- 32 - tranquillità

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Una giornata come le altre, Kanao si preparò di mattina presto, sistemandosi la cartella per
la scuola e il buon bentō che si era preparata la sera prima. Quando uscì di casa, un grande sorriso le riempì il volto. «Tanjiro-kun!».

Corse giù per quelle quattro scale, poi abbracciando il ragazzo che la stava aspettando nel bordo della strada. «Buongiorno, Kanao-san», le rispose lui, dandole un leggero bacio sulle labbra.

Entrambi con un gran sorriso, si avviarono verso la stazione per andare a scuola. Lì, tutti gli altri ad aspettare il treno e ad affrontare un'altra giornata scolastica.

Chi era arrivato prima, chi dopo e chi in ritardo. «Zenitsu!», esclamò la squillante voce della sorellina del rosso.

«Scusa! Non mi era suonata la sveglia, Nezuko-chan!», disse il biondo, con l'affanno per la corsa, piegato in due con le mani sulle ginocchia.

«Il solito scemo», commentò Tanjiro, a qualche metro da loro due, guadagnandosi un occhiataccia da Zenitsu.

«Concordo con Gompachiro», affermò il blu, dall'altro lato, seduto su una panchina poco comoda, con la mano ben stretta e intrecciata con quella della bella Aoi.

«Questa mattina c'è l'avete con me??»

Risero tutti insieme, chi confermando la cosa, chi negandola dicendo che stavano scherzando.

Una volta arrivato il treno, presero posto uno a fianco all'altro. Coppia per coppia.

«Tanjiro-kun», lo chiamò Kanao, timida come al solito e il tono basso. Lui girò lo sguardo, dalla finestra al suo bel volto. «Sì?».

«Pranziamo insieme oggi?», gli domandò, un po' incerta della risposta ma sicura che avrebbe passato indipendentemente da ciò molto tempo con lui.

Tanjiro sorrise. «Certo, non devi nemmeno chiedermelo», le rispose, posandole una mano sulla guancia, con delicatezza. Le mise alcuni capelli dietro l'orecchio, guardandola nei suoi stupendi occhi.

Kanao sorrise di rimando, poi il rosso le rubò un altro bacio a stampo sulle sue morbide labbra.

Le prime ore scolastiche passarono tutto sommato velocemente, tra i casini dei vari compagni e professori si erano divertiti, oltre che concentrati sulle lezioni. La fine dell'anno stava arrivando, molto in fretta anche.

«Kanao-san», la chiamò Tanjiro, posando il suo bentō a scacchi neri e verdi sul banco ben in ordine, in confronto a quello di Zenitsu che era con tutte le penne fuori dall'astuccio e sparse per il banco.

Tsuyuri alzò lo sguardo, prestandogli la sua totale attenzione. «Ti va di mangiare sul tetto?», a quelle parole, i suoi occhi viola si illuminarono.

Molte volte aveva parlato a Tanjiro di quelle poche occasioni in cui era stata sul tetto della scuola con Aoi, diceva che era davvero bello e tirava un vento che le accarezzava il viso con dolcezza. Ha sempre voluto andarci un'altra volta. Certo, poteva farlo, ma non voleva farlo da sola.

Annuì rapidamente, alzandosi col suo bentō bianco in mano, pronta ad andare. Salutò velocemente Aoi, che insieme al suo ragazzo e gli altri due amici si stava avviando alla mensa. Mentre loro, Kanao e Tanjiro, stavano andando dalla strada opposta per il tetto della scuola.

Come al solito, anche se loro non se lo aspettavano, la zona era vuota, scossa solo da quel filo di vento che passa di tanto in tanto.

Si sedettero da qualche parte, né isolati né altro, poiché erano solo loro due in quel momento. Così iniziarono a mangiare in tranquillità, mentre il vento gli sfiorava i volti, le guance si riempivano di cibo e dei bei sorrisi comparivano sulle loro labbra. Anche se non avevano chissà cosa da dirsi.

Una cosa che era sempre piaciuta ad entrambi, era guardarsi. Guardarsi negli occhi, senza dire una parola. Osservarsi, che sia una cosa diretta o di "nascosto". Quando i loro sguardi si incontravano, in un momento calmo e felice come quello, si intrecciavano senza via di fuga.

Non che volessero scappare l'uno dall'altro. Quei secondi, duravano minuti interi per loro. «Mi piace ogni giorno di più», pensavano mentre si perdevano negli occhi dell'altro. Kanao in quei occhi rosso scuro. Tanjiro in quelli viola della bella ragazza che aveva davanti.

«Allora, come sono andati i compiti per oggi?», chiese Tanjiro, di punto in bianco nel silenzio più religioso, mentre gustavano i loro bentō. Chi se l'era preparato la sera prima da solo, chi dalla madre vogliosa di preparare per una volta lei il bentō al proprio bambino.

«Tutto bene, tranne chimica», gli risponde tranquillamente lei, Tanjiro annuisce. «Anch'io, non ci ho capito nulla».

La pausa non era molto lunga, giusto il tempo di pranzare e chiacchierare un po', esattamente quello che hanno fatto Tsuyuri e Kamado.

Era una cosa semplicissima, ma trascorrere insieme quei pochi minuti, con l'aria primaverile che si faceva ben sentire, era stato magnifico. O almeno secondo loro due.

Gli altri in mensa se la spassavano tra battute di Inosuke, manate da parte di Aoi, piagnucoli di Zenitsu e grandi risate di Genya. Tutto nella norma, no? Come d'altronde era tutta la Kimitsu High School.

 Tutto nella norma, no? Come d'altronde era tutta la Kimitsu High School

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(Sono viva🙊)

Hii! Scusate la grande assenza, mi sono decisa a finire questa storiaaa

Era ora, era in sospesa da troppo tempo. Sicuramente non sarà granché, quindi vi chiedo scusa 🙏 Però spero vi piaccia lo stesso!

Grazie per tutto il supporto, grazie sopratutto ad AizuOshimotoYagami in questi giorni e sicuramente nei prossimi. Vi voglio bene, aspettatemi un altro po'!🩷

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