«Dobbiamo parlare!»
Lucy mi tolse una cuffietta dall'orecchio.
«Dobbiamo parlare!» ripeté a voce un po' più alta.
Era tesa quando eravamo scesi dalla mia auto al parcheggio. Il luogo stabilito in cui dovevamo incontrarci con Isabelle. Era tesa quando aveva messo il suo borsone con quegli degli altri nel bagagliaio. Ma era proprio sbiancata quando erano cominciate le presentazioni prima di salire nel furgoncino di Isaballe.
«Vuoi ascoltare un po' di musica? I gusti di Isabelle sono tremendi. I miei poveri timpani sentono il bisogno di andarsi a confessare» le porsi la cuffietta che mi aveva tolto senza permesso. Normalmente mi sarei arrabbiato per un'intromissione del genere, ma si era voluta sedere sull'ultimo posto, di fianco al mio. Alla sua destra c'era una delle due gemelle che si era appisolata già da un po', con la testa attaccata al finestrino. Le sarebbe rimasto un brutto segno rosso al lato della fronte, una volta che si fosse svegliata.
«Avevo capito che fossero tuoi amici...» Lucy sibilò nel mio orecchio facendo attenzione a non svegliare la ragazza. «Invece a quanto pare nemmeno li conosci! In che razza di guaio ci stai cacciando?»
Sbattei le palpebre, confuso. Quindi era questo il problema? «Isabelle lo è. Lei è mia amica. Se glielo chiedi può confermartelo.»
«Neif...»
«Andiamo, su. Non lo senti anche tu, il brivido dell'avventura?» le toccai la spalla, dandole una spintarella scherzosa. «Non ti succederà nulla, non fare quel broncio...» avvicinai il mio viso al suo, «Anche perché devo dirtelo, è davvero irresistibile. Fa venire voglia di mangiarti.»
«Neif, smettila!» indietreggiò così tanto che rischiò di finire addosso alla ragazza addormentata, ma a quanto pareva aveva il sonno bello pesante.
«No, quel biondino, ti sta guardando un po' troppo» ammiccai ai sedili di fronte a noi, «Ogni tanto si volta a guardarci, e devo un attimo fargli capire una cosa...»
«Quale dei due?» mi interruppe.
Ora erano rivolti in avanti, distratti.
Nemmeno ricordavo i loro nomi, ma stavano canticchiando tutti una canzone smielata dei Backstreet Boys, battendo le mani a tempo. «Aspetta, sei geloso?»
«No, è che non voglio condividerti.»
«Beh... È stata una tua idea salire in montagna con queste persone...» mi puntò l'indice sul petto, ma con il giubbotto pesante lo sentii a malapena, «Persone sconosciute» ribadì, «Che potrebbero toglierci un rene mentre dormiamo nel nostro sacco a pelo!»
«Allora dormiamo nello stesso sacco a pelo» sorrisi, «Non sarebbe una brutta idea.»
Ma lei incrociò le braccia al petto, sopra alla cintura di sicurezza, e mi scoccò un'occhiataccia che le creò un piccolo solco in mezzo alle sopracciglia.
«Che c'è? Così almeno se ci tolgono un rene, uno dei due se ne accorgerebbe e avviserebbe l'altro. Non intendevo altre implicazioni, a meno che tu non voglia fare qualcosa.»
«Ti sto odiando in questo momento, sappilo. Ti sto odiando con tutto il mio cuore.»
«È una dichiarazione?» le diedi un colpetto con la spalla, «Posseggo tutto il tuo cuore, eh?»
«Ma vaffanculo!» esplose. La ragazza al suo fianco non si svegliò, forse aveva i tappi alle orecchie, ma gli altri smisero di canticchiare.
«Oh passiamo anche alle parolacce. Devi esserti proprio arrabbiata» smisi anche io di bisbigliare. Mi stavo già divertendo un sacco.
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Non farmi stare male
RomanceE se il bad boy di turno diventasse il tuo migliore amico? Lucy Baker ha appena vent'anni e l'hobby di cui vorrebbe proprio disfarsi è quello di collezionare disastrose frequentazioni. Mentre il suo cuore è ancora in via di guarigione, nella sua vit...