CAPITOLO 6

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CIA' GUALIU'🫶🏻

VE LA STATE GODENDO QUEST'ESTATE?🦦

VI LASCIO QUESTO CAPITOLO 6, UN ALTRO DEI MIEI PREFERITI🥹

LASCIATE SEMPRE QUALCHE COMMENTO E UNA STELLINA⭐️

VI VOGLIO BENE!❤️‍🩹

BEA

Andare da Nicola era diventato lacerante sia dentro al cuore che dentro l'anima e ultimamente anche nella pancia dato che c'era il nostro bambino. Si era già perso due mesi e contando anche quest'ultima settima, si era perso veramente troppo. La ginecologa mi premeva di fissare un appuntamento per la prossima ecografia e rimandavo sempre. Avrei voluto che la seconda volta, soprattutto a sentire il battito, ci fosse stato anche suo padre e non solo io. Avrei voluto che Nicola l'avesse potuto vedere con i suoi occhi e sentire con le sue orecchie quanta magia aveva creato e portato nella mia vita e che in fondo, non era male come lui e tutti dicevano. 

Nicola per me era stato un miracolo inaspettato. 

Avrei voluto che il nostro scricciolo capisse fin dal principio che non aveva solo un genitore ma due e che se suo padre avesse potuto scegliere, sarebbe tornato da noi immediatamente. 

Quando andavo in ospedale, cercavo di incoraggiarlo, i dottori dicevano che poteva far bene. Lo ripetevo sempre anche a sua madre che non faceva altro che piangere e bagnare il volto di Nico delle sue lacrime. Quella donna era diventata ancora più magra di quanto non lo fosse già. Suo padre beh, di lui non posso dire nulla se non che da un mese a questa parte non l'avevo mai visto fargli visita. Che era nu pezz' e merd questo lo sapevo già.

Tenere nascosta la notizia della gravidanza era straziante. Avrei voluto condividerlo con il mondo intero urlando quanto più forte potevo, eppure facendo così, non sarebbe arrivata a Nico.

Ero tentata di dirlo a Giovanni perché avevo bisogno di condividerlo con qualcuno, ma lui aveva già i suoi problemi con la terapia e con il lavoro che gli portava via anche il sonno ultimamente. 

Il suono del mio cellulare mi riportò al presente, a Via marina, seduta alla scrivania del mio ufficio.

Era Antonio. 

Recentemente avevo paura di rispondere a ogni sua telefonata.

     «Anto, ciao.» Cercai di farmi sentire quanto più serena possibile.

     «Disturbo? So che sono le diciotto e probabilmente stai per finire il lavoro dato che tra poco andrai a casa...» Stava perdendo tempo per arrivare realmente a quello che voleva dirmi. Ormai avevo imparato a conoscere anche lui.

     «Ma la smetti di scusarti tra le righe?» Mi scappò una risatina che lui ricambiò. «Ci sono sempre per te. Ricordi? Abbiamo fatto un patto noi due.» Mi accomodai sul divano per concentrarmi meglio e rilassarmi un po'.

     «Tieni ragione. Un patto è un patto.»

Ci eravamo promessi che fin quando Nico non si sarebbe svegliato, ci saremmo stati l'uno per l'altro, per qualsiasi cosa e a qualsiasi ora. Spesso Antonio mi accompagnava a degli eventi di lavoro che si tenevano fuori Napoli e io gli davo una mano in hotel per qualche evento. E di tanto in tanto, andavamo a mangiare un boccone insieme, parlando il più delle volte di Nicola, ricordando tutti i momenti belli. Eravamo diventati migliori amici ed ero immensamente grata di averlo.

     «Quindi dimmi cosa hai che ti fa essere così titubante.» 

Lo sentii sospirare attraverso il telefono poi mandò letteralmente qualcuno a fanculo e disse: «Stai seduta?» Quando faceva così mi faceva preoccupare.

Sotto il cielo di Napoli - Resta con me VL.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora