CAPITOLO 42

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CIAO NENNELLE E GUAGLIONI BELLI❤️‍🩹
COME STATE? IO ULTIMAMENTE VIVO CON I MAL DI TESTA 🤕

PER LA GIOIA DI TUTTI QUELLI CHE MI HANNO SCRITTO IN QUESTI GIORNI CHIEDENDO UN NUOVO CAPITOLO:

ECCOLO!!!

P.S PER CHI HA LETTO IL MIO ROMANZO BACIAMI E PORTAMI AL MARE, IN QUESTO CAPITOLO TROVERÀ UN PERSONAGGIO CHE HA AMATO ALLA FOLLIA💙🏄🏼‍♂️

BUONA LETTURA AMORI MIEI❤️‍🩹


Mi stavo scervellando da tempo su cosa regalare ad Alfredo. Da lì a qualche giorno sarebbe stato il suo compleanno e aveva progettato una festa in grande stile, proprio in uno degli hotel di Nicola. Già non avevo la minima idea di cosa indossare. Non mi andava quasi niente più e mi sentivo una botte piena di vino che nel mio caso, pesava assai.

Avrei voluto regalargli qualcosa che l'avesse lasciato a bocca aperta e non quei soliti regali che si fanno tanto per togliersi dagli impicci. Nicola aveva suggerito un masturbatore elettronico con più velocità che emanava una sensazione realistica. Peccato che sono sicura che Alfredo ne avesse di tutti i generi.

    Nicola mi teneva per la mano mentre passeggiavamo per via Toledo respirando un'aria più spensierata ma affollata. In qualsiasi ora del giorno ci andassimo, era sempre piena zeppa di gente.

Ultimamente trascorrere del tempo solo noi due insieme era diventato quasi impossibile. Nicola trascorreva la maggior parte del suo tempo a lavoro. Invece io oziavo tra il divano, Totò e le serie tv di Netflix e PrimeVideo. Credo di averle quasi viste tutte. Quando il mio ragazzo tornava a casa, mi trovava addormentata. Ero davvero troppo stanca. Il termine della gravidanza era sempre più vicino e così erano aumentati anche i miei mal di schiena.

Nicola si fermò davanti alla galleria Umberto. «Faccio una scappata da Poppella e arrivo». Nicola amava Poppella, se avesse potuto, avrebbe mangiato tutti i loro dolci in un unico momento.

    «Va bene. Io vado in quel negozio» indicai lo store di articoli da bambini poco più avanti.

    «Se è qualcosa chiamami» si raccomandò prima di sparire in galleria per andare poi a Santa Brigida.

Ammirai la vetrina del negozio da bambini con uno sguardo incantato. Mi accarezzai il ventre dal sopra all'abitino di pizzo verde che indossavo, immaginando il mio bimbo sorridere e stringermi il dito nella sua manina. Onestamente più ci pensavo che stessi per diventare mamma e più mi sembrava strano. Prima che conoscessi Nicola non avevo mai pensato a quando avrei avuto un figlio perché non avendo un ragazzo, non era rilevante. Poi, dal momento in cui l'ho conosciuto e ci siamo cominciati a frequentare, sembra da folli, lo so, ma m'immaginavo già tutta la nostra vita insieme e anche se all'inizio c'ero rimasta di sasso: questo bambino, il nostro bambino lo desideravo come un terno al lotto.

Spinsi la porta del negozio ed entrai guardandomi attorno. C'erano diverse mamme in attesa o con i loro bambini, intente a prendere cose dagli scaffali e inserirle nel carrello.

    «Signora, posso esserle d'aiuto?» Chiese una delle commesse.

    «Mah, in realtà sono entrata senza sapere cosa mi serve» ridacchiai nervosamente. Avevo una nuova passione: articoli da neonati. Non che mi servisse qualcosa eh. Tra i ragazzi e Teresa, avevamo un bel po' di cose.

La ragazza sorrise portandosi una mano al cuore. «maschietto o femminuccia?»

Mi leccai le labbra pensando a come depistare la domanda senza riuscirci. «Avremo una sorpresa».

     «Oddio, ma è troppo bello così!» esclamò poggiandomi una mano sul pancione.

    «In realtà abbiamo tutto... Magari può consigliarmi qualcosa di particolare?»

Sotto il cielo di Napoli - Resta con me VL.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora