•𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 9•

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𝓐𝓷𝓬𝓱𝓮 𝓲 𝓬𝓪𝓽𝓽𝓲𝓿𝓲 𝓱𝓪𝓷𝓷𝓸 𝓾𝓷 𝓬𝓾𝓸𝓻𝓮.

Mi svegliai accanto a Draco per colpa della luce che trapassava dalle grandi finestre dell'infermeria.

"Buongiorno stellina" alzai lo sguardo e vidi Draco guardarmi e gli sorrisi.

Mi alzai e lo aiutai ad alzarsi dal lettino

"Finalmente posso uscire da questo posto" risi e aiutai Draco a cambiarsi i vestiti.

"Oggi starò con te, non seguirò le mie lezioni dato che ti devo aiutare a scrivere e per ciò se poi tu farai un ottimo esame alzeranno i punti a serpeverde" sorrisi e Draco mi diede un bacio sulla guancia.

Mi fece girare e mi lasciò dei ciuffetti cadenti sul viso e mi fece una treccia.

"Grazie biondino" gli feci l'occhiolino e uscimmo dall'infermeria

Andai insieme a Draco nella torre di astronomia, a lui stranamente piace tanto questa materia e dovetti scrivere filo e per segno di tutto ciò che la prof diceva.

Finalmente finì l'ora e lo dovetti seguire nell'aula del professor Moody, essi mi fermò

"Signorina Lestrange, perché lei é qui?" Chiese il professore e guardai mio cugino che si prese posto

"Oh bhe, il preside Silente mi ha incaricata di stare con Draco finché il suo braccio non sia perfettamente funzionante dato che non può scrivere" dissi al professore guardandolo

Il professore non disse nulla e mi accomodai accanto a mio cugino e presi il quaderno e la penna e iniziai a scrivere

"Per il ministero della magia voi non dovreste sapere delle tre magie senza perdono. Signor Malfoy, può dirmi quali sono queste magie senza perdono" Tutti si girarono verso di Draco.

"La prima é la maledizione Imperio, permette a chi lancia questa maledizione alla persona di poterle fare fare ciò che vuole" disse Draco guardando il prof e poi guardò me

"Perfetto, signorina Granger può dire la seconda magia senza perdono"

Guardai Hermione e si alzò

"La... La seconda magia senza perdono é la maledizione Criciatus, permette di torturare la tua vittima" disse guardando il tavolo, la poverina non si sentiva a suo agio

"Signorina Lestrange dato che lei é qui perché non ci dica lei l'ultima maledizione senza perdono dato che ne ha fatto uso" guardai il professore e mi alzai poggiando le mani sul tavolo

"L'ultima maledizione senza perdono é la maledizione mortale, Avada Kedavra" dissi guardando il professore dall'alto al basso

"Come fa una ragazzina di soli 13 anni ad utilizzare una maledizione del genere" non so che cazzo aveva ma mi stava provocando

"Non so lei, ma i miei genitori mi hanno spiegato tutto ciò che bisogna sapere. Lei non sa nulla di quello che é successo e non ha il diritto di divulgare le cose che ho fatto o che non ho fatto" dissi con tono duro mentre guardavo il professore e stringevo il tavolo

"Perché lo hai fatto?" Ancora a provocarmi?! Vuole morire

"Questo non le riguarda" mi sedetti e tornai a scrivere.
Dopo un po' l'ora finì e ce ne andammo finalmente.

Finite le ore a studiare andammo a pranzare e Harry mi fece segno di avvicinarmi, mi alzai e andai verso il tavolo dei Grifondoro e mi sedetti accanto a lui

"Oggi che farai?" Mi chiede sorridendo
"Vado a casa e sto un po' con la mia famiglia, tu invece" dissi sorridendo
"Io vado dai Wesley per il fine settimana" disse e gli sorrisi

Parlammo per un po' e poi vidi i ragazzi alzarsi

"Harry devo andare a prepararmi" dissi

"Vai tranquilla" disse sorridendo
Mi alzai e gli diedi un bacio sulla guancia e corsi dagli altri andando nella nostra sala comune.

"Allora per le 18.00 qui, puntuali miraccomando" disse Mattheo guardando, me Pansy e Astoria.

Annui e me ne andai in camera e trovai Amber e un ragazzo che dormivano nel letto, li guardai e sorrisi

Che carini

Presi la lingerie in pizzo nero e me ne andai in bagno. Mi spogliai e misi la roba nella cesta per i panni sporchi e mi misi sotto la doccia con il getto d'acqua calda. Rimasi ferma sotto il getto d'acqua calda per non so quanti minuti e iniziai ad insaponarmi con un bagnoschiuma alle rose rosse, mi aiutai con la spugna. Presi lo shampoo che odorava sempre alle rose e l'insaponai, per poi buttarmi sotto il getto d'acqua e togliermi il sapone di dosso.

Uscì dalla doccia e avvolsi attorno al mio corpo un'asciugamano, iniziai a sistemarmi i capelli mettendo oli, cristalli liquidi, la spuma e lo spray protettore e mi asciugai i capelli.

Avevo dei bellissimi ricci definiti.

Passai una crema alle rose su tutto il corpo e poi indossai le mutandine lasciando il seno libero e riavvolsi l'asciugamano intorno al corpo e uscì dalla stanza e i piccioncini si erano svegliati

"Lilith oddio dimmi che non hai visto nulla" Amber arrossì mentre il ragazzo mi fissava come se stesse cercando di capire chi fossi.

"Tranquilla non ho visto nulla, quando sono entrata stavate dormendo coperti fino al collo" dissi sorridendo e aprì il mio armadio e presi un vestito e delle décolleté in vernice nere.

"Vai da qualche parte?" Chiese Amber curiosa, la cosa che mi piace di lei è la sua curiosità, sembra ancora una bimba, ma mi tiene molta compagnia.

"Vado dalla mia famiglia per il fine settimana" dissi andando verso il bagno.

Indossai il vestito, era nero e molto molto aderente, fasciava ogni mia singola forma specialmente il seno, aveva le maniche lunghe e la particolarità di questo vestito e che aveva tutta la schiena scoperta quasi fin sopra il sedere. Coprì col fondotinta le cicatrici che avevo sulla schiena usando due specchi.

Indossai i tacchi e mi truccai un po' facendo una sfumatura fra un ombretto scuro e uno più chiaro, del mascara, un po' di correttore per coprire le occhiaie, misi un rossetto rosso sulle labbra e lo misi un po' anche sulle guance sfumandolo molto bene.

Sistemai le mie collane e mi misi un anello che mi aveva regalato Draco tango tempo fa, aveva la forma di un teschio e negli occhi aveva due cristalli verdi e all'interno vi era inciso il suo nome e cognome.

Uscì dal bagno e presi un baule piccolo e ci misi la fotografia che era incorniciata e i tre libri.
Mi avvicinai ad Amber e le diedi un bacio sulla guancia.

"A lunedì Amber" dissi uscendo dalla stanza e raggiunsi gli altri.

Theodore prese il bauletto e lo tenne lui mentre Draco mi faceva una delle sue scenate di gelosia, appena si calmò uscimmo dal castello e andammo verso il treno 9¾ per poter tornare a casa.

𝕷'𝒆𝒓𝒆𝒅𝒆 𝒅𝒊 𝕾𝒂𝒍𝒂𝒛𝒂𝒓 𝕾𝒆𝒓𝒑𝒆𝒗𝒆𝒓𝒅𝒆//Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora