Capitolo 1

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Buongiorno belle/i🖤
Innanzitutto voglio ricordarvi che Bea e Nico hanno instagram @riccia_bea @ni.attanasio, se vi va di seguirli saranno contenti.
Volevo aspettare ancora un po' per pubblicarlo ma credo che questo capitolo sia già perfetto così e siccome domani sarà il mio onomastico ho voluto fare un regalo io a voi🖤
Ricordatevi sempre di lasciare qualche stellina e commenti 🖤

Bea

Negli ultimi tempi non ero più padrona di me stessa, in particolare del mio corpo. Molto spesso non avevo fame, mentre altre volte divoravo l'impossibile e quando lo facevo, vomitavo quasi sempre. Negli ultimi giorni si era aggiunto anche un mal di testa che non mi lasciava per tutta la giornata. L'unico momento in cui ero tranquilla ed ero serena, era quando mi trovavo nel letto la sera. Ne avevo parlato a Giovanni, perché è vero che ci eravamo allontanati parecchio negli ultimi tempi, in particolare dopo ciò che mi aveva tenuto nascosto, ma era pur sempre mio fratello e senza di lui non sarei andata avanti. Come avevo pensato anche io, lui aveva detto che poteva derivare tutto dalla rottura con Nicola. La relazione, che avevo avuto con lui, mi aveva assorbito tutta, sia mentalmente che soprattutto fisicamente... Nicola era stato il mio punto di svolta in tutto. Prima di lui ero stata ferita e non sapevo realmente cosa significasse amare qualcuno da sentirlo così tanto nel cuore, nelle ossa e nella mente, in ogni centimetro di me stessa. Lui mi aveva trattata con dolcezza e mi aveva fatto scoprire questo mondo che a quanto ne avevo provato sulla mia pelle, lui ne era esperto. Lasciarlo era stato doloroso. In quel momento avevo nutrito sentimenti contrastanti, ma sapevo che non saremmo potuti durare insieme. La sua famiglia aveva Napoli in pugno, erano LA FAMIGLIA potente della città e da quando mi ero laureata in giurisprudenza, mi ero promessa che avrei combattuto contro tutto ciò. Innamorarmi di Nico non era una cosa che avevo previsto, era accaduto e basta. Era stato così bello che adesso, la sua assenza, aveva portato con sè una voragine perenne al centro del mio cuore. La notte non dormivo e di giorno, quando avevo delle ore buche a lavoro, piangevo. Ero devastata da tutto questo. Non potevo credere che quello che pensavo che fosse l'uomo della mia vita, mi avesse nascosto una cosa così grave. In pratica aveva finto di essere un'altra persona. Non sapevo nemmeno più se i sentimenti che nutriva per me fossero veri. Magari avrebbe potuto essere solo un gioco per lui dato che prima di me aveva conosciuto mio fratello e sono sicura che sapeva benissimo già io chi fossi quando ci eravamo incontrati in discoteca, d'altra parte era lui il re della città. Non sapevo più a cosa credere. Mi ero promessa di prendere appuntamento da uno psicologo e cercare di stare bene, per quanto sapevo già che fosse stato difficile. Prima che Ciro mi avesse fatto quella fatidica telefonata informandomi sulle condizioni di Nicola, avevo pensato alla soluzione di lasciare Napoli e andare via. Ci avevo rimuginato allungo in quelle ultime settimane. Milano sarebbe stata la scelta più saggia. Papà aveva intenzione di aprire uno studio lì e me ne parlava già da tempo, ma io facevo finta di non ascoltarlo perché non mi andava di lasciare né Giò e né Nicola. Mio fratello sarebbe potuto venire con me. A Milano avrebbe avuto più sbocchi lavorativi, dove Nicola non avrebbe potuto raccomandarlo, o almeno speravo. Sono sicura che se ci avesse messo tutto l'impegno, la testardaggine e lo stronzo che era, sarebbe potuto arrivare anche a Milano.

Invece, ero rimasta a Napoli a stare male sia dentro e fuori, ancora peggio di prima dato che la persona che amavo era in un letto in ospedale privo di sensi, senza sapere se si fosse mai ripreso. Il punto era che sapere che ci eravamo lasciati era un conto perché c'era almeno la possibilità che l'avrei potuto rivedere ancora, invece saperlo in fin di vita era... devastante. Mi maledicevo ogni santo giorno che andavo a trovarlo e gli incollavo le mie labbra alle sue, fredde e immobili come il marmo. Piangevo quando entravo nella sua stanza e sia quando uscivo. Avrei voluto dirgli che mi dispiaceva, che avevo tempo per ritornarmi a fidare di lui e che lo amavo con tutta la mia anima.

Non dormivo nemmeno più perché avevo la paura di non sentire il telefono squillare nel caso in cui la madre mi telefonasse dandomi la notizia che finalmente si era svegliato, ma ciò che mi faceva avere gli occhi sbarrati era di ricevere la notizia che Nicola se n'era andato per sempre. Cercavo con tutta me stessa di essere positiva, di scacciare i pensieri negativi. Quando ero accanto al suo letto, mi stendevo accanto a lui e gli passavo le dita nei capelli sussurrandogli all'orecchio che avrei voluto sentirgli dire: "nennè" e non accadeva mai. Prendevo la sua mano e me la mettevo sulla guancia accarezzandola, per sentire ancora quel suo tocco delicato e lo abbracciavo nonostante tutti quei tubi che aveva sul quel corpo meraviglioso perché se lui non mi avesse potuto far sentire al sicuro, l'avrei fatto io.

Quando vivi un evento così devastante, così lacerante, hai bisogni di aggrapparti a qualcuno che sia forte per te, che ti dica che andrà tutto bene e le mie ancore di salvezza erano Antonio e Giovanni. Senza di loro, non sarei ancora qui su questa terra perché mi sarei lasciata andare molto prima. Nonostante i miei continui sforzi, nonostante loro due, non bastava, sentivo sempre il bisogno di fare di più e di aggrapparmi a qualcos'altro che mi desse speranze e fede. Non ero una ragazza che frequentasse assiduamente la chiesa, ma avevo bisogno di credere in qualcosa, o meglio in qualcuno che potesse vegliare su Nicola e farlo ritornare da me. Andavo tutte le mattine in chiesa da San Giuseppe Moscati e pregavo... Non credevo nei miracoli ma sperai tanto che davvero esistessero e che anche se Nico era più nel buio che nella luce, avessero potuto regalargli una seconda chance e riportarlo a splendere, non necessariamente nella mia vita, ma almeno in vita. Se questo fosse accaduto, avrei anche fatto a meno di rivederlo. Per la sua salvezza, mi sarei sacrificata io. È questo che fa l'amore no? Mette la vita delle persone che ami davanti a ciò che vuoi tu, per proteggerle.

Sotto il cielo di Napoli - Resta con me VL.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora