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Mi volto verso quella voce e vedo BangChan, sorpreso nel vedermi lì, dall'altro lato della stanza che si sta abbottonando in fretta una camicia e lancia una felpa a LeeKnow, probabilmente nudo, che sta uscendo dal bagno.

Lo guardo, loro guardano me, io guardo la porta e riguardo loro.

Sento i loro occhi fissi su di me e poso lo sguardo su Chan che sta cercando, a fatica, di spostare lo sguardo altrove invece che rimanere fisso sul vestito che mi fascia il corpo e non lascia tanti dubbi all'immaginazione.

Divento rossa, vorrei morire.

Mi porto le stampelle davanti al corpo, appoggiandole sulle gambe.
"Eh, ehm, penso..", dico indicando la porta.

Non riesco a parlare, MA PERCHÉ TUTTE A ME?

"Pensi di aver sbagliato?", mi chiede Jisung, ridendo.
"Penso di sì, e penso anche che dovresti andartene.", risponde LeeKnow, avvicinandosi a Jisung, guardandolo un po' male, il quale infatti si siede e ricambia lo sguardo con uno interrogativo.
"Ehi, lasciatela stare. Ha solo sbagliato.", li riprende Chan, serio, quasi da fare paura, iniziando ad avvicinarsi a me.

Oh no, ti prego, resta lì.

"Aaaaah, ma chi è questa bella ragazza?", ecco Hyunjin, con dietro Felix e Jeongin, tutte e due con il telefono in mano.
Il ragazzo si avvicina piano piano a me scrutandomi da testa a piedi ma viene bloccato da Chan.

"Oh, fatevi gli affari vostri", mi si para davanti lui, obbligando gli altri a spostarsi per guardarmi.

Ho la sua grande schiena di fronte me e sento bene il suo profumo fresco, simile molto alla vaniglia, che quasi mi fa girare la testa talmente è buono.

Vedo che con le mani fa gesto agli altri di calmarsi, senza dire una parola.
Probabilmente per l'euforia delle prove e l'emozione per il giorno dopo, alla prima novità che hanno tra le mani diventano subito pazzi.

Tossisco per smorzare un po' la tensione che sta creando inutilmente Bangchan.

"Ma.. adesso vado. Tranquilli. Scusatemi", dico inchinandomi, facendo allontanare un po' il ragazzo davanti a me.

Faccio per girarmi, ma una fitta dolorosa al piede mi frena e trattengo un urlo, intanto mi aggrappo alla maniglia della porta e alle stampelle.

Di male in peggio.

L'unico ad accorgersi subito è Bangchan davanti a me, che si gira velocemente e mi sostiene con delicatezza, quasi come se avesse paura di toccarmi, dalla vita.

Sento poi la sedia di Han fare rumore e li sento avvicinarsi.

"Tutto bene?", Sussurra Chan, cercando il mio sguardo tra i miei capelli che son scivolati davanti la mia faccia, abbassandosi un po'.
Io sospiro, cercando di fare passare il dolore.
"Si, si", rispondo sorridendo e tirando su lo sguardo sul suo volto, portandomi i capelli dietro l'orecchio.

Di una cosa non mi son accorta e in quel esatto momento realizzo, con tanto di cuore in gola e farfalle nello stomaco.
Il suo volto così tanto vicino al mio che per poco le nostre fronti non si toccano.

"Hai la febbre? Sei tutta ros-", mentre mi porta una mano vicino al viso, viene bloccato subito dalla porta accanto a noi che si apre e vengo trascinata dietro a lei, dato che ci son appoggiata, e scappo dalle delicate mani di Bangchan per andare in quelle di un ragazzo alto, che mi stringe a sé appena mi ha tra le braccia.

Alzo lo sguardo, è Kim.

In questo momento lo guardo con odio.

Al contrario invece, lo vedo preoccupato, con il respiro affannato, "stai bene?", mi chiede, allontanandomi un po' per guardare se ho il tutore, probabilmente aveva anche corso pur di cercarmi.

Mi fa tenerezza, lo devo ammettere, e gli sorrido cercando di rassicurarlo.

"Forse faresti meglio a guardare altro.. probabilmente ha la febbre", lo interrompe Bangchan, davanti a noi.

Io mi pietrifico dal tono con cui ha parlato e lo guardo sorpresa.

Kim alza lo sguardo su di lui, serio, quasi incazzato, "so fare il mio lavoro.".

Come mai tutto questo nervosismo?

"Ti ringrazio BangChan, ti chiedo ancora scusa, ora vad-", vengo interrotta da Kim che mi spinge dietro di lui.

BangChan incrocia le braccia e si poggia sullo stipite della porta, "Allora perché si è persa la ragazza?", lo istiga, poi porta lo sguardo su di me e mi crea un sussulto, che Kim percepisce, "e poi qua non si parla di lavoro, ma del benessere di lei..", dice a tono basso Chan, per poi riportare lo sguardo sul ragazzo.

Kim stringe i pugni.

Io mi appoggio bene alle stampelle, cercando di sporgermi e guardare meglio il volto del ragazzo vicino a me.

"Non credo che questo sia affare tuo.", risponde Kim, portando poi lo sguardo su di me.

Uno sguardo che non ricambio dato che son rapita dal sorriso beffardo che ha in volto Chan in quel momento.
Il quale poi si volta verso di me e cambia totalmente espressione.

Un'espressione che diventa serena appena posa gli occhi sui miei.

"Andiamo, le altre son preoccupate.", mi fa cenno Kim, spingendomi delicatamente da dietro la schiena.

Probabilmente l'ha notato.

Ho un brivido appena mi tocca la schiena e mi fa riprendere in un attimo.

Io mi raschio la gola e mi metto a posto i capelli, appoggiandomi una seconda volta meglio sulle stampelle.

Annuisco e dopo aver dato una seconda occhiata al volto di Chan, che stava continuando a fissarmi, lo saluto con un sorriso, porto lo sguardo sui miei piedi e ci iniziamo ad incamminare verso il mio camerino.

Durante il poco tempo dal camerino degli Stray Kids al mio, Kim si preoccupa del mio piede e della presunta febbre, anche se sono sicura che quel rossore non era altro che il mio lato timido e insicuro che mi esce quando son davanti a BangChan.
Io intanto non faccio altro che pensare al suo profumo e al fatto che eravamo così vicini dal sentire il calore del respiro dell'altro sul proprio viso, ingorando completamente le ripetute raccomandazioni del ragazzo vicino a me di non allontanarmi mai più da sola.

Mi sento fissare.

Mi giro, un po' stranita, prima di entrare in camerino.

Vedo sul viso di Bangchan, seppur a due camerini di distanza, comparire un leggero sorriso, che non ricambio dato che scanso subito lo sguardo da lui ed entro velocissima nella stanza in preda alla timidezza.

𝑰𝒏𝒆𝒇𝒇𝒂𝒃𝒍𝒆 | BangchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora