Capitolo 12

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Gli Star Seekers avevano appena messo piede nel loro hotel in Francia.
Dopo il messaggio di Soobin, Beomgyu sembrava come un'altra persona. Sapere che il suo migliore amico, nonostante tutte le incomprensioni lo stesse seguendo dall'altra parte del mondo, lo aveva decisamente rasserenato. Ed era così che il pro-player aveva giocato le partite restanti per la qualificazione ai quarti con tutto se stesso. Tutti sapevano che era uno dei migliori mid-laner di League of Legends al momento, ma in quelle partite aveva davvero superato di gran lunga la sua già nota fama, creando delle giocate pazzesche che avevano portato il team alla vittoria. Erano arrivati come secondi nel loro girone, ma Beomgyu era comunque arrabbiato per non aver sconfitto la squadra cinese, qualificata come prima. Il pro-player sperava davvero di poterli incontrare nuovamente in semifinale o finale per avere un'altra possibilità. Adesso, però, gli avversari che avrebbero dovuto affrontare era la prima squadra Americana, i Cloud9, e la sua attenzione era completamente su di loro. Beomgyu aveva deciso che non si sarebbe piu lasciato sopraffare dall'ansia del palcoscenico mondiale e Soobin per di più lo stava guardando. Non poteva deluderlo: quel ragazzo era stata la prima persona a credere in lui come giocatore professionista, il quale, oltre ad essere il suo migliore amico, si definiva da sempre anche il suo primo fan. La strada per la vittoria era ancora lunga, ma Beomgyu sapeva di poter stare in pace con la coscienza se avesse dato il massimo. E se questa volta il suo massimo non sarebbe bastato, era convinto che il suo team avesse tutte le carte in regola per qualificarsi nuovamente ai mondiali anche l'anno successivo.
A motivarlo era stato anche il pensiero che Taehyun si fosse preoccupato per lui: gli aveva fatto piacere più di quanto avesse potuto immaginare. Il biondo, infatti, aveva contattato Soobin attraverso varie telefonate, poiché Beomgyu per inviare il messaggio al suo migliore amico, aveva usato il cellulare del suo manager.
Alla fine delle due partite, poi, dopo l'ultima vittoria, il biondo si era catapultato su Beomgyu abbracciandolo forte a se, portando la mente del pro-player lontana dai festeggiamenti per la qualificazione ai quarti che stava avvenendo intorno lui.
Esistevano solo le braccia di Taehyun intorno alle sue spalle e le loro guance che si sfioravano. Ormai era abituato ad avere il coinquilino intorno, era capitato che stessero vicini, ma Beomgyu si era sempre assicurato che il contatto tra di loro, senza farlo notare al biondo, avesse dei limiti. Dei limiti che una parte del suo cervello gli diceva di non superare per alcun motivo al mondo, perché potevano mandare in frantumi il rapporto di amicizia che avevano creato in quei mesi. Perché se per Taehyun quell'abbraccio probabilmente era stato solo un modo per festeggiare la qualificazione, per Beomgyu era stato come realizzare qualcosa che stava ormai da mesi cercando di nascondere persino a se stesso. Durante e dopo quello stupido abbraccio prolungato il cuore del pro-player non aveva smesso di battere in modo accelerato. Si stava illudendo fosse per la felicità della vittoria, e forse in parte lo era, ma l'altra parte era dovuta a Taehyun. Beomgyu continuava a fare finta di nulla, continuava a dire a se stesso che era andato avanti, ma era innegabile che l'attrazione provata per il biondo a Jeju non gli era mai realmente passata.
La verità era semplice: se Taehyun non fosse stato fidanzato, probabilmente, Beomgyu non si sarebbe posto alcun problema sul porre un confine ben delineato tra di loro.
E invece la situazione dopo quell'abbraccio stava diventando ancora più surreale per il pro-player perché Taehyun, inconsciamente, stava continuamente oltrepassando i limiti posti a sua insaputa da Beomgyu.
Durante tutto il viaggio per arrivare in Francia, Taehyun si era addormentato cascando con la testa sulla spalla del pro-player, il quale, per non svegliarlo lo aveva lasciato riposare su di lui. Ancora, una volta giunti in hotel, poiché Beomgyu aveva il collo bloccato, a causa della troppa aria condizionata durante il volo, Taehyun si era offerto di fargli un massaggio con l'antidolorifico per cercare di lenire il dolore. A detta del biondo,lui era un vero esperto in massaggi dato che in palestra gli era capitato spesso di ritrovarsi con quel tipo di male per i vari sforzi dovuti agli esercizi.
Il pro-player aveva mentito dicendo di sentirsi subito meglio ed era corso in camera cercando un po' di tregua. Aveva passato tutta quella giornata cercando di stare quanto più possibile lontano dal suo manager che stava diventando fin troppo premuroso nei suoi confronti. Non che gli dispiacesse avere le attenzioni di Taehyun, ma per Beomgyu non era così semplice quella situazione che si era creata. Soobin poteva stare così vicino a lui senza che gli passassero altri pensieri per la testa, pensieri che con Taehyun in particolare non erano nemmeno così difficili da immaginare dato quanto accaduto a Jeju.
Beomgyu, steso sul suo letto nella camera d'albergo, pensava a Taehyun. Si sentiva un idiota, solo per il fatto che stava ancora continuando a pensare a lui e alla prima volta che si erano conosciuti.
Subito dopo allontanò quei pensieri indirizzandoli verso quella che per lui era la giusta direzione: come farsi passare quella specie di cotta estiva che stava realmente durando più del dovuto. Dopotutto erano mesi che aveva allontanato e sepolto quella specie di interesse che provava per Taehyun, era tranquillo anche a stargli accanto e non riusciva a capire come uno stupido abbraccio avesse potuto far risalire tutto in superficie.

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