CAPITOLO 43

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BUONGIORNO NENNELLE DEL MIO CUORE🫶🏻

COME STATE? COSA AVETE FATTO IN QUESTO WEEKEND DI PONTE?
IO LA NULLA FACENTE.🫠

BUONA LETTURA,
Ale❤️‍🩹





NICOLA

La luce della luna che entrava attraverso le tapparelle, rifletteva sulla pelle di Bea illuminandogliela come se fosse una dea.

Lei lo era a tutti gli effetti.

Lei era la mia dea.

Le sorrisi abbassandomi tra le sue gambe e con ghigno malizioso le alzai l'abito a fiorellini che avevo tanto desiderato di toglierle da tutto il pomeriggio fuori a Via Toledo.

La gravidanza l'aveva resa più attraente di quanto mi aspettassi.

Non ne avrei mai avuto abbastanza di lei.

Non avevo mai pensato di innamorarmi così perdutamente fino a diventare un vero idiota.

Avevo sempre creduto che per me non ci fosse niente di buono, né tanto meno una ragazza che mi capisse. Guardando la mia donna, capii che non solo avevo avuto lei, ma avevo anche una famiglia a breve. Più di quanto avessi mai desiderato.

I miracoli esistono.

I miei ce li avevo di fronte.

«Nico» dalle sue labbra uscì il mio nome in maniera così dolce che mi si strinse il cuore. Quando era lei a chiamarmi era come se fossi un'altra persona, una migliore. «Per me conti più di qualsiasi altra cosa in questo mondo» si sollevò sulle braccia per guardarmi negli occhi. Le sorrisi pieno d'amore notando i suoi occhi lucidi.

Era così bella... Quanto cazzo l'amavo!

«Nennè, si a' stella mia dint' o' scur» affermai baciandole l'interno coscia.

Lei tornò a sdraiarsi per godersi il momento, raccogliendo i miei ricci tra le mani. Un'altra cosa che amavo di lei era proprio quanto gli piacesse quel mio ciuffo ribelle, fin dall'inizio.

Con la punta della lingua tracciai un percorso dall'interno coscia fin sull'ombelico dove sono sciuro che il nostro piccoletto si stesse coprendo gli occhi. Notai che Bea aveva la pelle d'oca. Si emozionava ogni santissima volta. Era desiderosa di me nonostante tutto quel tempo e nonostante tutto. Addentai l'elastico del tanga di pizzo nero che indossava, sfilandoglielo. La sentii ridacchiare dandomi un pizzicotto con due dita dei piedi dietro a uno dei miei polpacci.

Allungai un braccio verso il suo seno e le strizzai un capezzolo. «La smetti di fare la scema?»

«Non sapevo dessi pure i morsi» si leccò un labbro provocandomi così ritornai con il viso su di lei fino a mordergli il punto inumidito.

«Ti morderei in ogni punto. Di mangerei per quanto si' bell, ammò» entrai nella sua bocca come se ne andasse della mia vita. Le invasi l'interno ficcandoci la lingua e muovendola attorno alla sua freneticamente.

I nostri baci erano benzina per me.

Mi davano la carica per affrontare la vita.

Bea affondò le dita sul mio sedere attraverso i pantaloni e i boxer. Quelle sue mani s'intrufolavano ovunque, proprio come aveva fatto lei fin dall'inizio.

Le presi un seno in bocca mordendoglielo, nel mentre muovevo il mio bacino sul suo sesso stuzzicandola. Lei si contorceva sotto di me. Sono sicuro che fosse già bagnata. Emise un gemito di piacere tirandomi un ciuffetto di capelli. Tornai tra le sue gambe leccandole in cerchio il clitoride e lei alzò il bacino verso l'alto contraendosi. Le infilai prima un dito e poi due dentro, muovendole piano. Come immaginavo era già bagnata. Dopo tutto quel tempo, le facevo ancora lo stesso effetto. La mia donna stravedeva per me e io stravedevo per lei.

Sotto il cielo di Napoli - Resta con me VL.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora