Arrivammo a casa dopo non so quante ore
Ma poi, perché non ci smaterializziamo?
Siamo così scemi da faticare così tanto o e solo per stare più lontani da questa villa...le porte del Manor si aprirono ed entrammo, io e Draco insieme a Mattheo eravamo davanti agli altri, al tavolo vi erano molti Mangiamorte fra cui i gemelli Carrow che appena mi videro sorrisero a trentadue denti.
Mi avvicinai a Voldemort e chinai il capo, ma lui me lo fece alzare subito e rimasi un po' scioccata
Lui era a capo tavola e dall'altro lato c'era mio padre, Mattheo si sedette accanto a suo padre e io andai verso mio padre e mi sedetti accanto a lui.
Gli altri si sedettero insieme alle loro famiglie.
"Intanto darei i miei carissimi saluti a Rodolphus Lestrange e a sua figlia Lilith" Voldemort si alzò rivolgendosi verso tutti e girarono lo sguardo verso di noi
Mio padre fece un ghigno "Voldemort direi di iniziare, credo che hai molto da dire" mio padre parlo e poggiò i gomiti sul tavolo intrecciando le mani, aveva molti anelli e le sue mani erano molto curate d'altronde anche se mio padre aveva 47 anni ne dimostrava ancora 20.
Voldemort fece un cenno e portò lo sguardo verso di me
"Finora che hai fatto, sono passate due settimane, hai qualche novità da darmi" La sua voce si fece più scura e terra, ma mi alzai poggiando le mani sul tavolo."Da subito ho iniziato a parlare con Potter, ogni giorno sto con lui il pomeriggio o durante i pasti e parliamo del più e del meno. Sto usando un incantesimo per far si che si innamori di me, questo incantesimo è simile alla pozione dell'Amortentia, fa si che lui sarà così ossessionato da me che non gliene importerà più della sua vita privata e dei suoi amici" dissi guardando Voldemort e spiegando con curatezza ciò che stavo dicendo
"É un processo però un po' più lungo rispetto la pozione, ma é più efficace e dura fin quando io non decido di spezzare l'incantesimo" dissi prima che Voldemort potesse parlare
Tutti stavano zitti aspettando o che continuassi a parlare o che parlasse Voldemort
"Perfetto, e riguardo i suoi amici che intenzioni hai di fare" Voldemort mi guardò e sentì la mano di mio padre sulla mia, sapeva che mi stavo irrigendo, odiavo parlare dei miei piani davanti a persone a me estranee
"Appena Harry penserà solo a me farò si che le loro famiglie scompariranno insieme a loro, magari facendo si che sia successo un incidente così che lasceranno Harry da solo, ma c'è solo un problema" dissi
"Qualcuno deve fare fuori Silente, finché c'è lui, Harry é protetto, ma so anche che lei non può ucciderlo" mi spostai dal mio posto e iniziai a girare intorno al tavolo con passi molto lenti
"Silente é più forte di lei, ed io lo sono ancora più di Silente, ma non posso farlo io, tutti sospetterebbero troppo su di me.
Io posso lanciare una maledizione così che tutti i professori incluso Silente, si indeboliscono, ma a questa serve sempre molto tempo e mi serve soprattutto, qualcosa di loro, un indumento, o anche capelli che sono più facili da recuperare" mi ero fermata dietro le sedie dei gemelli Carrow poggiando le mani sulle loro sedie"Mattheo sarà lieto di aiutarti. hai altro da fornirmi dato che hai voluto il mio libro" guardai Voldemort
"Ancora non ho parlato con il te del passato, sono stata impegnata con altro" guardai mio cugino draco e tornai a camminare
"Ho fatto molte ricerche sul castello di Hogwarts, nella libreria della scuola parla molto su come é stata fondata e sulle fondamenta, ho trovato anche una mappa dove spiega i posti segreti della scuola"
Vidi Voldemort sedersi continuando ad ascoltarmi
"Sono andata nella soffitta della scuola e oltre a trovare una stanza piena di polvere, cianfrusaglie e persino un pianoforte a corda ho trovato una scatola piene zeppe di foto degli alunni di anni passati e un libro che poi ho portato dai ragazzi e sono riuscita ad aprirlo grazie alla magia oscura, ma non l'ho letto"
Continuai a parlare e mi fermai dietro la sedia si Theodore.
"Durante le mie notti insonnie io e il signorino Nott siamo tornati in soffitta e abbiamo trovato altri due libri, non so se ce ne sono altri, ma hanno tutti e tre la stessa copertina solo che nella spina dei libri c'è scritto che sono il primo volume, il secondo e il terzo, gli ultimi due ancora non li ho aperti" dissi stringendo la sedia di Theodore per poi tornare al mio posto e aprire il baule e presi la foto
Certo e con Theodore hai fatto pure altro
Sta zitta!
"In questa foto ci sono molte delle persone che stanno partecipando a questa riunione" dissi portando la foto a Voldemort e lui la prese e la posò sul tavolo
"Dei libri gradirei parlarne poi in privato" dissi tornando al mio posto e sedermi accanto a mio padre e notai che mia madre mi mandò un occhiolino
"Quello che hai fatto finora direi che va piuttosto bene, ora parliamo d'altro" Voldemort si alzò e iniziò a spiegare molte cose.
Durante la sua spiegazione mi venne una fitta alla testa e mi poggiai le mani sulle tempie massaggiandole, ma ciò fece peggiorare il mio male alla testa, mi alzai e andai al bagno che era nel piano in cui mi trovavo.
Poggiai le mani hai lati del lavandino e mi guardai allo specchio. Vidi il mio volto scomparire dallo specchio e lì spuntò un uomo, era giovane, aveva la pelle molto chiara, gli occhi verdi e i capelli neri, lievemente lunghi e mossi.
"Ci rivediamo mia cara amata" sentì la sua voce e poi scomparì e sentì tutto girare intorno a me finché non vidi tutto nero e caddi, ma sentì qualcuno afferrarmi.
𝑴𝒂𝒕𝒕𝒉𝒆𝒐 𝒑𝒐𝒗'𝒔:
Entrai nel pagno e la vidi respirare a fatica e guardava lo specchio.
Appena si allontanò in po' la vidi perdere i sensi e la presi prima che cadesse per terra.
La presi in braccio a mo' di sposa, la sua testa era appoggiata al mio petto e le sue braccia erano penzolanti, subito uscì dal bagno e la portai in camera sua e l'adagiai sul suo letto e le tolsi i tacchi poggiandoli per terra accanto al letto.
Le toccai la fronte ed era molto fredda andai nel bagno nella sua stanza e bagnai degli asciugamani con l'acqua calda e li piegai per poi poggiarne uno sulla sua fronte e ne legai due suo suoi polsi alzando le maniche del vestito.
La coprì con una coperta e la guardai.
Scesi giù e avvisai il padre di Lilith e gli dissi che ci avrei pensato io a lei.
Tornai in camera di Lilith e la vidi muoversi e lamentarsi, stava avendo un incubo?
Mi sedetti accanto a lei e le accarezzai una mano, ma non si calmava, mi distesi accanto a lei e la tirai vicino a me, le aggiustai il panno ancora caldo sulla fronte e sentì il suo respiro caldo sul collo.
La strinsi a me e il suo respiro iniziò a diventare regolare, ma il suo viso sembrava triste, molto probabilmente aveva paura di qualcosa, o i suoi incubi le ricordano gli anni passati ad Azkcaban.
Le accarezzai delicatamente il braccio e la coprì.
Poggiai la testa sul cuscino tenendo la ragazza dagli occhi verde smeraldo con i riflessi di verde chiaro attaccata al mio corpo.
La sua mano strinse la mia camicia mentre continuava a dormire, e i suoi respiri aumentavano
"Lilith, sei al sicuro qui" le sussurrai all'orecchio con voce dolce. Non é da me.
Accarezzai i capelli della ragazzina che quando eravamo piccoli scappava da me quando giocavo con suo cugino o quando le davo un bacio sulla guancia. Ha cancellato tutto, ha dimenticato ogni ricordo bello da quando é successo quella cosa orrenda, avevo 15 anni e per la prima volta la vidi perdere il controllo.
Lei si strinse ancora a me e poggiai il mento sul panno che era sulla sua fronte e la tenni stretta fra le mie braccia per poi crollare anche io nel sonno profondo.
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𝕷'𝒆𝒓𝒆𝒅𝒆 𝒅𝒊 𝕾𝒂𝒍𝒂𝒛𝒂𝒓 𝕾𝒆𝒓𝒑𝒆𝒗𝒆𝒓𝒅𝒆//Mattheo Riddle
Fanfic𝑳𝒊𝒍𝒊𝒕𝒉 𝑳𝒆𝒔𝒕𝒓𝒂𝒏𝒈𝒆, 𝒖𝒏𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒗𝒂𝒏𝒆 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒂 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒂𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝑳𝒐𝒓𝒅 𝑽𝒐𝒍𝒅𝒆𝒎𝒐𝒓𝒕 𝒆𝒗𝒂𝒔𝒂 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒈𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝑨𝒛𝒌𝒂𝒃𝒂𝒏 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒍𝒖𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒊𝒏𝒄𝒂𝒓𝒊𝒄𝒐 𝒅𝒂𝒕𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊�...