì, voglio sposarti Zenitsu Agatsuma».

E nonostante tutto il tempo che trascorsero distesi su quel campo di fiori, sotto tutti quei violenti raggi solari che gli riscaldavano la testa, la loro felicità non era diminuita di una virgola; di un solo petalo.

Entrambi non potevamo desiderare di meglio se non trascorrere il resto del loro futuro con l'altro, forse di nuovo in quel campo di fiori vicino al loro appartamento con una creaturina in più, con i parenti o semplicemente di nuovo loro. Loro, che tanto si amavano in quel momento e per il resto dei loro giorni.

Era così strano e divertente pensare alla loro storia, il loro passato, come si sono conosciuti grazie a Tanjiro, il fratello della tenera Nezuko, e poi da lì con le amiche di quest'ultima si erano avvicinati sempre di più, perchè nemmeno Zenitsu era capace di fare il serio almeno una volta e dimostrare a Nezuko che il suo amore non era uno stupido gioco.

Poi, nel presente, ritrovarsi lì, sdraiati sotto il sole cuocente, immersi in dei fiori splenditi. Ad ammirarsi l'un l'altro o a scaldarsi ulteriormente abbracciandosi per ancora infiniti minuti.

Ma in quel momento non volevano pensare al passato, anche se felice, per loro era arrivato il momento di pensare sia al presente che al futuro, altrettanto felice. Solo al pensiero, un enorme sorriso gli riempiva il volto ad entrambi.

Tutte quelle ore passate in mezzo si fiori, ad inspirare il loro profumo e la freschezza della natura attorno a loro, non erano bastate a rompere i loro sorrisi e la loro felicità interna. Nulla lo avrebbe fatto, non finché erano uno a fianco all'altro. «Torniamo a casa», disse Nezuko, felice come non mai, afferrando la mano del suo ragazzo che ormai le aveva messo l'anello proprio in quella mano.

«Sì, Nezuko-chan. Torniamo a casa».

(-1😭)

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