Capitolo 6

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- Beomgyu potresti non guardare nell'obiettivo. - chiese Kazuha mentre, con la macchina fotografica, cercava di trovare l'inquadratura migliore per scattare la foto.

- Dovresti essere meno teso, più sciolto. - osservò Kai divertito nel vedere in difficoltà l'asso della sua squadra di LOL.

- Ti prego Beomgyu, devi essere collaborativo. - continuò Taehyun sull'orlo di una crisi di nervi. - Dobbiamo scattare un paio di foto per promuovere quelle scarpe Nike che hai ai piedi. È un semplice paio di scarpe da ginnastica, nulla di complicato, devi sembrare solo più disinvolto e felice di indossarle. Devi dare l'idea di volerle avere sempre ai piedi e per fare ciò devi toglierti dal viso quell'espressione contrariata. - spiegò per l'ennesima volta il neo manager.

"Espressione contrariata" era decisamente un eufemismo. Beomgyu era stufo, stanco, annoiato ed infastidito da quello che stavano facendo. Taehyun gli aveva annunciato, con una certa soddisfazione, che aveva preso accordi con la Nike per sponsorizzare un paio di scarpe nuove che sarebbero uscite tra qualche mese. Il neo manager aveva scelto quella collaborazione perché gli era sembrata più adatta a Beomgyu: niente vestiti eleganti o gioielli, doveva semplicemente indossare un paio di scarpe con indumenti casual sempre firmati Nike. Dovevano scattare delle foto molto semplici, ma Beomgyu non aveva capito che, per portare a termine questa "missione", sarebbe dovuto uscire nel suo giorno libero. Il pro-player aveva programmato di non fare assolutamente nulla, non avendo live o allenamenti da fare. Per questa ragione aveva invitato Kai a casa sua per fare quattro chiacchiere e giocare a Lol fuori dai riflettori. Taehyun, però, aveva completamente mandato in frantumi il sogno di Beomgyu, costringendolo ad uscire per scattare quelle dannate foto con l'aiuto di Kazuha, divertita all'idea di fare da fotografa. La ragazza, però, non sapeva che quello stesso giorno il suo coinquilino pro-player avesse invitato Kai nel loro appartamento e che, alla fine, anche il ragazzo hawaiano si sarebbe unito all'impresa di scattare foto da influencer a Beomgyu.

Per questa ragione si erano ritrovati tutti e quattro, quel pomeriggio di fine settembre, a girare lungo l'Han Riven per cercare di far venire fuori qualche scatto decente. Girare con Beomgyu e Kai, inoltre, si era rivelato più difficile del previsto perché venivano spesso fermati da ragazze e ragazzi che si complimentavano e gli auguravano "buona fortuna" per i mondiali.

- Non ci siamo. Queste foto non vanno decisamente bene. - aveva osservato il neo manager, guardando tutti gli scatti che Kazuha aveva fatto a Beomgyu.

Taehyun si avvicinò al bruno in posa, lo fece sedere sul muretto parallelo al fiume e voltò il suo sguardo verso il tramonto. Gli mise poi una mano tra i capelli lunghi per spettinarli e fare in modo che coprissero in parte il suo sguardo. In questo modo anche se l'espressione di Beomgyu era insofferente nessuno se ne sarebbe accorto.
Taehyun sentiva tra le sue dita i capelli lisci e morbidi del bruno di fronte a lui: ricordava bene quella sensazione quando quella sera a Jeju lo aveva baciato, affondando per la prima volta la mano tra quelle ciocche scure.
Erano passate delle settimane da quando aveva preso la decisione che avrebbe superato quanto accaduto in vacanza e avrebbe giurato a se stesso di aver fatto dei passi avanti, ma ogni volta che Beomgyu gli era più vicino, la sua mente ricordava quella notte.
Contemporaneamente Beomgyu aveva gli occhi chiusi ed il muso imbronciato per tutto quello che stava sopportando quel pomeriggio, ma quella sua espressione fece sorridere Taehyun.
In quell'esatto momento il bruno aprì gli occhi scorgendo il sorriso del biondo di fronte a lui. Dalla prima volta in cui si erano parlati a Jeju, Beomgyu non aveva potuto fare a meno di notare il sorriso luminoso di Taehyun. Lo stava fissando insieme alle sue labbra, se fossero stati soli e se Taehyun non avesse avuto Yuqi, lo avrebbe baciato per sentire suo quel sorriso. Il pro-player allontanò subito quel pensiero, anche perché gli sembrava decisamente poco rispettoso e distolse nuovamente lo sguardo per far finta di nulla.

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