Grace:
Che bella giornata!
Il sole spacca le pietre.
Immagino le mie amiche camminare tra i marcpiedi della città e che godono della luce del sole.Io invece, ho passato un pomeriggio a pitturare e a sfogare tutti quei sentimenti che provavo in questi giorni.
Rabbia, tristezza, paura, delusione, amarezza, ansia, disagio, depressione e dolore.
L'avevo sempre detto, pitturare e disegnare mi ha aiutata sempre a fuggire dai problemi.
posso sempre mostrarmi come sono realmente senza pregiudizi.
È come un amico fedele, la carta non tradisce.Sto finendo la tela.
Ancora questo pezzo e ho finito...
Pitturo, facendo uscire tutte le lacrime che avevo in corpo.
Scivolano pian piano le mie paure, ansie, sofferenze e tormenti.Guardai la tela da lontano in un modo inspiegabile.
I miei occhi diffondono sofferenza, mi avvicino e la osservo meglio.
"Che brutta" pronunciai con una voce debole.
Poi toccai la tela e la presi con tanta debolezza.
La buttai per terra e la presi a calci sempre con fiacchezza.
"Bruttissima" "bruttissima"
Cercai in tutti i modi di romperla, di farla allontanare dai miei occhi dolenti e non più sognanti, ormai cosa mi resta?Per un momento la sofferenza non c'era più, potevo sfogarmi con una pace per eccellenza.
La vita questa volta non mi avrebbe risparmiata.
Non mi sono mai chiesta che cosa fosse la morte.
Ma adesso sì, penso di sapere che cosa sia cessare di esistere.
Forse l'annullamento di tutti i pensieri? La cancellazioni delle paure? Finalmente si può vivere felicemente, senza essere disprezzata da nessuno.
Finalmente...Posso tutto.
L'unica certezza è che non voglio morire.
Nessuno vuole.
Vorrei passare l'eternità con Noah, ma non mi è concesso, non me la permette la malattia.Sfogai la mia rabbia saltando su e giù e schiacciando la tela con un dolore immenso agli arti.
«Aia! Forse dovrei smettere, non mi sento tanto bene. Sono forse stanca?» sussurro fra me e meCerco la strada per andare sul letto a riposarmi, ma mi soffermo a guardare la finestra.
Ma chi è quell'uomo dall'altra parte della strada?Era lui.
Noah era lì.
Dalla finestra di camera mia intravedevo Noah che stava fumando.
Aspetta, cosa? Fumando?
Ma da quando fuma?
Mi guardava malissimo, di me, vedeva soltanto l'occhio destro che era puntato su di lui, poi di altro non vedeva niente, solo il muro bianco della mia stanza.
Per fortuna.
Di lui, sentii solo disprezzo uscire dal suo corpo.
Ha ragione ad essere arrabbiato con me, non gli ho raccontato come stanno veramente le cose.Mi guardò con quegli occhi che ricordavo.
Era bellissimo.
Padre natura in persona.
Pensai che ci fosse una dolcezza infinita e terrificante nel modo in cui mi si sbriciolava l'anima, solo restando a guardarlo.
Era altissimo e bellissimo come sempre, la sua altura gli trasmetteva sempre un senso di sicurezza e misteriosità, anche se in realtà è soltanto la persona più dolce del mondo.
Indossava una maglia nera stirata e un po' trasparente, si intravedevano i suoi muscoli scolpiti e il suo corpo ben sviluppato, e dei semplici jeans neri che gli risaltavano i fianchi.Una ragazza gli passò di fianco e lo guardò dalla testa ai piedi incredula della sua bellezza così spettacolare.
Lessi la sua mente sporca, e provai tanta gelosia, mi stava mangiando viva.
L'azione, che, però mi ha fatto provare più acredine è stato il fatto che lui ricambiava e teneva lo sguardo sul suo viso e sul suo corpo.
Che coglione!
Quando se ne accorse che lo stessi ancora fissando mi guardò con disprezzo, eccitamento e cattiveria.
Tornò la mia angoscia e frustrazione, vorrei urlargli tutto quello che provo per lui.
È come se mi dicesse: "tu mi hai ridotto così" e ha ragione.
Io l'ho rovinato e questo mi provoca dispiacere.Lui che si voltava, i capelli mori che gli schiaffeggiavano la sua pelle, il suo sguardo infuriato lo rendevano un ribelle incazzato.
Sì, incazzato con la vita.Poi distolsi lo sguardo dal suo viso e mi allontanai dalla finestra.
Presi la tenda e la posai sulla finestra.
Così non vede me e tutte quelle sofferenze che "girano" intorno alla camera.Mi sedetti sul letto e piansi, voglio soltanto dirgli che non è alla fine colpa mia e che tutte quelle azioni che ho dovuto fare erano per il suo bene.
Ma lui non sa.
Non sembra averlo capito.
«non...Non ci posso credere...» dichiarai tra me e me
«è un incubo?»
O forse sono già morta? È questo l'inferno? Se la mettiamo così però...
La mia pena è vedere Noah provarci con altre ragazze?
Alla faccia dell'inferno!
Soffrirò come un cane....
«Graceee ti metto sul letto i vestiti che ho lavato e asciugato» entrò mia mamma con Andra, il mio cagnolino.
teneva con due mani la biancheria profumata che aveva appena ritirato dallo stendino.
Vide la mia faccia piena di lacrime.
«oh...» si fece più apprensiva
«Grace...Vieni qui, dalla mamma» e io mi diressi da lei con fatica.
Non ho tante energie in questi giorni.
Ho sempre nausea, non mangio mai, salto i pasti, non bevo e sono spesso disidratata.
«è tornato, vero?» le mamme sanno sempre tutto.
«sì...»risposi
«lo immaginavo»
Sentii l'ansia che provava per me.L' amo ancora di più quando mi supporta sempre
«sono qui con te amore, puoi aprirti se vuoi»
presi questa frase per sfogarmi con lei.
«Mi ha scritto mesi fa un sacco di lettere e messaggi quando era a Boston e io non gli rispondevo mai.
Stavo passando quel periodo cupo, ed era quando avevo scoperto di avere quella bestia di tumore...Mamma... So già che non ce la farò, perché ormai il tumore si è esteso tra le ossa e pelle.
È inutile fare la chemioterapia, anche se a volte può aiutarmi a farmi stare bene.L'abbiamo scoperto troppo tardi.»
«sì.. m-m-a ci sarà u-un mo-...»un modo per risolvere?
No.
«No mamma, me l'ha detto il dottore. Mi ha chiesto di aspettare per dirvelo, perché sapeva...»La mamma non poteva reggere tutto questo e lo so.
Mi guardò con occhi dolenti.
Le sud braccia che mi tenevano tremavano.E i suoi occhi...
I suoi occhi nascondevano mille naufragi nella sua testa.Non sei sola. Le ose miglioreranno quando smetterò di stare male.
Sei importante e insostituibile.
Resisti mamma.Perché guardare le stelle se posso perdermi nei tuoi occhi?
«no mamma! Non piangere per favore! Sennò non me lo perdonerei e piangerei pure io»
Non resistette, pianse.
Liberò tutto il dolore che teneva dentro.
Pian piano, con ogni goccia.
non mi riuscì a difendere dal dolore pure io.
«sono forte, ma anche stanca mamma»
«tu contro tutto il mondo, amore.»
io contro tutto il mondo...
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ricordati di guardare le stelle
RomanceGrace: Tutti la possiamo considerare la tipica ragazza "romanticona", cioè legge solo libri romantici, ascolta musica inglese e deprimente, disegna quando è triste o annoiata, ma soprattutto alla sera si affaccia alla finestra per guardare le st...