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Birmingham 1919

- John!- sento Polly urlare, mentre sono occupata a preparare la bacinella dei panni da portare al canale, per lavarli.

Quando mi affretto ad andare in cucina per vedere cosa succede, la scena che si piazza davanti ai miei occhi non so se mi fa ridere o preoccupare.

- Che succede?- mi avvicino ai due, con la bacinella stretta sotto il braccio destro.

John ha le mani alte e Polly, al suo fianco, gli punta una pistola alla tempia.

- Ho trovato Finn, davanti al camino, che ci giocava e il colpo pronto a partire- lo rimprovera con aria severa.

- La prossima volta ti sparo su un piede-.

- Sei un deficiente!- esclamo, dando a mio fratello un colpetto sulla nuca.

- E ora accompagnami al canale- lo spintono verso la porta, agitando la montagna di panni racchiusi in un braccio.

- Si signora!- tira in su il lato destro della bocca, formando il solito sorrisetto beffardo e toglie il cappello dalla nuca, sventolandolo davanti il mio viso.

- Finiscila idiota- sbuffo.

- Ciao zia Polly- urlo agitando la mano libera, per poi tornare a stringere il cappotto di mio fratello.

Camminiamo per le vie caotiche di Small Heath, dove sembra essere tornato tutto come a prima della guerra, o quasi. Gli uomini che sono usciti sani di mente e non feriti gravemente, sono tornati al lavoro e la maggior parte delle donne, invece, è tornata ad occuparsi delle faccende di casa. Con delle eccezioni, ad esempio: la sottoscritta. Lavorare con Harry non mi dispiace, è stancante è vero e per una donna non è il lavoro ideale, ma mi trovo bene, soprattutto da quando sono tornati i miei fratelli; gli altri uomini quasi neanche mi guardano. Il motivo principale però è che tenermi occupata nel lavoro, mi distrae da Thomas e da tutto quello che lo riguarda.

- A cosa stai pensando?- John posiziona un braccio intorno alle mie spalle e si offre di aiutarmi a portare la bacinella, ma rifiuto con un sorriso.

- A nulla- alzo le spalle e poggio la testa sul suo petto.

- Nulla=Thomas- porta la testa in avanti per incontrare il mio sguardo.

- Non gira mica tutto intorno a lui!- esclamo, spostandomi irritata dalle sue braccia.

- Smettila di guardarmi cosi!-.

- Scusa, ma sei mia sorella Selene e ti leggo nella mente, non parli di lui da quando siamo tornati, cioè un anno e passa ormai- sistema il cappello sulla testa.

- Tecnicamente non sono tua sorella- tiro fuori la lingua, sapendo quanto gli dia fastidio quando dico questa cosa.

- Selene- mi guarda in cagnesco.

- Devi piantarla, tu sei una Shelby, sei nostra sorella e daremo la nostra vita per te, se fosse necessario- torna ad abbracciarmi.

- Lo so Jo, voi siete la mia famiglia, stavo solo scherzando- gli regalo un bacio sulla guancia.

- Ora torniamo a Tommy signorina, non puoi sfuggirmi- mi punta un dito contro, ed alzo gli occhi al cielo, convinta di aver totalmente evitato l'argomento.

- John non ho nulla da dire-.

- È tornato a casa e non mi ha neanche abbracciata, è un anno che mi parla a stento e che cerca ogni mezzuccio per ignorarmi, le uniche due volte in cui ho trovato il coraggio di parlargli si è portato la sigaretta alle labbra ed è rimasto in silenzio, facendomi sentire una stupida, fine- dico tutto d'un fiato, gesticolo e agli occhi dei passanti sembrerò sicuramente una pazza

Non più come prima ||Thomas Shelby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora