Capitolo 33

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BUONGIORNO NENNÈ/GUAGLIÒ🤗

GUARDATE CHE BELLA LA FOTO DEL CAPITOLO🥰 L'HO CREATA CON L'AI. VEDIAMO SE INDOVINATE CHI SONO ANCORA PRIMA DI LEGGERE🤫

Buona lettura,
Ale🖤



BEA

Non so ancora per quale motivo mi trovavo a Caserta. Non era da me recarmi direttamente da un cliente senza preavviso, sconvolgendo la mia agenda. Avevo una notizia da dare a Varriale e non vedevo l'ora di vedere la sua reazione.

Bussai al campanello con la scritta "Ingegnere Varriale" attendendo con ansia che mi aprissero. Quando la porta si spalancò rimasi pietrificata. Com'era possibile che tra tutte i milioni di persone che ci sono in Campania, dovevo incrociarlo proprio io?

Chiusi le palpebre per qualche secondo e le riaprii sperando che quella fosse solo un'allucinazione.

«Che sorpresa» alzò un sopracciglio facendomi cenno di entrare. In tutti quegli anni non era cambiato di una virgola.

«Posso sapere cosa ci fai qui, Nando?» Avrei potuto incontrare chiunque ma non lui, non il mio ex allo studio di uno dei miei clienti più importanti. Lui, con quello sguardo divertito stampato sul volto che gli avrei volentieri tolto a cazzotti, lui vestito in maniera impeccabile in uno di quei completi blu da tre zeri, lui con quei capelli biondo cenere che lo faceva sembrare un tipo angelico, lui che nonostante tutto ciò che mi aveva fatto, aveva ancora il potere di farmi mancare un battito.

«Non perdi mai la tua curiosità. È una delle cose che amo di te»

Alzai gli occhi al cielo poggiando la borsa su una delle sedie in corridoio. «Ti correggo: amavo. E non hai il diritto di elencarmi come sono fatta, l'hai perso quando hai deciso di mettermi le corna con tutta Napoli e dintorni.» Non c'era mai stato un confronto tra di noi. Non ero mai stata così diretta con lui. Può darsi che forse non fossi così sicura di me come lo ero adesso.

«Jamme Bea, non ci pensare troppo. Ero una testa di cazzo.» Arricciò le labbra poggiandosi con la schiena al muro per guardarmi direttamente in viso.

«Ti correggo: sono, non ero.» Ecco perché non mi recavo mai in un posto senza avvisare prima ed ecco perché odiavo che mi facessero le sorprese, la colpa era tutta di quel cornuto che avevo di fronte.

«Non riesci proprio a lasciarti tutto alle spalle?» Perché continuava a comportarsi da stronzo? Non aveva mai capito che ero persa in lui. Mi aveva usata e scartata quando non gli garbavo più. Nando era uno di quegli uomini che meritava di ricevere lo stesso trattamento che mi aveva dato. Doveva soffrire al mio stesso modo.

«Me la sono lasciata alle spalle eccome» Incrociai le braccia sotto al petto riferendomi alla storia meravigliosa, travagliata e sconvolgente che avevo con Nicola e al nostro bambino.

Più di lasciarmela alle spalle di così...

Nando si toccò il mento per capire cosa volessi dire con quelle parole. Sono sicura che un po' era geloso, o almeno gli dava fastidio che mi fossi rifatta una vita. Almeno era quello che avrebbe capito tra le righe di quella mia frase.

«Avvocato buongiorno! Non ti aspettavo» Fortunatamente a salvarmi arrivò Domenico Varriale. Non so quanto ancora avrei resistito.

«Così alla fine sei andata a lavorare con tuo padre?» Perché Nando non chiudeva quella bocca?

«è stata un'improvvisata. Ho buone notizie da darti e volevo farlo di persona» Sorrisi ampiamente e di riflesso lui fece lo stesso.

«Andiamo nel mio ufficio.» M'indicò la stanza a sinistra del corridoio. «Vieni Nando» lavorava per lui? Di bene in meglio insomma... Perché mi dovevo complicare sempre la vita?

Sotto il cielo di Napoli - Resta con me VL.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora