Capitolo 8: Lucy

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Non ci crederai.

È appena capitata una cosa assurda.

Mi sistemai i capelli che mi erano scesi sul viso, fissando il display. Sembrava una barzelletta. La mia vita stava diventando una gigantesca soap-opera. Avevo appena scritto a Kim, ma forse lei era già entrata in ospedale, per il tirocinio. Quindi avevo optato per scrivere a Neif.

Non sapevo nemmeno perché, ma avevo bisogno di un ulteriore sostegno, oltre quello di mia madre.

«Passami il formaggio, per favore.» 

Alzai lo sguardo dallo schermo, verso mamma che allungava il braccio nella mia direzione. «No, dai, mamma, va' a lavoro. Ci penso io a sistemare qui. Poi fai tardi!»

Lei mi sorrise. «Ho ancora qualche minuto. Magari riesco a lavare i piatti. Ah e... Visto che non vai più a lavoro dopo, potresti scaldare la lasagna che ho preso per James?» senza darmi retta si mise a sparecchiare la tavola, «Non gli fa molto bene mangiare sempre roba riscaldata al microonde. E sai quanto ami farvi mangiare cibo italiano. Tuo nonno diceva sempre che fortifica anche lo spirito.»

«Certo, ma tu non sentirti in colpa.»

Il telefono vibrò. Mamma mi diede la schiena per mettere i nostri piatti nel lavello.

Sbloccai lo schermo.

Che cosa, Principessa?

Sospirai. Non avrebbe smesso di chiamarmi così tanto facilmente.

Mi hanno chiamata da lavoro.

Le dita mi tremarono. Scrivergli era davvero la cosa giusta? Ormai avevo iniziato a confidarmi con lui... E lui aveva cominciato a farlo con me.

Oggi niente turno.
Non ci devo più andare.

E questo sarebbe assurdo?

Beh, la motivazione lo è.
Una mia collega mi ha scritto che sono usciti dei topi dal magazzino.

Non ho capito se grandi come elefanti o coccodrilli.

Caspita!

Uno di loro è corso dietro a una signora che è pure caduta.
E hanno dovuto chiamare un'ambulanza.

Ecco, ripensandoci, forse sarà meglio non venire a farci la spesa così spesso.

Sbuffai.

«Che succede?» mamma voltò appena la testa per guardarmi.

Mi accostai al petto lo schermo del telefono per nasconderlo. «Dai, mamma, lascia stare, davvero lo faccio io dopo.»

Lei ammiccò verso di me, scrollandosi delle bolle di schiuma dalle mani. «Aha. Lo avresti fatto se chi ti sta scrivendo, non ti distraesse in questo modo. Ma che succede?»

Abbassai lo sguardo sul tavolo. «Oh no, niente. È successa una cosa strana anche dove lavora Kim, ma non ha a che fare con i topi.»

Lei rise e ricominciò a lavare i piatti. «Chissà... Forse è qualcosa nell'aria. Speriamo che non succeda nulla anche dove lavoro io.» Ridacchiò.

Tornai a guardare lo schermo.

Spiritoso! Spero che la reputazione del supermercato non si rovini troppo.

Non farmi stare maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora