Capitolo 13

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Dopo la festa verso le due di notte in casa c'eravamo solo io e tutta la band. Sperando che continuassimo ad essere in 4 quella notte e non tre.
Evan non aveva più fiatato. Nessuna parola. Il battito era rallentato.

-Cazzo Cleo non possiamo lasciarlo qui. Dobbiamo portarlo in ospedale- Alex
-no! Se lo facciamo arresteranno Cook-
-e allora? Non puoi giustificare quello che che ha fatto perché lo ami- Alex.
-non so se lo amo veramente ancora dopo questo-

-ragazzi aspettate. Ho un'idea. Se andremo all'ospedale in due malridotti non ci sarà bisogno che individuino il colpevole. Si é trattata solo di una piccola rissa- Simon
- hai ragione ma come facciamo a trovare un'altra persona così-
-colpitemi. Non riducetemi come lui, ma fatelo- Simon
- ma sei impazzito?- alex
-no fatelo- Simon. Se per questo é per Cleo e Evan allora tutto. Dobbiamo salvarlo.

Io e Alex eravamo increduli.

Alex si avvicinò.
-amico non credo che...- alex
Simon gli tiró un pugno. Poi alex ricambiò colpendolo in faccia. Del sangue iniziava ad uscire e stavano ancora bene. A meno spero.
I lividi e le ferite erano abbastanza quindi si fermarono.

Andiamo subito.

Arrivammo all'ospedale con la macchina di Alex, spiegammo la situazione e ricoverarono subito Evan.

Fortunatamente non decisero di indagare sulla festa ma di procedere alla cura.

Noi purtroppo dovemmo andare e avvisarono i suoi genitori che lo raggiunsero in tempo.

Uscita dall'ospedale mi sentivo troppo in colpa per tutti. La band, Evan, Cook e tutti i partecipanti della festa.

Ceddi in messo al prato e in ginocchio mi abbandonai ad un mare di lacrime e pensieri che oscurarono quella notte fonda.

-ti serve una mano?- Emily

Alzai lo sguardo e vidi un volto familiare .

-Katie?- chiesi vedendo tutto sfocato per le lacrime.
-no, Emily. Ma quando riuscirai a capirlo ahaha-
-scusa- sospirai asciugandomi le lacrime con le braccia e tirandomi su.
-sigaretta?- si sedette accanto a me.
-si grazie- l'accettai e lei l'accese sia a me che a lei.
- non é stata colpa tua- Emily.
-non lo so . Ogni scelta ha delle conseguenze-
-ma non é sempre detto che le scelte che sembrano positive possano diventare negative. Può succedere anche l'opposto.- Emily sorridendo
-ti riferisci a...- non riuscii a terminare la frase.
-mi riferisco a Cook- Emily.
-non voglio stare da sola sta notte. Lo so che é imbarazzante ma non ci riesco-
-vuoi venire da me e Katie? L'unica cosa é che non devi dare retta a James, nostro fratello . É un vero rompipalle- Emily.
-a quanto pare tutti i James lo sono- dissi ridendo.
-comunque grazie ma prima vorrei provare ad andare da Effy.- dissi quasi dispiaciuta.
-ok. Nessun problema. Vuoi che ti accompagno? Tanto prima delle tre e mezza a casa non vado.
-grazie-
Arrivammo sotto casa di Effy.

-ti ringrazio veramente tanto Emily-
-ma figurati! Anzi grazie a te per la festa, a parte la fine é stata mitica e la ciliegina sulla torta é stata la tua esibizione-

Le sorrisi commossa mentre la vidi andarsene.
Suonai il campanello. Anche se era un po' tardi ma Effy era palesemente sveglia.

Mi aprí una donna bionda dall'aspetto trascurato.

- e tu chi sei?- mi chiese.
-sono un'amica di Effy, Cleo-
-Effy dorme. E anche io prima di sentirti-
-mamma sono sveglia- effy scese dalle scale e venne incontro alla porta.
-accomodati - disse la madre.

-vieni di sopra- effy.
La seguii e ci ritrovammo in camera sua.
-come mai qui?- effy.
-non volevo stare a casa da sola.-
-se n'é andato- effy
-chi?-
-cook-
-cosa? Ma dove e perché?-
- ha detto a Freddie che andava a cercare il padre ma é andato da solo e Freddie non é riuscito a fermarlo.-
-dov'é ora?-
-non si sa.-

Sospirai.

-Se vuoi puoi dormire nel letto di mio fratello. Lui é a Cardiff.- effy

-grazie Effy-

Holy eyes (james cook skins)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora