𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

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𝑻𝒉𝒆𝒐𝒅𝒐𝒓𝒆 𝑷𝒐𝒗'𝒔:

Mi ritrovavo davanti al signore Oscuro per un compito che mi doveva affidare. Ero nel suo ufficio, faccia a faccia con lui. Non pensavo che dopo tutto quello che é successo mi affidasse un altro compito.

Mi svegliai dai miei pensieri quando 'luomo' davanti a me si schiarì la voce e tornai a guardarlo

"Theodore, per questo compito devi essere lucido e molto attento. Non accetto un'altro stupido errore che può portare a rovinare i nostri piani ne te o da Mattheo e Draco." La sua voce era severa, ma non urlava dato che era anche notte fonda e tutti dormivano al Manor dei Malfoy.

"Si, mio signore, farò il meglio per portare qui la ragazza sana e salva. Per curiosità é sua figlia?" Chiesi con nonscialans verso il signore Oscuro.

Essi mi guardò e tornò a sedersi al tavolo della sala da pranzo della maestosa villa

"Non é mia figlia, é la figlia di Bellatrix. Questa ragazza ha in mano un potere più potente del mio. In mano ha un eredità di un potere molto importante e che ci porterà benefici per la guerra"

"Quindi, devo andarla a prendere per poi affidarle a lei il compito in cui noi abbiamo fallito? Se non ci siamo riusciti noi come farà lei da sola?" Dissi guardandolo, mentre pensavo a come potesse essere quella ragazza di cui non so neanche il nome, posso solo dedurre il cognome dato che Bellatrix si era sposata e poi divorziata

"Verrà con voi ad Hogwarts e dovete tenerla sott'occhio, su questo posso solo contare su te e Draco. Mattheo é troppo strafottente e conoscendolo dato che é sangue del mio sangue, se ne fotterebbe" disse guardandomi

Mi alzai dalla sedia e presi la mia bacchetta congedandomi e uscì dal Manor per poi affrontare il viaggio per andare ad azkcaban.


***

Arrivai ad Azkcaban davanti a una delle celle, ero sulla mia scopa e cercai di intravedere se ci fosse qualcuno nella cella tramite la piccola finestrella con le sbarre in ferro.

"Bombarda" lanciai l'incantesimo contro la parete che crollò.

La stanza era piccola e piena di scritte incise sui muri. Scesi dalla scopa e notai una ragazza rannicchiata per terra in un angolino.

C'era del sangue per terra intorno a lei e per non so quale motivo mi preoccupai.

Lentamente mi avvicinai e vidi che aveva i vestiti sporchi e stracciati, lunghi capelli neri e ricci le cadevano sul volto, e dei tagli le solcavano le mani e sicuramente il resto del corpo.

Mi chinai e le spostai i capelli dal viso, aveva un grosso livido sulla guancia e le lacrime secche le rigavano il viso. Sembrava un angelo anche se per essere finita qui avrà commesso, qualche reato gravissimo.

Le accarezzai delicatamente la guancia, si svegliò di scatto tirandomi un pugno al naso, mi allontanai imprecando.

"Cazzo!" Urlai

"Chi cazzo sei? Che cazzo vuoi da me?!" Lei urlò e indietreggiò spaventata verso il muro. La sua voce era spezzata, si sentiva che aveva pianto e urlato, insomma si notava che non stava bene fisicamente e anche mentalmente. Le torture che qui ad Azkaban fanno sono terribili.

"Mi ha mandato Il signore Oscuro a prenderti, cazzo ma quanta forza hai!" La guardai tenendomi il naso sanguinante sperando non me lo avesse rotto.

Si passò le mani fra i capelli e mi guardò cercando di prevedere le mie mosse.

"Ti ha mandato Voldemort?" Aveva un tono di voce basso, sembrava non credesse alle mie parole.

"Si, vieni con me non ti farò nulla e dovremmo anche curare quei segni sul tuo corpo" dissi alzandomi e porgendole la mia mano e lei mi squadrò da capo a piedi, non si fidava di me e potevo capirla in un certo senso

La vidi alzare una mano, ma tentennò per poi poggiare la sua mano sulla mia e l'aiutai ad alzarsi.

Non riusciva a reggersi in piedi e la tenni attaccata a me e la feci salire sulla scopa per poi iniziare a volare e andare via

Durante il viaggio non parlò, stette zitta, credo che ancora dovesse ragionare sul fatto che l'ho fatta evadere di prigione o che ho visto troppo di quanto avrei potuto vedere.

Arrivammo al Manor e atterrai sulla terrazza.

"Voglio andare a dormire" si tenne al davanzale della terrazza azzardai prendendola per mano e tenendola accanto a me mentre la portavo in una camera degli ospiti dove in questi giorni dormivo.

"Prima devo curarti le ferite, Voldemort mi ucciderebbe se ti portassi da lui così" dissi aprendo la porta e facendola sedere sul bordo del letto.

"Riesci a farti una doccia?" Chiesi abbassandomi e la guardai, mi fece un cenno di no col capo. Mi alzai ed entrai nel bagno aprendo il getto d'acqua calda della vasca e poi tornai da lei

Non mi avevano fornito dei vestiti femminili per lei quindi optai per prendere dei miei boxer che mi venivano stretti e una mia felpa che scommetto le starà enorme.

Mi avvicinai a lei e l'aiutai ad alzarsi e la portai in bagno e chiusi l'acqua.

"Svestiti ed entra nella vasca" dissi prendendo un medikit di primo soccorso.

sentii che si stava levando i vestiti e poi entrò lentamente nella vasca, girai il capo e la guardai. Aveva gli occhi verdi, un verde molto acceso, ma il suo sguardo era spento, senza emozioni. Mi soffermai a guardarla molto e scommetto che le torture che le hanno fatto siano state dolorose.

Mi avvicinai a lei sotto il suo sguardo che fissava ogni mio movimento, presi una spugna e la immersi nell'acqua mettendoci poi un po' di sapone.

"Che stai facendo, non mi toccare" si allontanò e teneva un tono di voce basso e lieve.

"Voglio solo aiutarti, sei senza forze, non ho nessuna brutta intenzione con te" cercai di rassicurarla e dopo svariati minuti il quale rimasi con la spugna a mezz'aria mi diede il consenso per aiutarla. Iniziai a lavarla cercando di non toccare troppo. Le insaponai anche i capelli e il suo corpo teso si stava pian piano rilassando facendosi cullare dalle mie mani setose e calde.

La sciacquai con l'acqua e le feci avvolgere un asciugamano intorno al corpo per poi farla accomodare in uno sgabello che vi era nel bagno.

Iniziai a curarle le ferite che aveva in tutto corpo e non la sentì neanche lamentarsi per un secondo. Era stanchissima e sicuramente se non le lasciavo un po' di spazio mi avrebbe soffocato col cuscino.

Le passai i vestiti e uscì dal bagno andando in camera. Indossai un pigiama e aprì le lenzuola di seta calde e morbide per poi distendermi nel letto

Dopo non so quanto la sentì uscire dal bagno e si distese di fianco a me, mantenendo certe distanze.

***

Durante la notte mi svegliavo per controllarla dato che si muoveva molto e parlava nel sonno. Non le chiesi neache come si chiamasse, ma credo che poi lo avrei scoperto.

La controllai per l'ultima volta e mi abbandonai in un sonno profondo tenendo la ragazza abbracciata a me.

𝕷'𝒆𝒓𝒆𝒅𝒆 𝒅𝒊 𝕾𝒂𝒍𝒂𝒛𝒂𝒓 𝕾𝒆𝒓𝒑𝒆𝒗𝒆𝒓𝒅𝒆//Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora