Eravamo seduti in un tavolo.
Mi ha portato a mangiare in un ristorante.
Devo dire che mi piaceva anche.Le sale erano decorate con un stile barocco, erano tanto addobbate, e soprattutto un po' bizzarre e disordinate.
Nonostante questo, adoravo stare con Noah, però mi imbarazzava parecchio.
«sei bellissima stasera» mi disse Noah.
Quando mi guardò incrociai i suoi occhi, il mio cuore tremava.
Mentre colgo il messaggio nel suo sguardo, realizzo che quando lui mi parla, i suoi occhi saranno sempre il mio maledetto tormento.
E già.
Purtroppo sì...Lui non fece altro che restare immobile a guardarmi, io, invece, lo fissai un po' intimorita, anche se per la prima volta non lo guardai come un'innamorata persa.
Solo e semplicemente guardandolo, come se fossimo ad un primo appuntamento, come se ci stessimo conoscendo, come se non sapessi niente di lui, come se ci vedessimo per la prima volta seriamente.
Lentamente tracciai i suoi contorni delle braccia e le articolazioni forti delle spalle, mi sembrò di impazzire, mi sentii un po' piccola, fragile e davanti a lui.
Era vestito elegante, camicia stirata, pantaloni lunghi e belli, giacca e cravatta e capigliatura ammaliante.
I suoi capelli...Erano sempre ordinati, volevo toccarglieli sempre, ma sapevo che non mi era concesso farlo e sapevo che a lui non piacevo.
Come faccio a saperlo?Semplice, si vede che a lui interessa un altro tipo di ragazza.
«anche tu» risposi decisa
E lui mi sorrise, con un sorriso mozzafiato, se lo vedevi potevi svenire.
Non ci credo io non sono ancora svenuta, ed è già una cosa buona.Quando la cameriera ci prese l'ordine, io ovviamente presi una pizza alla diavola, mentre lui prese una quattro formaggi.
Devo dire che mi piacevano entrambi le pizze.
Per togliere il ghiaccio fra noi, dopo 20 minuti cominciammo a parlare.« ma dimmi un po', ce l'hai un ragazzo?» mizzica, diretto il ragazzo.
«no» risposi convinta
« e tu? Ah già non penso tu ce l'abbia»
«perché dici così?»
«dai, non fare il finto tonto, lo sa tutta la scuola» lo guardai un po' disgustata, per il semplice fatto che esce con me una sera, forse perché vuole portarmi a letto?Meglio non pensarci, perché sicuramente io non mi faccio convincere da lui, giusto?La cameriera, nel frattempo ci ha portato le nostre buonissime pizze.
« ti dà fastidio?» sì
«no» bugiarda che sono
«sicura?»
«perché me lo chiedi? Mica sono la tua ragazza» in effetti era vero ahah
«vorresti diventarlo?»
Dopo questa domanda ripresi a mangiare, come una stupida.
Sono solo troppo timida....
«posso mentire?» dico seneramente
«no»
«alloraa»
«allora?»
«mi piacerebbe diventarlo»
«ah»
«vado a pagare il conto» forse l'ho spaventato
«va bene»
Ops, non dovevo dirlo.Uscimmo dal ristorante, per andare a fare una passeggiata tranquilla.
«scusami, sono un'idiota, non dovevo risponderti»
«tranquilla, è colpa mia.»
«non direi» affermai
«ognuno la pensa come vuole» beh sì«posso conoscerti? Effettivamente non ti conosco così bene» in effetti ha ragione
«sì»
«vedo che ascolti musica, di che genere ti piace?»
«promettimi di non ridere, ok?»
«ok»
«musica triste e inglese ahahah»
«brava, perché non sei l'unica ad ascoltarla»
«oh wow» ero stupefatta, non pensavo fosse come me, in questi casi poi...
«non te l'aspettavi, eh?»
«e già»
« la mia giornata la passo a studiare, disegnare, ascoltare musica, parlare e uscire con le mie amiche, poi stalkero il ragazzo che mi piace in tutti i social»
«interessante»
«un po' monotone, ma a volte le mie giornate le passo divertendomi.»
«Questo non lo metto in dubbio»
«ma dimmi un po', chi è il fortunato?»
Volevo dire "tu", ma mi avrebbe insultata in 14 lingue...
Che non sa.Lui si avvicinò piano, con occhi accesi da una luce gradevole.
lasciai che il suo sguardo scivolasse su di me.
«dimmelo, manterrò il segreto»
«tu, tu, tu» dissi silenziosamente, perché non volevo farmi sentire da lui, ma era troppo tardi.
Si allontanò e mi guardò confuso.Mi dispiace tanto, ho rovinato tutto.
«scusa»
Scosse la testa e poi mi guardò ancora una voltaSi allontano, si avvicinò e mi baciò
Un bacio così tenero e amorevole.
Con lentezza strinse le palpebre e allungò la mano, con dita vibranti mi sfiorò il contorno della mandibola, mi sembrava per la prima volta di essere preziosa e desiderata da qualcuno.
Finalmente era successo.
«Buonanotte, allora» eravamo davanti casa mia, perché ormai era tardi e dovevamo andare a dormire, visto che domani c'era scuola.
Ci baciammo ancora una volta e ci salutammo dispiaciuti, ma con occhi che emanavano una gioia silenziosa.
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ricordati di guardare le stelle
RomanceGrace: Tutti la possiamo considerare la tipica ragazza "romanticona", cioè legge solo libri romantici, ascolta musica inglese e deprimente, disegna quando è triste o annoiata, ma soprattutto alla sera si affaccia alla finestra per guardare le st...