𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

67 17 9
                                    

𝐼𝑛𝑑𝑜𝑠𝑠𝑎𝑣𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑛𝑎 𝑎𝑟𝑚𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎. 𝑅𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑣𝑎 𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑖. 𝑀𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎𝑣𝑎 𝑢𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑟𝑙𝑎 𝑐𝑟𝑜𝑙𝑙𝑎𝑟𝑒.

<Mamma!>

Urlai mentre correvo nella sua stanza in piena notte. Lei si presento'davanti alla soglia e io subito la abbracciai con le la lacrime agli occhi.

<Ho fatto un brutto sogno>

Dissi mentre lei mi teneva forte a se come se temesse di allentare anche solo un po'la presa

<Esatto,un sogno. Va tutto bene bambina mia. Sai adesso che facciamo? Vieni a dormire con me e mi racconti questo brutto sogno>

E io intanto la guardavo con quegli occhioni da cucciolo, cosi'come li chiamava la mamma.

Mi accoccolai distesa tra le sue braccia e iniziai a raccontare un po'titubante.

Cominciai con il dire che si trattava dei Blake superheros e nel mentre mia madre sbarro' gli occhi celesti domandandosi per quale motivo io l'avessi fatto, come mi ero chiesta io appena sveglia.

Continuai il mio racconto e fin quando non terminai con la frase < ..e tu mamma sapevi un segreto su di me che loro hanno scoperto e si sono arrabbiati>

il suo sguardo fu privo di emozioni, almeno cosi credevo, motivo per cui domandai

<Mamma tutto bene?>

Lei pochi secondi dopo come se si fosse appena ripresa da un momento di chock rispose

<Oh si scusami tesoro, sono solo un po'stanca>

E detto cio'ci addormentammo nel silenzio che dominava la stanza.

I giorni passarono e da quella sera sia la mamma che il papa'furono sempre strani.

Sussuravano tra loro o con le comandanti e in caso arrivavo io si zittivano all'istante rivolgendomi un sorriso, che percepivo benissimo, fosse falso.

Mi fidavo ciecamente dei miei genitori, ma farlo in quei giorni stava diventando quasi impossibile. Cosa mi stavano nascondendo?

Era sera quando mi avvicinai di soppiatto alla camera dei genitori mentre li sentivo mormorare.

Fu mio padre il primo a continuare il discorso che si stava tenendo

<Cosa credi che possa fare Amanda? Non so come abbia potuto fare un sogno del genere e avvicinarsi cosi'tanto a...>

Sospiro'non terminando la frase mentre guardava negli occhi la mamma, la quale rispose con una frase che mi gelo'il cuore

<Lorelai non deve sapere la verita'. Mai.
Capito?>.

Allora non era una sensazione, loro mi stavano davvero tenendo segreto qualcosa,e quel qualcosa riguardava il sogno...ne ero sicura.

Quella fu la notte che segno'il mio cambiamento.
Promisi a me stessa che non mi sarei piu'fidata di nessuno. Spensi il mio cuore.Diventai fredda. Arrogante. Cattiva. Ero diventata tutto cio'che odiavo. Avevo provato a non cambiarmi, ma quando scopri che le persone a te piu'care ti mentono e nascondono qualcosa e'davvero complicato non farlo. 

Impossible love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora