Non più come prima ||Thomas Shelby||

16

Mi scuso tantissimo per l'assenza, ma purtroppo i vari impegni mi hanno reso impossibile scrivere. Spero che la storia vi stia piacendo, cercherò di essere più attiva. Un forte abbraccio, buona lettura.

- Selene-.

Una voce dolce e premurosa si fa spazio nel mio sonno. Contraria nel volermi svegliare mi giro dall'altra parte, ma il leggero peso che sento stendersi nel mio letto, mi porta ad aprire gli occhi.

- Selene- ripete la vocina, stavolta portando la piccola mano sulla mia spalla, scuotendola leggermente.

- Mhh- mugolo.

Mi giro nuovamente verso destra e il dolce viso di Finn che mi sorride, mi regala un bellissimo buongiorno.

- Tesoro- gli regalo una carezza sul viso.

- Cosa succede?-.

Mi alzo a sedere e noto che ha il viso rigato di lacrime e gli occhi colmi di terrore. Mi agito e con un balzo sono giù dal letto, tornando seduta al suo fianco.

Guardo fuori dalla finestra e noto che le luci del giorno hanno appena iniziato il loro spettacolo nel cielo.

- Mi spaventi così- lo guardo preoccupata.

- Un mostro con gli occhi rossi è sotto il mio letto- si copre il viso con il lenzuolo, non togliendo gli occhi di dosso dalla porta, spaventato.

- Ho paura-.

Sorrido e scuoto la testa.

- Lo sai che anche io avevo paura dei mostri?- gli dico, carezzandogli la nuca, coperta da capelli folti e biondi.

- Davvero?- mi chiede.

- Si- annuisco.

- Ricordo che in alcune notti mi recavo nella stanza della mia mamma piangendo, perché temevo che da un momento all'altro un brutto e antipatico mostriciattolo potesse uscire dal mio armadio e mangiarmi- spiego.

- E poi?- scopre tutta la testolina.

- L'hai sconfitto?-.

- Una sera il mio papà mi prese per mano e insieme andammo nella mia stanza, guardammo ovunque, sotto il letto, nei cassetti, persino nella serratura, non c'era nessuno che potesse farmi alcun male- racconto quelle poche immagini nitide nella mia testa, con un grande buco nel cuore, che cerco di non dare a vedere a Finn.

- Quella notte, prima di mettermi a letto, i miei genitori si sedettero al mio fianco, mi raccontarono la storia di una principessa forte e coraggiosa che era riuscita a sconfiggere tutte le sue paure, poi mi diedero un bacio sulla fronte e mi promisero che fin quando sarei restata al loro fianco, niente e nessuno avrebbe mai potuto farmi del male-.

Finn punta i suoi occhi grandi e chiari nei miei. È completamente uscito dal suo rifugio di coperte e siede al mio fianco, con la mano intrecciata nella mia. Poi abbassa lo sguardo, triste, lascia la mia mano e giocherella con la stoffa del suo pigiama fatto a mano, da me con l'aiuto di Polly, ormai quasi troppo piccolo.

- Trovi qualcosa che non ti convince in quello che ho detto?- gli chiedo, posando nuovamente la mano sulla sua.

- Il mostro mi mangerà, io non ho né la mamma, né il papà a proteggermi- non mi guarda, ma capisco dal modo in cui la vocina esce rotta dalla sua boccuccia e il modo in cui ha piegato le labbra, che gli viene da piangere.