Capitolo 30

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Ciao Nennè e guaglioni, come state?

In questo periodo mi sento davvero stanchissima e sono in blocco. Avevo cominciato a scrivere SICDN3 ma ho messo in pausa🫠

Una novità che posso dirvi però è che ho trovato la copertina giusta per il volume 3😍

Spero che anche questo capitolo vi piaccia e fatemi sapere nei commenti come vi sembra SICDN fin qui❤️

Vi voglio bene guagliù,
Ale🖤


Nicola

Antonio, insieme a Giovanni, mi aveva portato di peso fuori dal locale per farmi calmare e anche per non peggiorare le cose con Bea visto che stavamo litigando. E io che pensavo solo a difenderla... Se non fossi intervenuto chissà cosa sarebbe successo.

Mi sedetti su un muretto che dava sul parcheggio cercando di calmarmi. Giovanni estrasse tre sigarette dal pacchetto, dividendole tra di noi. Non me ne fotteva un cazzo di quello che aveva detto il dottore, avrei fumato e basta! O la sigaretta o la canna...

Antonio si accese la sua e poi passò alla mia. Feci una lunga aspirata liberando nell'aria i miei soliti cerchi di fumo. Era un modo per rilassarmi.

«Potevi andarci piano...» cominciò Giovanni. Su questo aveva ragione ma quando toccavano sua sorella, ci vedevo nero.

«Non m'interessa. Esiste o' rispetto e vale pe' tutti quanti!»

Antonio sbuffò. «Almeno sai chi era?» Sapevo perché aveva fatto quella domanda.

«Potrebbe entrarci qualcosa con Frocella o è sulo nu guappo e'cartone» mi alzai non riuscendo a stare fermo. Ero troppo agitato. Avevo lasciato dentro Bea con Marta e Ciro in cerca di Alfredo.

Un bel casino di serata.

«Se appartenesse a chi pensiamo noi?» Chiese alludendo a Varriale, fottendosene di Giovanni. Tanto ormai sapeva benissimo con chi avesse a che fare. L'aveva sempre saputo.

«Nu scuncìglio comm'a isso?» Risi sarcasticamente spingendo Antonio. «Già e qualcosa s'è viv!»

«Bea non te la perdonerà facile. A lei non piacciono queste cose» Aggiunse Giovanni sistemandosi il ciuffo sudato appicciato sulla fronte.

«Famme capì na cosa, Giuà» Mi accovacciai di fronte a lui per guardarlo negli occhi: «nun avisse fatto tale e quale se fossi stato al mio posto?»

«Comme no. Tieni ragione. Non si doveva permettere» Menomale mi dava retta!

«Non sia mai qualcosa hai capito che poteva succedere?! Non mi ci far pensare!» Antonio scosse il capo ancora meravigliato.

«Non sarebbe succies' niente. Bea è sveglia» Giovanni fece un lungo tiro dalla sigaretta per poi buttarla a terra e calpestarla con le sue converse.


«Bea è anche incinta, Giuà!» Mi guardò con gli occhi spalancati. «Non me lo sarei mai perdonato se fossi arrivato troppo tardi»

«Marta deve fare qualcosa per quel locale. Non ha una sorveglianza efficace» Convenne Antonio vedendoci lungo. Quello che era capitato a Bea sarebbe potuto capitare a chiunque e non c'era un Nicola per ogni ragazza.

Sotto il cielo di Napoli - Resta con me VL.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora