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Sono sul letto, ovviamente il viaggio è andato bene.
A parte le mie crisi esistenziali sull'accaduto che non potevo esternare dato le regole insensate di Hana.

Mi son fatta una doccia e ancora con l'asciugamano addosso mi son completamente buttata sul letto.
Onestamente? Non ho smesso un secondo di pensare ai suoi occhi su di me e ogni volta che ci penso son sempre un fuoco che divampa.
Chissà che cosa si son detti..

In quell'esatto momento mi suona il cellulare che ho in mano, spaventandomi e svegliandomi dai miei sogni ad occhi aperti, rispondo svogliata.
Hana dall'altra parte del telefono già agitata per le prove sul palco che avremo avuto oggi, "Sei pronta vero? Tra 10 minuti ci passa a prendere il pullman".
Mi metto seduta al fondo del letto, aprendo con il piede la valigia ,che stavo svuotando per prendere le cose per la doccia, guardando qualcosa di comodo da mettermi.
"Sì, sono pronta", mento.

In due secondi indosso mutandine, calzini rosa con dei gatti sopra, sempre un po' originali i miei calzini, e reggiseno sportivo.
Mi tuffo nella valigia adocchiando una tuta bianca e nera da mettermi.
Una volta vestita e con i capelli quasi del tutto asciugati, sento la porta che si apre.
Intanto sto cercando di mettermi il tutore, litigandoci come al solito.
"Eunji, ma non eri pronta?", Sbuca da dietro la porta Kyong con i suoi lunghi capelli rosa e un paio di occhiali da sole azzurri.
"Ti prego, aiutami con il tutore", chiedo disperata, non calcolando la sua domanda.
Lei sbuffa e in fretta mi aiuta, riuscendo in qualche modo, a mettermi subito il tutore.
Mi metto un tocco di trucco intorno ai miei occhi neri e con l'aiuto della stampella e di Kyong ci incamminiamo verso il pullmino che ci aspetta fuori.

Arriviamo sul posto dove ci saremo esibite 3 giorni dopo e con lo staff andiamo in quello che sarebbe stato il nostro camerino, una stanza grande bianca, con divani neri, postazioni per il trucco, armadi e un grande tavolo al centro.
Posiamo le borse, intanto mi siedo sul divano che è vicino alla porta d'entrata e inizio a slacciare il tutore.
"No, tu questo lo tieni", mi ferma il ragazzo dello staff che poche ore prima mi aveva portato al gate sulle spalle.
Si inginocchia davanti a me e senza aspettare una mia risposta mi stringe il tutore.
Lo guardo confusa, forse anche un po' infastidita.
"E come faccio a ballare?", chiedo, seguendo con lo sguardo lui che alza il mio piede e lo appoggia sul suo ginocchio, per facilitare la chiusura dei lacci, per poi portare le mani sulla mia coscia e tirare su i pantaloni, così che non ci fossero pieghe che potevano darmi fastidio.
Al suo tocco sento la pelle della gamba rabbrividire ed entro in uno stato di imbarazzo tale che cerco di coprirmi con la sciarpa per non fare vedere il rossore delle guance.
Le altre intanto spiano un po' l'interno della stanza, mentre Nari, seduta dall'altra parte si gustava la scena ridacchiando.
"Questo è ancora da vedere..mi dispiace", dice a bassa voce il ragazzo, alzando lo sguardo su il mio una volta finito.
"Stai bene?", Mi chiede guardandomi confuso dalla mia faccia coperta fin sopra al naso dalla sciarpa.
Annuisco, rimanendo così.
Ferma e imbarazzata.
Lui alza un sopracciglio e fa una smorfia divertita, mi porta giù il piede e si alza, andando dagli altri dello staff.
Io sprofondo nel divano, chiudendo gli occhi e abbassando la sciarpa, sospiro.
Sento una risatina che si avvicina a me, quando apro gli occhi e mi giro verso lei vedo solo gli occhioni verdi di Nari fissi sui miei.
"Ti piace?" Mi chiede schietta.
La spingo, allontanandola e alzandomi a fatica.
"Nah, smettila. Anzi, hai sentito che forse non ballo.", Dico infastidita, anzi, fuoriosa dalla cosa.
"Se è questo quello che ti dicono di fare per la tua salute..", dice lei alzando le spalle.
"Salute un cazzo. Parlerò con Hana. Devo ballare.", chiudo il discorso, stringendo la stampella e andandomene fuori dalla stanza aspettando gli altri.

Con lo staff e il resto dei tecnici e chissà chi altro ci facciamo strada verso il palco, proprio dietro nel backstage.
Vediamo un gruppo maschile che stava finendo di provare e solo la vista del palco ci iniziamo tutte ad agitare un po'.
Kyong si sporge per vedere un po' di più del palco, si gira verso di noi e rimane a fissarci impaurita.
"Cos'è sta faccia?", chiede Hana accorgendosi.
"Cosa vuol dire che ci sono alcuni gruppi che guardano le prove?", sussurra lei indicando fuori.
"Forse perché devono vedere come funzionano le luci o stanno aspettando. Non preoccuparti. Chi c'è?", dico zoppicando, per via del peso del tutore, verso l'uscita.
Mentre il gruppo sul palco aveva finito e stavano ultimando i miglioramenti per l'esibizione con lo staff, porto lo sguardo verso lo spalto e seduti ci sono due gruppi abbastanza famosi e un gruppo che sta facendo un casino assurdo, strizzo gli occhi per mettere meglio a fuoco tra il gioco di luci e il buio non riesco tanto a focalizzare.

Poi li riconosco.

"Oh merda", dico riconoscendo la chioma bionda di Felix e la risata di Changbin.
Ritorno indietro e Sena si accorge del mio panico.
Sì, panico, panico nell'esibirmi davanti a loro.
La piccola mi guarda con sguardo interrogativo, "ci sono i Kids", sussurro abbassandomi leggerme verso di lei.
Neanche il tempo di ricevere risposta da lei che ci danno i microfoni e ci fanno cenno, in modo frettoloso, di salire sul palco.

𝑰𝒏𝒆𝒇𝒇𝒂𝒃𝒍𝒆 | BangchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora