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Driiiin
La campanella segnava l'inizio della ricreazione.

Hyunjin, appena poté, si alzò per andarle incontro.

"Devi farci l'abitudine, Felix..."

Li guardai uscire dall'aula, sorridendo l'uno all'altra. Faceva  male al petto, ma ormai era di routine.

Ero stufo dei miei sentimenti.
Avevo deciso di provare a smettere di farmi piacere Hyunjin. Con le buone o con le cattive.
Non potevo andare avanti così.
Ero letteralmente uno straccio per colpa sua e lui non se ne rendeva neanche conto. Farmi passare questa 'cotta' che poi cotta non era, perché io ero letteralmente ossessionato da lui, da ogni suo gesto, da ogni sua sillaba che pronunciava la sua bocca perfetta.
Era una cosa impossibile, ma ci dovevo provare comunque, perché ero stufo di stare male.

Feci una smorfia rassegnata e mi alzai dalla sedia lentamente.
Uscii dall'aula e la prima persona che incontrai fu Chan.

Lui mi aveva già visto, perciò mi stava già venendo incontro con un sorriso stampato sul viso. Mi venne da sorridere in automatico anche a me.

"Ehi Lixx! Come va oggi?"mi chiese gentilmente.

"Come tutti i giorni da un annetto a questa parte, Chan. Grazie dell'interesse."

Mi guardò un po' triste, ma poi mi prese a braccetto e cominciò a incamminarsi non so dove.
Passammo davanti alla porta che dava sul cortile, dove c'erano alcuni studenti in pausa sulle panchine.

Lo stavo cercando con lo sguardo. Anche Chan si era fermato, notandomi scrutare intorno a noi.

Appena li vidi mi si mozzò il respiro.
Lei era sulle gambe di lui, sopra una panchina. Lui aveva la testa appoggiata alla sua spalla e ogni tanto ci lasciava un piccolo bacio.

"Non piangere, Felix, non è niente, passerà"

I piedi erano di piombo. Non riuscivo più a spostarli. Chan era stato tutto il tempo lì di fianco a me. Eravamo rimasti a braccetto. Mi avvolse la mano intorno al polso, e mi trascinò via da quella scena.

"Tu non hai fame? Andiamo alle macchinette dai!"

"Qualcuno lo faccia santo, vi prego"

Lui sapeva cosa stavo provando, e cercava di distrarmi. Così annuii e lo seguii fino alle macchinette.

Girammo a sinistra, per poi percorrere il lungo corridoio e trovare i distributori automatici. C'era un po' di gente, visto che era ricreazione così dovevamo stare un po' in fila.

Chan tirò fuori un borsellino con i fiori azzurri e rosa. Mi ricordava molto uno di quei borsellini da nonne per le monetine. Mi scappò una piccola risatina e lui se ne accorse.

"Hai qualcosa da dire sul mio meraviglioso borsellino, Lee?" Mi guardò con fare orgoglioso.

"No no, ho solo notato che è veramente carino..." Dissi tra una risatina e l'altra.

Era arrivato in nostro turno, e Chan stava tirando fuori gli spiccioli dal sul borsello. Digitò il numero dello snack che voleva comprare, inserì le monetine nella fessura e premette il bottone.
Si abbassò fino ad arrivare allo sportello e raccolse il suo pacchetto di patatine.

"Tu cosa prendi?" Mi chiese.

"Oh, no non prendo niente... Non ho soldi, sono solo venuto per accompagnarti" gli risposi.

Mi guardò malissimo, poi si girò verso la macchinetta e tiro fuori altri spicci.

"Scegli" disse semplicemente.

"Non ti preoccupare non ho fame" dissi piano.

"Ho detto di scegliere, Felix."

"E io ho detto che non ho fame, Chan"

"Non ti capiterà più un'occasione del genere, qualsiasi persona avrebbe approfittato a farsi offrire la merenda" disse scherzando un po'.

"Va bene... Allora prendo un Twix se proprio insisti..."

Digitò i numeri, mise dentro le monete e si chinò per raccogliere il mio Twix.
Me lo lanciò al volo e io impreparato non riuscii a prenderlo.

"Che pippa che sei Lix"  disse prendendomi in giro.

Gli feci la linguaccia di rimando e mi ripresi il mio Twix.

Mancavo cinque minuti al suono della campanella, così ci incamminammo verso la nostra aula.

Stare un po' con Chan Hyung mi aveva fatto dimenticare un po' la questione di  Hyunjin.
Forse Chan era riuscito a distrarmi un po', almeno per oggi.
Gli ero così grato per questo.

Entrammo per primi, così potemmo finire le nostre merende parlando un po' finché non ritornò tutta la classe dal cortile e ci separammo per la lezione che stava per cominciare.

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