un qualcosa di inaspettato

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Grace:
«Grace! Grace! Prepara le valigie!» Noah aprì la porta di camera mia deciso.
Mi spaventi tantissimo.
Ero seduta sulla sedia della scrivania, stavo disegnando delle rose nere e nel frattempo ascoltavo della musica, per me favolosa.
Ero scioccata? Ma che ci faceva qui?
«Che ci fai qui? Non dovevi andare a football?» ero spaesata, Cosa voleva dirmi? La sua faccia era un misto di gioia e ansia.
«Ho una sorpresa! Ti farà impazzire. Sì, ti starai chiedendo il perché io sia qui, beh...Ho preso delle cose per noi due e volevo mostrartele...»
«Ma quali cose?»Ma quando la finirà di farmi regali? Doveva sapere che io non l'amavo per tutto questo.

«Ho comprato due biglietti dell'aereo per andare in Turchia!»Noah era entusiasta di dirmelo
«cosa? Sei serio? Ma io non so se posso, i miei genitori saranno contrari» Ma era fuori? Ma cosa gli era passato per la testa?
«Ho già parlato con loro e sono d'accordo. prepara le valigie Grace. Ci andiamo per una settimana»
«Noah...Non dovevi fare questo regalo! È troppo costoso»
«nah, avevo preso questi biglietti un paio di mesi fa, ero già convinto di portarti» disse Noah più felice che mai
«va benissimo! Aiutami a preparare la valigia» dissi
«ok piccola»
 
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La valigia era finita e io ero soddisfatta.
Guardai Noah, era felice come me, anche lui non vedeva l'ora di andare in vacanza a divertirci.
Presi 8 maglie di cotone, 4 maglioni, 5 paia di jeans, 9 mutande per scaramanzia, 7 paia di calze, dei reggiseni sparpagliati, un bagnoschiuma per portarcelo in hotel, anche se sicuramente ci saranno dei campioni con quello all 'interno, trucchi, fogli per disegnare, matita e matite colorate, crema solare, cappelli, caricabatterie del telefono...

Forse portai troppo da vestire? Beh tutti sapevano che ero paranoica.

E poi Noah aveva prenotato un hotel per noi due.
Era 4 stelle, davanti all'hotel c'era una spiaggia privata riservata ai clienti.
Chissà quanto sarà costato tutto questo!
Avevo tentato e cercato di dargli dei soldi per  aiutarlo nelle spese del viaggio e dell'hotel per non fare la figura della tirchia, ma lui rifiutò.
Gli offrirò un pranzo e una cena, ma non basterà e non potevo paragonare alla sorpresa, così preziosa.

«penso che sia piena la valigia, Grace» mormorò Noah
Lui aveva soltanto portato uno zaino, per lo più molto leggero.
«sì, lo penso anche io»
Speravo che si riuscisse a chiudere la cerniera della valigia.

«la chiudo io?»
Noah mi vedeva tanto in difficoltà, Perciò la chiuse lui.

«grazie!»lo baciai, mettendo le mie mani nelle sue guance morbide e calde.
Belle come Marte, rosse, rosa e bellissime

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Noah prese la valigia e scendemmo al piano di sotto scale, credevo che ci aspettavano i miei genitori.
Dovevo salutare  e ringraziarli per sforzarsi di amarmi e cercare di non soffrire, sempre.
Mia mamma un girasole, sboccia anche quando è triste. Il suo più grande potere era quello di credere di non farcela anche quando ce la faceva.
Mio papà era un raggio di sole, illuminava la mia strada, anche quando non ce n'era bisogno.

Si stavano abracciando in cucina.
Che carini...Mi intenerivano ogni volta che facevano qualcosa di romantico.
Ero io... la solita romanticona a provare le stesse emozioni qualsiasi volta... Ripetutamente.
Adesso c'era qualcosa che mi faceva stare male, ma io cercavo di stare bene, lasciando perdere quel momento.

Pensare che io e Noah non invecchieremo insieme come Papà e mamma mi metteva tanta tristezza.

"Solo cose belle, solo cose belle" mi ripetei
Non posso ricordarmi di questo momento che mi ha initomorito e rattristata, volevo stare bene e pensare al presente.

"Solo cose belle, solo cose belle"

«Noah, trattala bene come hai sempre fatto e prenditene cura come fai tutti i giorni» disse mio padre preoccupato, si vedeva che la cosa che io me ne andassi praticamente dall'altra parte del mondo lo spaventava tantissimo
«mi prenderò cura della mia stellina» Noah mi guardò con occhi sognanti. Pareva veramente che fossi la sua stella.
Aveva gli stessi occhi che possedeva quando guardava alla sera le stelle incastrate nel cielo scuro.
Gli sorrisi e mi mostrai addolcita.
«vi auguro un buona vacanza e un buon viaggio» mia mamma, per fortuna, era meno preoccupata di mio padre.
Infine abbracciai i miei genitori e diedi un bacio alla guancia a entrambi e dissi che li volevo tanto bene.

«sei pronta a fare un viaggio lungo?» domandò Noah.
«sì, con te sempre lo sono»

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