Capitolo 7

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Beomgyu era riuscito nel suo intento di attirare così tanto l'attenzione di Soobin da spingere il suo ex migliore amico a scrivergli. Dal messaggio il pro-player aveva inteso che il ragazzo, nonostante non si parlassero ormai da quasi tre mesi, aveva comunque continuato a seguirlo sia su Twitch che su Instagram. Beomgyu sorrise al pensiero che Soobin fosse in un certo senso preoccupato per lui, anche se era consapevole di essersi comportato in modo poco maturo nei suoi confronti. Aveva ripensato a Kazuha che più volte gli aveva consigliato di risolvere perché, anche se Soobin non era più in Corea, questo non doveva significare che la loro amicizia non sarebbe potuto andare avanti. Gli tornarono in mente anche le parole di Taehyun, secondo il quale decisione del suo ex migliore amico non era stata fatta solo ed esclusivamente per seguire Yeonjun e, forse, Soobin aveva deciso di partire anche per la sua carriera. Beomgyu aveva reagito in modo impulsivo appena avuta la notizia del trasferimento, ma certamente dopo essersi qualificato per i mondiali non si aspettava che il suo migliore amico gli annunciasse dal nulla che avrebbe cambiato continente tra poco meno di una settimana.

"Beomgyu: A te cosa importa di quello che faccio? E poi non credo di poter essere definito come hai fatto... Sai i migliori amici, quelli veri, sono i primi che vengono avvisati quando si prendono decisioni importanti..."

Beomgyu scrisse quel messaggio di getto. Soobin lo considerava ancora il suo migliore amico, questo lo aveva reso felice da un lato, ma allo stesso tempo lo faceva anche arrabbiare. Come aveva potuto tenergli nascosta una cosa così importante?
Beomgyu sapeva che poteva essere meno diretto con quel messaggio, ma alla fine quelle parole di rabbia vennero fuori da sole. Voleva che Soobin gli chiedesse scusa per come si era comportato, quindi era necessario un approccio del genere e, una volta giunte le sue scuse, si sarebbe scusato anche lui a sua volta. Ma la risposta che Beomgyu ottenne non fu quella desiderata.

"Soobin: Niente, hai ragione non dovrebbe importarmi nulla perché non te lo meriti. Non ti ho detto della decisione perché avevo paura che potessi essere meno concentrato durante le partite, ma sei troppo tonto per capirlo. Mi viene da ridere vedendo come stai cercando in tutti i modi un mio sostituto. Mi dispiace Gyu, ma non riuscirai a costruirti un'amicizia come la nostra con lo pseudo assistente che hai trovato. In ogni caso non mi riguarda, buona giornata."

Quelle parole decisamente troppo taglienti avevano decisamente fatto irritare il giovane pro-player. Nemmeno un'ombra di scuse, eppure Beomgyu era anche pronto a scusarsi a sua volta, se Soobin avesse iniziato per primo. Per di più, dopo quel messaggio, il suo ex migliore amico lo aveva anche bloccato sull'applicazione di messaggistica.
Stava per gettare con forza il telefono sul pavimento, ma riflettè sul fatto che quel gesto l'avrebbe sicuramente rotto e non era il caso. Beomgyu sprofondò con la faccia sul cuscino cercando di calmare la rabbia.

Nella sua mente vi erano solo le parole di Soobin.

Era vero che Beomgyu stava cercando, in qualche modo, di colmare il vuoto che Soobin aveva lasciato nella sua vita, ma era ben consapevole che Taehyun non sarebbe mai potuto essere come il suo ex migliore amico.

Era tutto decisamente troppo diverso.

Lui vedeva Soobin come se fosse suo fratello, erano cresciuti insieme e avevano passato notti a dormire nello stesso letto rubandosi le coperte in inverno e spingendosi fuori di esso in estate. Invece, solo l'idea di passare una notte con Taehyun, portava Beomgyu a riflettere su scenari completamente differenti, non dissimili dall'unica notte che i due avevano passato insieme condividendo lo stesso letto. Scenari ai quali il pro-player non voleva assolutamente più ripensare. Il rapporto con Taehyun era professionale in quanto suo "manager", e da coinquilino perché appunto vivevano nella stessa casa.

Beomgyu si alzò all'improvviso e decise che doveva iniziare una partita a League of Legends per non pensare, avrebbe sfogato nel gioco la sua rabbia. Trascorse così l'intera notte: giocando per conto suo e finendo per addormentarsi sulla tastiera perché troppo stanco.

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