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Mi sveglio con le gambe doloranti.
Sbuffo incazzata con me stessa per aver dimenticato, la sera prima, di abbassare le serrande.
Ora ho letteralmente il sole, che si sta alzando, negli occhi.
Guardo l'ora, le 6:08.

Dio che palle.

Cerco di girarmi di schiena, ma sono bloccata da un peso sulla pancia.

Mi blocco, guardando il soffitto, svegliandomi del tutto, di colpo, ritornando con i ricordi a ciò che è successo ieri.

Il mio cuore incomincia di nuovo a fare il matto.

Mi giro alla mia destra e mi ritrovo il volto rilassato di Chan con la bocca semiaperta, spiccicato sulla mia spalla, mentre con il braccio mi abbraccia il corpo e con le gambe mi blocca le mie, incrociandole.

È un po' una cozza.

Mi giro piano verso la sua direzione, non svegliandolo, e vedo che si stringe di più a me, affondando il viso nel mio seno coperto dalle lenzuola.
Sorrido a tutta quella dolcezza e affondo il viso sui suoi ricci, accarezzandogli la schiena nuda con la mano libera.

Menomale che doveva andare via appena mi addormentavo, probabilmente si è addormentato prima lui di me.

Lo sveglio tra mezz'ora, tanto Kim arriverà per le 8..

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Sento la sveglia che suona e Chan che si stiracchia tra le mie braccia.

Oddio, mi son addormentata.

Mi metto seduta sul letto, coprendomi con le lenzuola, prendo il telefono, le 7:20.

Oh cristo santo.

Scuoto Chan dalla coscia, ma in risposta lui si copre di più con le coperte, mugugnando qualcosa.

"No Chan, svegliati.", Piagnucolo, vedendo che lui però non mi dà più risposta.
Nessun segno di vita.

Oh no no.

Mi abbasso verso di lui, togliendogli la coperta dal viso e mi incanto a guardare quel suo meraviglioso viso assonnato.

No, non è il momento.

"Svegliati Chan", Lo schiaffeggio sulla guancia, ricevendo altri mugugni di dissenso e un'espressione, ad occhi chiusi, corrucciata.

"Tra poco arriva Kim a prendermi, per favore, devi andare via.", Lo scuoto dalla spalla.

Lui apre un occhio e si guarda intorno, confuso.
L'osservo, in ansia, sperando che abbia capito e che si alzi subito.
Si gira a fissarmi e mi sorride come un ebete.
Non ha capito niente.
Rido a quella vista.

"Dai Chan alzati"

"Mmh...no", dice abbracciandomi, buttandomi giù.

"No Chan, non è il momento", dico spingendolo lontano da me, ma senza riuscirci.

"Come devo fare con te?", Borbotta assonnato, alzandosi goffamente e mettendosi sopra di me, facendosi spazio tra le mie gambe.
Fatico a fargli spazio dato l'intorpidimento dell'interno coscia.
Siamo ancora nudi dalla sera prima e sento benissimo la sua erezione sopra la mia intimità, che inizia a pulsare senza freni.

Socchiudo gli occhi, calmando ogni parte di me che lo voleva.

"Non abbiamo le protezioni e neanche tempo", dico, spostandomi controvoglia, ritrovandomi con la sua faccia ancora assonnata che mi guarda confuso.
I ricciolini son scompigliati e sorrido a quella vista di un Chan appena sveglio, tutto nudo, che mi guarda offeso.

Sbuffa, atterrando sulla mia pancia con il corpo.

"Adesso mi alzo, dammi un attimo", sussurra, dandomi dei baci sotto al seno, vicino al cuore, provocandomi dei leggeri brividi.

𝑰𝒏𝒆𝒇𝒇𝒂𝒃𝒍𝒆 | BangchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora