<<Ylenia svegliati niña>> sussurra la voce della mia nana Carmen. Non voglio lasciare il mio morbido letto e il mio soffice cuscino. Mi giro dall'altra parte non pensando a quello che potrebbe succedere << Ylenia alzati per favore, avremo ospiti tra pochi giorni e dobbiamo prepararci. Inoltre el señor richiede la tua presenza nello studio>>. Sospiro alzandomi dal letto e recandomi in bagno. Mi osservo allo specchio: i miei capelli sono disordinati, segni che non ho passato una notte piacevole. Le occhiaie sono presenti sotto ai miei occhi e appesantiscono il mio sguardo. Il mio labbro inferiore è ancora gonfio a causa del taglio che mi è stato provocato durante l'allenamento con mio padre.
Sono cresciuta in questa casa come la hija bastarda della famiglia, frutto di una relazione extraconiugale che mio padre ebbe con mia madre. Mia madre era una prostituta dei bassi fondi di Bogotá e mio padre a quei tempi, oltre a ingravidare sua moglie Sara, si divertiva. Vivo in questa casa con mio padre e sua moglie e i miei fratellastri. Il più grande Marcos, mi ha sempre guardata con disprezzo e sarà il prossimo Capo della famiglia. Il secondo Javier, lo vedo molto poco dovuto al suo stato di vita libertino. Quello con cui vado più d'accordo è Alejandro: abbiamo un anno di differenza e si può dire che siamo cresciuti insieme. Mia madre morì quando ero molto piccola e mio padre mi prese con sé. Mi ha insegnato a difendermi, a combattere, essere criptica.
Mi lavo e mi vesto cercando di rendermi decente e mi dirigo presso il suo studio. Camminando nel corridoio, sento dei gemiti provenire dalle bocche delle ragazze con cui i miei fratellastri se la stanno spassando, ma non gli do troppo preso. Sono abituata oramai e non posso permettermi di giudicare quello che fanno. D'altronde qui a casa, le donne hanno poche vice in capitolo... o così credevo con la mia matrigna.
Arrivata alla porta busso <<Adelante>> ascolto, segno che mio padre mi dà il permesso per entrare. Entro con le mani incrociate dietro la schiena e a testa alta come lui mi ha cresciuta. <<Noto che non hai nascosto il taglio sul labbro>> rivela alzandosi dalla poltrona di pelle <<E per quale motivo avrei dovuto nasconderlo. E stato un imprevisto durante l'allenamento: i miei fratelli sono pieni di tagli>> <<Si immagino sia così>> risponde guardandomi per poi andare verso l'armadietto dei liquori <<Vuoi qualcosa>> <<No grazie>>. Beve un sorso <<Siediti ho bisogno di parlarti e di un tuo parere>>. Faccio ciò che mi dice.
Mi raggiunge poco dopo e si siede accanto a me << Tra pochi giorni verranno a farci visita Miguel Hernández e Isabel Esposito con i loro figli, suppongo che tu sappia chi sono. Vogliono venire per allacciare dei rapporti tra le nostre due potenze. In passato con il Messico non è andata molto bene e sono sempre stati una spina nel fianco, vorrei sapere tu cosa faresti al mio posto>>. Lo guardo rimanendo in silenzio per poi dire quello che penso <<Padre, con il passato tu intendi Álvaro Hernández ma da quello che mi hai raccontato è stato massacrato proprio dal figlio e da Isabel. Loro hanno ripristinato l'ordine e sciolto il Consiglio. Sei di fronte ad una nuova generazione e credo che dovresti dare un'opportunità. Ma il mio parere padre conta poco, dovresti sentire e tenere conto di quello di Marcos in realtà>> <<Non voglio parlare di tuo fratello ora. Accetto e rispetto il tuo consiglio. Verranno tra due giorni, credi di poter aiutare Carmen a fare qualcosa per questa casa?>> <<Padre la casa non ha niente che non va, viene pulita tutti i giorni e la cucina di Carmen è la migliore>> <<Su questo hai ragione ma ti chiedo comunque di darle una mano. Non posso contare molto sulla presenza di Sara, immagino che tu l'abbia notato>>.
Sua moglie si è data alla pazza gioia come del resto anche lui. <<Si padre ho notato ma non è compito mio parlarne e non mi interessa>> mi guarda annuendo. I suoi rapporti con Sara non sono mai stati sereni. Il matrimonio è stato pianificato come nel Medioevo per rafforzare il legame e il potere. <<Puoi andare ora>> mi dice indicandomi la porta con lo sguardo. Esco dalla stanza sospirando: all'improvviso sento un gran rumore provenire dalla cucina. Mi dirigo correndo per trovare una scena a dir poco raccapricciante. Mio fratello Alejandro viene rincorso da una Carmen a dir poco furibonda con il mestolo tra le mani.<< Piccolo furfante vieni qui>> <<Fossi matto nana>> afferma mio fratello con i biscotti appena sfornati e in bocca <<Quelli li ho fatti per gli ospiti che verranno tra pochi giorni e tu non puoi stare sempre a mangiare>> <<Si che posso>> <<Vieni qui>> Carmen lo raggiunge e lo afferra per la canottiera bianca che lascia intravedere tutti i tatuaggi di mio fratello.
<<Ehm ehm scusate ma vi si sente dal corridoio. Alejandro per favore molla quei biscotti, li hai mangiati anche a colazione e tu Carmen non ti preoccupare, mi è stato chiesto di darti una mano in cucina>> <<Buongiorno anche a te sorellina>> dice Alejandro venendo verso di me ed abbracciandomi , un abbraccio che ricambio immediatamente <<Ti va se ci alleniamo più tardi>> <<Volentieri>> gli rispondo mentre lascia la cucina e afferra al volo un altro biscotto.
<<Ahhh quei ragazzi mi faranno impazzire ma vieni pequeña>> mi invita ad aiutarla lanciandomi un grembiule. Il silenzio regna sovrano mentre siamo impegnate a preparare il menu <<Oh ma guarda la Cenerentola si è degnata di dare una mano>> Sara entra con poca classe, vestita peggio di una volgare prostituta: il seno in bella vista. Ormai non è un segreto che mi odia dal primo momento che mi ha vista. Si avvicina al bancone della cucina dove son appoggiate delle ciotole di coccio e con una spinta di fianchi, le butta per terra lasciando che si frantumino.
<<¡Señora!>> esclama Carmen <<No Carmen deve farlo lei perché il suo posto>> riferisce mentre si avvicina <<è nei bassifondi, gli stessi da dove provenire tua madre mia cara>> finisce per poi sputarmi in pieno viso. Mi asciugo il punto del viso bagnato della sua saliva e la guardo <<anche tu provieni dagli stessi bassifondi o mi sbaglio Sara?>> <<Come ti permetti?>> alza la mano per colpirmi ma le afferro il braccio <<Oso perché so quello che dico, oso perché posso, osso perché sono cresciuta in questa casa. Oso perché mi manchi di rispetto, oso perché sono figlia di mio padre e non abbasserò mai la testa né a te né ai miei fratelli, chiaro il concetto?>> Con uno strattone si libera dalla mia presa e mi fissa negli occhi << Staremo a vedere!>>.
Sul pomeriggio tardi, vado in palestra dove ad attendermi c'è mio fratello Alejandro <<Ti sa ora di arrivare hermanita?>> Scusa ho perso la cognizione del tempo>> gli rivelo entrando sul ring dopo aver preso qualche arma e stringendo la coda dei miei capelli biondi. <<No non ti preoccupare, allora sei pronta?>>. Cominciamo a combattere. I nostri pugnali si scontrano senza sosta, poi con uno slancio riesco a toglierlo e a mandare mio fratello al tappeto. I nostri petti si alzano e si abbassano velocemente per lo sforzo ma la nostra attenzione viene catturata da un applauso da parte di nostro padre che entra in stanza. Mio fratello si alza immediatamente mentre mio padre entra sul ring <<Complimenti ragazzi siete migliorati molto ma Alejandro mi aspetto molto di più da te>> Mio fratello <<Così come da te Ylenia>> . Alejandro mi stringe la mano mentre mi guarda di sbieco <<Ma in generale rinnovo i complimenti, bravi tutti e due>> .
<< Ricordatevi chi viene tra due giorni qui da noi, a proposito voglio che facciate una dimostrazione del vostro livello di combattimento>> <<Ma padre noi...>> <<Alejandro non lo chiederei se sapessi che non ne siete all'altezza fidati. Tu e tua sorella siete in gamba.>> Alejandro mi guarda come per cercare conferma da parte mia. Guardo entrambi << Va bene>> <<Magnifico>> sussurra mio padre mentre lascia la stanza.
Spero solo di non dovermene pentire.
Note: Nenas! Ci siete! Un altro capitolo. Che ne pensate di Ylenia? Ecco la sorpresa, un altro capitolo, cosa ve ne pare? Cosa mi dite del personaggio di Ylenia? Cosa pensate che succederà? Vi aspetto nei commenti.
Baci Marty!
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El rey y la reina de los narcos
AcciónAdrián, figlio di Isabel e Miguel, si ritrova ad essere l'erede della mafia messicana e ad aver perso la donna della sua vita Selene per un conflitto tra famiglie. Ha perso sè stesso, il suo cuore freddo come il ghiaccio. Occhi azzurri che ti attr...