Questa sera non sento il dolore ai piedi, né il mal di testa per le urla dei clienti, ma sono felice di andare di qua e di là per il locale, pieno come poche volte ricordo di averlo visto.
Le persone ridono, ballano senza musica e cantano qualsiasi melodia gli venga in mente, senza curarsi di essere stonati o meno, o di andare a tempo. In ogni angolo della stanza si percepisce la serenità, la leggerezza. La guerra sembra non esserci mai stata.
- Selene altro rum!-.
- Arrivo subito Bryan!- esclamo, correndo fra la massa con la bottiglia in mano.
Harry è felice come non mai e questo rende contenta anche a me. Fino a pochi giorni fa pensava che sarebbe dovuto arrivare al punto di chiudere, a causa dei pochi guadagni e delle troppe spese, ma da un paio di sere sembra che la clientela si sia moltiplicata.
Lavoriamo fino all'alba a volte, ma siamo contenti, personalmente oggi più degli altri giorni.
Dopo le confessioni di Thomas il nostro rapporto sembra essere cambiato o, meglio, sicuramente migliorato. Parliamo di più, non cerco ogni modo per evitarlo e lui è più sereno. Mi manca e quando mi è vicino è una calamita per il mio corpo e fremo dalla voglia di sfiorarlo, il pensiero di non sentirlo totalmente mio mi fa male, ma ho capito che preferisco averlo come "amico", piuttosto che non averlo affatto.
Non è facile, soprattutto quando i suoi occhi roteano intorno alla stanza in cerca di qualcosa e quando mi trova, resta a fissarmi con lo sguardo di chi sta ammirando l'unica cosa davvero importante per lui. Come in questo momento -nel piccolo ambiente allestito con un lungo tavolo per far sì che i clienti più importanti abbiano tranquillità dal chiasso del locale- è seduto insieme ai nostri fratelli e a Polly, ma i suoi occhi sono furtivi su di me nel seguire i miei movimenti, concedendomi di tanto in tanto, di ammirare qualche mezzo sorrisino che mi fa tremare le gambe e a volte distrarmi talmente tanto da sbagliare le ordinazioni.
- Volete altro?- chiedo alla mia famiglia, entrando nella stanzetta e caricando fra le braccia le bottiglie vuote.
- Altro whisky sorella!- esclama Arthur, tirandomi sulle sue gambe.
- Arthur, devo lavorare!- cerco di alzarmi, ma lui stringe il mio busto con il braccio destro.
- Stai un po' qui con noi, non ti dirà niente sta tranquilla-.
- E se lo farà ci penseremo noi, giusto Tommy?- alza in aria il bicchiere mezzo vuoto John, provocando una risatina del moro.
- Chi vi porterà il whisky?-.
- Fanculo il whisky Selene, siamo già ubriachi- ride Polly.
- Resta con noi- afferma Thomas e dopo il sorriso che mi regala, potrebbe anche cadere il mondo, ma comunque resterei qui.
- Di cosa parlavate?- poggio i gomiti sul tavolo e la testa sulle mani, restando sulle gambe del fratello maggiore.
- Del fatto che non posso avere un uomo- piagnucola Ada.
- Come sarebbe a dire?- guardo attonita i miei fratelli, sperando non facciano sul serio.
- Siete rimasti nel medioevo?-.
- Assolutamente no, siamo uomini e sappiamo cosa hanno nella testa questi sporchi maiali, non esiste che le mie sorelle abbiano a che fare con questa specie- interviene John, facendomi mettere le mani nei capelli.
- Sai che tu sei un uomo vero?- chiedo ironica.
- E inoltre credo di non aver sentito bene, hai usato "mie", il plurale?-.
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Non più come prima ||Thomas Shelby||
RomanceSelene è una ragazza con un passato difficile e tragico, ma che grazie alla famiglia Shelby riesce a vivere in amore e affetto fraterno. Gli occhi azzurri di Thomas e la dolcezza di Selene, portano i due ad innamorarsi, vivendo per poco tempo il lor...