There he was, with the blade in her handScars on her skin

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Quella stanchezza si era espansa per tutti i miei problemi della mia vita, facendomi arrivare al tal punto di essere in un buco. Stavo pensano a tutti i miei rimpianti. Ed il fatto che avessi collegato un solo elemento autodistruttivo ad tutti quei eventi nella mia vita.
《tu vai ti prego, digli che sono stanco》 gli dissi pregandolo, non avevo la minima energia per alzarmi dal letto, per muovere anche il muscolo meno potete, non era nelle mie idee.
- "muovi il culo da questo letto"
- "Nicola"
- "Mh?"
- "fanculo"
- "non te lo voglio ripetere"
- "..."
- "non sai cosa ti faccio se non ti alzi"
- "Nicola sono serio sono davvero tanto stanco"
- "allora io resto qui, non ti lascio solo"
Mi girai dalla sua parte per guardarlo negli occhi. Ero davvero tanto assonato. Ma volevo che si godesse la sua vacanza, non volevo che stesse con me, che combattesse con la mia depressione, che combattesse con il bipolarismo o con il mio disturbo di personalità non volevo assolutamente. 《ehi, ti vai dai tuoi amici io sto bene, ho solo un po' di sonno non ti preoccupare》 gli dissi lui era un po' protuberante ma restò ancora lì fermo. 《fede, non ti lascio morire con sti mostri che ti mangiano》 mi disse con calma non voleva assolutamente lasciarmi solo; quello era il suo unico obbiettivo. 
Mi addormentai sul suo petto, la sua voce roca, il suo corpo emanava calore ed il suo fiato caldo mi facevano addormentare come per svenire. Sentii il letto alleggeristi per poi avere un qualcosa di umido sulla testa. Mi aveva molato un bacio casto e umido sulla mia fronte. per poi chiudere la porta delicatamente. Ed da lì mi addormentai. Quel giorno era l'unica giorno programmato alla perfezione ed il lo avevo mandato a puttane. Dopo un oretta di sonno mi alzai dal letto loro erano appena tornati ed io appena sveglio. Wow. Mi vestii e andai da loro. All'inizio solo Nicola mi aveva visto quindi mi andava bene così. Dopo che il mi sedetti sul divano vicino a Nicola, tutti si reserve conto della mia presenza.

TUTTI-"ciao Fede"

-"come stai?" Che se Nicola sapendo tutto quello che mi fosse successo.

-"sia to bene tranquillo"

-"giochiamo ad obbligo o verità??" Chiese Ettore smuovendo un po' la situazione.

TUTTI-"vai partiamo"

-"INIZIÒ IO SUCATE TUTTI" disse Nicola alzando la voce per poi far ridere tutti. Tranne me che ero ancora stanco lui se è accorse e portò la mia testa sulla sua spalla. Che carino che era.

-"ALE OBBLIGO O OBBLIGO"

-"sei propio un puttano obbligo"

-"Mhh, Giorgio sveglie una canzone abbastanza cringe e tu ti ci devi mettere a ballare su questa. AFFIDO TUTTO NELLE YUE MANI BUON GIORGIO"

-"vai su questa" disse per poi mettere ad alto volume CPR.

-"ti amo Giorgio ti giuro" gli dissi con un filo di voce ed un sorriso un po' spento. Per poi vedere una scena ripugnante ma anche divertente.

"VAI COSÌ TROIA" disse Ettore per far ridere Anna ed Nicola. Per poi vedere Ale mettercela ancora di più potenza nel ballare.

"VAI COSÌ SU SU" disse Anna, Alessandro stava twercando malissimo.

-"okokok basta così mi fa male la schiena"

-"sei una vecchia" disse Nicola annoiato.

-"almeno sono potete e o un bastone"

-"tocca a me quindi?"

-"Nicola rivincita, obbligo o verità?" Gli chiese ALESSANDRO.

-"sono un Chad obbligo, ovvio"

-"oddio non so fare obblighi aiutino Moro??" Disse per poi chiedere a Giorgio di farlo al posto suo.

-"perché sempre io?"

-"vai" disse Alessandro senza dare spiegazioni.

-"ti obbligo a baciare Federico."

-"ehhh??!!! AO NON PROVARE NEACHE A FIORLARLO CHE TI ROPO IL CAZZO" disse Alessandro, Nicola se ne frego altamente.

-"fede.. vieni qui" mi disse per poi fare come chiesto. I nostri visi erano ad un kilometers di distanza, cico mi fece accomodare sulle sue gambe portando le mie ad aprirsi. Una cosa che mi fece avere del disagio. C'É NON LO FAREBBE MAI. Le sue labbra si avvicinarono alle mie per poi unirsi, iniziò ad mordicchiare un punto preciso delle mie labbra per poi passare con tutte le parti del mio lebo, io arrotolai le mie braccia sul suo collo, facesse anche io il suo gioco. Anche se straffottamente sbagliato. Lui chiuse entrata dentro ma fu fermato da Ettore.

-"ti ha detto di baciarlo non di fartelo sul divano accanto a noi"

-"scusa mia sono lascito andare" mi disse per poi farmi l'occhiolino.

-"vado in bagno ritorno subito" ero dritto avevo il cervello da una altra parte. Ero così tanto bella quella sensazione che mi faceva paura, mi chiusi in bagno dove c'era un vetro rotto spazzato su una paletta, qualcuno lo aveva rotto in precedenza. Non ci feci tanto caso. Odivo sentirmi bene, ho sempre trovato del conforto da perte della tristezza, ed risentire quella emozione suscitare in me mi fece tanta paura. Stavo piangendo. Ero morto. E dal nulla sono di nuovo quel bambino che era uscita per andare a studiare da una amica, e quel signore i ha preso come suo oggetto personale, mi ha trattato come la sua marionetta, il suo gioco sessuale. Ed io ero solo un bambino. Avevo paura solamente paura. Perché io adoravo quell'uomo, lo definivo quasi mio padre. Passare il tempo con la sua figlia mi aveva fatto riscontrate nel vedere quel signore così simpatico. Mi ricordo ancora quanto erano buoni i suoi biscotti che ci preparava solo per noi.
Ed forse era colpa mia, lui era una persona gentile, quel giorno forse avevo sbagliato io a digli tutte quelle cose buone sul suo conto. Di dire a sua figlia di quanto "suo padre fosse così gentile e premuroso così disponibile." E di avere detto che lui " era un bravo signore ed era così carino" era stata solo colo mia se lo avevo seguito, solo colpa mia. Avevo paura tanta paura e se lui mi facesse la stessa cosa che mi aveva fatto il papà della mia b b f. Mi sentivo la gola secca e uno stretto al cuore, emme lo stava di nuovo strizzando. Le sue mani che mi toccavano e mi toccano mi stanno stringendo il mio cuore per avere questa fitta del cuore. Presi un pezzettino di vetro appuntito per poi affiggere le mie pene sulle mie braccia, il vetro era affilato e la sua lama mi bacia la pelle. Un altro bacio ti prego, I need it. Ti fai la vittima ed io il pazzo, vero.
Eccomi di nuovo con una lama in mano, "le cicatrici hanno sostituito i baci di quell'uno purificando la zona" pensai per poi cadere inerme a terra. La porta si aprii ed era una chioma che conoscevo troppo bene, cedevo sfocato ed non riuscivo ad inquadrare il soggetto, sentii solo il rumore della porta chiudersi. Il sangue scorreva per le mie braccia sentivo che stava volando davvero molto velocemente, mi pulsavano le braccia, facevano male ma non quanto quello che aveva subito il mio corpo con le sue mani e le sue parole.

-"Fede- FEDE, stai qui senti la mia voce andrà tutto bene LMAO o qui okay, reta ad ascoltare e la mia voce" sentii lui che mi stava cercando di far pressione con un panno per le mani, appena vide il sangue diminuire aprii il cassetto ed all'interno c'era di tutto.

"Fede la mia voce ascolta la la mia voce! Guardami" mi disse cercando di non panicare. Aprii gli occhi del tutto, ero scronbusoslato ed vedevo lui togliere i panni dalle mie braccia. Per poi mettere uno strato di garza ed guardarmi in faccia.

-"stai bene?" Mi chiese non volevo rispondergli, secondo lui come stavo?

-"scusa" gli dissi per aver passato del tempo con me e non con i suoi amici.

-"e stata colpa mia"

-"che centri tu? Non c'entra niente il bacio di prima non eri tu."

-"quel vetro lo spaccato. Avevo perso la testa ed mi ero arrabbiato, ho rotto io il vetro dandogli ripetuti pugni. Mie sono rotto le nocche ed questo lo sai solo tu. Io ho detto che lo avevo già trovato così ma lo fatto io.

-"tu?-"

-"io"

-"io non pensavo... che-" lui non mi fece finire la frase.

-"andiamo a letto dirò che non ti sentivi tanto bene di nuovo e il volevo restarti accanto."

-"si ma è la tua vacanza-"
-"la mia vacanza sei tu"

Perché lui si ed gli altri no? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora