Cammino svelta e con la testa dritta come quella di un cavallo, non sentendo neanche il freddo che mi taglia la pelle delle mani, per quanta rabbia mi bolle dentro.
Non posso credere che dopo tutti quegli anni in guerra, a lottare ogni giorno per vivere, svegliarsi ogni mattina con il pensiero di non sapere quando e come sarebbe finita e se avessero avuto la fortuna di aprire gli occhi il giorno dopo; Thomas mette nuovamente a rischio la sua vita e quella di tutta la nostra famiglia.
Ringrazio il Signore ogni istante della giornata per aver concesso ai miei fratelli di tornare salvi a casa e non ho intenzione di rischiare di perderli nuovamente per un capriccio di Tommy. Non m'interessa né di lavorare, né di una nuova casa, niente di niente se questo vorrebbe dire mettere a rischio la vita delle persone che amo.
Possiamo arrivare a dei risultati, a delle soddisfazioni senza dover compiere una battaglia del genere; con più sforzi e più tempo è vero, ma almeno avremmo la sicurezza di continuare a crescere insieme, senza subire nessun lutto, perché la probabilità più alta è che succeda questo.
Arrivata davanti il portone che noto essere già aperto, così salgo i gradini due a due, fino ad arrivare davanti la porta dell'appartamento di Thomas.
Busso una volta, cercando di mantenere la calma, ma nessuna risposta. Continuo leggermente più forte, fino a quando la mia poca pazienza in questo momento si esaurisce del tutto e comincio a battere forti pugni nel legno.
- Apri questa porta Thomas!- esclamo forte, mantenendo però un briciolo di lucidità per non dar spettacolo ai vicini.
Dopo altre percussioni alla porta, finalmente questa si apre e per un attimo vacillo, non ricordando il motivo per il quale sono venuta.
I suoi occhi color del cielo sono arrosati, stanchi, ma non perdono mai la luce naturale, che è ciò che preferisco di lui. I capelli disordinati gli regalano un'aria diversa, semplice e scomposta, a differenza di com'è da quando è tornato, ovvero misurato, freddo e costantemente attento e saccente. Il petto nudo mi regala una visione che non mi aspettavo, che non ricordavo. Il suo fisico era minuto, magro e gracile, ora ho davanti un uomo; le spalle dritte e larghe, le braccia lunghe e muscolose, le mani grandi e il petto ampio e formoso.
Deglutisco e sento il viso arrossarsi per la bellezza che traspare in ogni singolo punto del suo viso e del suo corpo, penso a come sarebbe essere stretta dalle sue braccia di nuovo, ma scrollo la testa come a svegliarmi da un sogno fin troppo reale e torno in me.
Gli passo accanto e lo sorpasso, ignorando il brivido che corre lungo la mia schiena quando il mio corpo sfiora il suo, ed entro in casa senza aspettare il suo invito.
- Buongiorno anche a te, Selene- si siede sul letto, usando il suo solito timbro di voce pieno e grave.
- Polly mi ha detto di Kimber, dimmi che stavi scherzando- vado dritta al punto, aspettandomi di uscire di qui con la consapevolezza fosse tutta una stupidaggine.
- Resti con il cappotto?-.
Porta una sigaretta alle labbra, nonostante sappia quanto odi vederlo fumare di mattina presto, ma stavolta resto in silenzio; primo motivo perché sono troppo furiosa per il suo tono tranquillo e il suo evitare costantemente i discorsi che apro; secondo perché anch'io oggi ho ceduto alla tentazione della calma del tabacco.
- Thomas devi rispondermi, non sono qui per perdere tempo, né tanto meno per continuare a stare ai tuoi giochetti per non affrontare le questioni-.
- Quali giochetti?-.
Ok, sto perdendo la pazienza e devo calmarmi prima che afferro la prima cosa che mi capita fra le mani e gliela spacco in testa.
STAI LEGGENDO
Non più come prima ||Thomas Shelby||
RomanceSelene è una ragazza con un passato difficile e tragico, ma che grazie alla famiglia Shelby riesce a vivere in amore e affetto fraterno. Gli occhi azzurri di Thomas e la dolcezza di Selene, portano i due ad innamorarsi, vivendo per poco tempo il lor...