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Toc toc

"Eunji?"

Toc toc

Ma chi è? Sicuramente quelli dello staff che mi chiamano per la live del mattino.

Mi sveglio, mi passo la mano sulla faccia, stropicciandola, facendo ritornare in mente i ricordi.

Alla fine non è venuto.

Assonnata e con il viso stropicciato prendo il telefono accanto a me e guardo l'ora, le 2 di notte.

COSA?!

Mi giro verso la porta della stanza, con lo sguardo corrucciato.

"Ma che volete a quest'ora?", Bofonchio un po' alzando la voce, cercando di sembrare minacciosa.

La stanza è tutta buia.

"SSH, non urlare, sono qua".

Quasi mi prende un colpo.

Mi giro verso la porta finestra, da dove proviene la voce maschile, vedo una figura tutta nera, brividi..i tanti film dell'orrore che ho visto di certo non aiutano.

"Non urlare che se ci beccano non sai in che guai andiamo.", Conferma lui i miei mille dubbi che potesse essere Chan.

"Eh? Sei tu?", Cerco di strizzare gli occhi per mettere a fuoco nel buio, probabilmente ha spento la luce una volta arrivato.

"Si, sono io, posso entrare?", Sussurra aspettando sull'uscio della porta finestra, togliendosi le scarpe.

Oddio.

Devi sembrare normale. Forza.

Alla fine gli devo ridare solo la giacca.

"Eh, ehm, si, certo.", Dico mettendomi seduta e cercando di scendere dal letto per accendere almeno una luce.

"No, stai ferma, non muoverti.", Dice con autorità, mista a dolcezza.
Rimane fermo, una volta entrato.
E niente, faccio come dice.

Sono in un totale imbarazzo, non so neanche che cosa dire.

"Hai una piccola luce da accendere?", Chiede guardandosi intorno.

"Non è camera mia, non lo so" cerco di restare calma, sporgendomi verso il comodino.

Lui si avvicina a me, così tanto da poter finalmente vedere il suo viso coperto dal cappuccio della felpa nera e dalla mascherina anch'essa nera...beh, un ladro, suvvia.

Si china e da dietro al comodino tira fuori un filo, che sicuramente ha visto prima di me, e schiaccia un piccolo interruttore che accende una debole e piccola luce sopra la testiera del letto.

Stupida io che sono rimasta tutti sti giorni al buio, ma per fortuna a me il buio piace..solo una volta che si è a letto però.

La fissiamo e io mi metto a ridere, girandomi verso di lui, "ti chiedo scusa, questa camera è di una mia compagna..ci passo poco tempo qui dentro."

"Ahn tranquilla", sorride, togliendosi la mascherina ancora chinato vicino a me.

Finalmente vedo il suo viso angelico, con un bel sorriso che fa rimpicciolire i suoi occhi.

Mi incanto e lui se ne accorge.

"Sei stanca?", Mi chiede, alzandosi e guardandosi intorno, forse in cerca della giacca, che io, onestamente, ho nascosto sotto le coperte.

Io nego con la testa e mi metto meglio seduta sul letto, coprendomi ancora di più le gambe.

"Siediti pure", gli faccio cenno di sedersi tranquillamente da qualche parte, dato che non sembra aver intenzione di andare via.

𝑰𝒏𝒆𝒇𝒇𝒂𝒃𝒍𝒆 | BangchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora