- 31 - svelata la verità di Reiko

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CIAO! Allora, non ricordo un cazzo.
Partiamo da questo presupposto.
La mia idea su Reiko era una, c'è l'ho ben in mente, ma non ricordo assolutamente come avevo fatto iniziare la cosa. Quindi:
Siamo a prima della gita, dopo che Kaigaku e Daki si sono divisi nella classe di Ishii. Fin qui.
L'orario non lo so.. Poco dopo la fine della scuola (?) Decidete voi! Vi lascio leggere, ciao ciao!!
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KAIGAKU POV

«Sai... Abbiamo 'legato' subito e mi sembra che non sia la prima volta che ti vedo, ecco».

Ishii spalancò gli occhi e mi guardò incredula, la sua espressione gridava «oh no!».
Io abbassai lo sguardo.

«Non vorrei sbagliarmi e incolparti, ma sono più che sicuro che mi nascondi qualcosa. Qualcosa che non so» continuai.

Finito di parlare la guardai negli occhi.
Quella lucina che brillava nella sua iride azzurra, come sempre, era scomparsa. Gli occhi non si muovevano, restavano spalancati. Mi fissava, manco avesse visto un fantasma, e non riuscivo a capire che gli passasse per la testa. Nemmeno se mi stesse ascoltando.

Poi sbatté le palpebre. «I-Io...».

«Puoi dirmi tutto Ishii, non sono qui per giudicare», quella lucina tornò a brillare con un giro attorno alla pupilla, si era illuminata.

Lei abbassò lo sguardo, le vennero gli occhi lucidi e tirò su col naso. «Scusa...» borbottò mentre alcune lacrime iniziarono a scenderle giù dalle guance.

Entrai nel panico, agitando le mani in aria. «E-Eh?! Ti ho spaventato??!» domandai con quasi un'espressione buffa, che ridacchiò al vedermi così. Ma scosse la testa. «È colpa mia, scusami...».

«Ma no, perchè ti stai scusando?», mi guardò un po' negli occhi, passando dal sinistro al destro. Poi, senza dire niente, andò ad accovacciarsi in un angolo della classe, ormai vuota.

Eravamo io e lei.

La guardai andarsene a sedere, per poi picchiettare atterra affianco a lei. La raggiunsi.
«Ricordi le medie?» cominciò a parlare.

«Certo, ho bei ricordi, come potrei dimenticarmene». Sorrise, ma scosse la testa. «Ricordi tutti i tuoi compagni di classe?».
Ci pensai un'attimo.

In classe eravamo in ventidue. La maggior parte erano ragazzi, di cui più casinisti come me che tranquilli. La minoranza erano ragazze, anche in questo caso c'erano più ragazze chiacchierone che silenziose.

Quindici ragazzi, li ricordavo tutti.
Sette ragazze, me ne mancavano due.

Non ricordavo i loro volti. Una aveva cambiato scuola all'ultimo, in terza. L'altra... Non ne avevo più idea.

«Uhm..no».

«Chi manca?» mi domandò con una voce quasi spezzata. Girai la testa, per guardarla in faccia.
«Non mi dire che...».

La figura del corpicino minuto, i capelli rossi sotto le spalle, la solita posizione con le mani sul pezzo, e il rigonfiamento di quest'ultimo invidiato dalle altre compagne di classe, iniziò a sovrapporsi sopra la sua figura. Minuta, capelli rossi ma legati, le mani vicino alla solita zona del petto, e quest'ultimo ancora invidiato dalle sue compagne di classe. Ishii Reiko.

«Una ragazza...» risposi, lasciando la bocca semichiusa, con gli occhi spalancati.

«Ishii Reiko, si chiamava così..vero?»

Nella mia testa, mi passò davanti tutto il periodo delle medie:

L'arrivo a scuola, le amicizie, i casini fatti con gli altri ragazzi della classe. La prima media, la seconda e... la dichiarazione di una ragazza, poi la terza media.

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