Capitolo 3: El diablo

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Siamo appena atterrati all'aeroporto di Bogotá e veniamo accolti dal caldo asfissiale <<Ho bisogno di un bagno>> sbotta mio fratello Óscar. <<Questo caldo uccide>> <<Hijo dovresti essere abituato>> <<Non lo sarò mai papà>>. Prendiamo i nostri bagagli e con la scorta ci dirigiamo fuori dall'aeroporto dove ci attendono gli uomini di Suárez. Mia madre lascia le valigie e si mette seduta al proprio post dentro la vettura e noi la seguiamo poco dopo. Mio padre si siede accanto a mio padre, io e mio fratello Óscar siamo appiccicati. Viaggiamo col silenzio, non sappiamo cosa ci aspetterà e non è una sensazione piacevole. Siamo pronti a qualsiasi evenienza. <<Questa sera ho voglia di fare baldoria>> <<Tienitelo nei pantaloni>> sbotta mia madre guardando mio fratello << Non vogliamo casini>> <<Mamma...>> <<No Óscar, puoi andarti a divertire con tuo fratello sempre tenendolo nei pantaloni>>. Óscar è ancora un ragazzo adolescente ha 20 anni e la voglia di divertirsi. Ha assaggiato la materia prima non molto tempo fa e ne è ossessionato <<Dai fratello andiamo ti prego>> mi scongiura congiungendo le mani a mo' di preghiera.

Sbuffo tirando la testa indietro appoggiandola sul poggiatesta della macchina <<E dai hermano che ti costa, dai che ti diverti anche tu, dai>> <<E va bene!>> sbotto non avendo altra scelta. Sorride tutto contento come un bambino <<Evvai!>> <<Ma mi ascolterai!>> esclamo e il suo sorriso scompare. Senza renderci conto, arriviamo alla tenuta di Suárez e ad accoglierci è proprio lui con i suoi figli. Seguiamo i nostri genitori appena scendono dalla vettura. <<Bienvenidos>> ci accoglie a braccia aperte. Mio padre e mia madre incominciano a salire le scale nella sua direzione. Mio padre allunga una mano e Suárez gliela afferra immediatamente simbolo di una possibile alleanza che si potrebbe stringere tra le nostre Famiglie. <<Vi presento i miei figli, il maggiore Marcos>> ossia il prossimo Capo anche se non ce lo vedo <<Javier il secondo e per finire Alejandro>> .

<<Adrián il maggiore e Óscar il minore>> riferisce mio padre. Lo sguardo di Suárez si posa su mia madre e la fissa negli occhi <<Complimenti Miguel gran bella scelta, è necessario avere una donna bellissima al proprio fianco >> <<Credo che anche l'intelligenza faccia la sua parte Suárez ¿no es así?>> domanda mia madre. Suarez scoppia in una risata clamorosa <<Si mia cara anche quella, prego seguitemi>> mia madre si gira verso di noi e fa' l'occhiolino. Non cambia mai, è sempre stata forte e tiene testa. Capisco perché mio padre l'abbia sposata.

I figli di Suárez ci fanno strade <<Estas son vuestras habitaciones y ahÍ están las nuestras por si necesitan algo>>spiega Marcos <<Gracias>>. <<Ragazzi per caso conoscete un luogo dove si può fare baldoria giù in città?>> domanda mio fratello al che stringo la mascella e chiudi gli occhi <<Si è rinomata la discoteca El diablo>> risponde Javier per poi continuare <<E...?>> continua mio fratello <<Conosciuta perché le donne devono indossare delle maschere e sono viste come prede!>> esclama Javier con un sorriso <<Noi ci andiamo stasera, volete unirvi noi?>> domanda Alejandro. Mio fratello Óscar mi guarda e io annuisco <<Si ci piacerebbe>> << Ottimo rilassatevi allora che stasera si fa casino!>> esclama Marcos uscendo dalla stanza seguito dai suoi fratelli.

Presto arriva la sera, io e mio fratello siamo pronti. Io ho scelto un look total black con  le maniche della camicia tirate a tre quarti che mostrano i miei tatuaggi mentre mio fratello ha scelto una camicia azzurra. <<Óscar>> sussurro e si gira immediatamente. Mio fratello mi capisce con un solo sguardo e per sicurezza prendiamo delle pistole e le nascondiamo nei nostri vestiti cosa che immagino facciano anche i figli di Suárez. Neanche il tempo di pensarlo che bussano alla porta. <<Adelante>> <<¿Estáis listos?>> domandano. Accenno un consenso. <<Andiamo>>.

Prendiamo la macchina di Marcos, una Lamborghini di tutto rispetto, e mette subito in moto <<Chicos>> dice Javier girandosi verso di noi <<Spero che non siate colti impreparati>> Un sorriso mi esce sulle labbra <<Nunca lo somos>> e lascio intravedere l'arma che porto sempre con me. Un sorriso compare sulle labbra di Javier <<Muy bien>> . Marcos parcheggia davanti alla discoteca. Scendiamo e mi sento subito osservato. A quanto apre anche i fratelli Suárez devono avere una certa fama da parte delle donne. Arriviamo all'entrata e la sicurezza ci apre senza battere ciglio, lasciandoci passare immediatamente. <<Toglimi una curiosità Marcos, il locale immagino sia vostro>> domanda mio fratello <<Esatto, e come se fossimo i padroni di questo mondo contorto. Il mondo che vedrete qui dentro non credo che lo abbiate anche in Messico>> ci rivela prima di aprire la tenda.

Il fumo fa da padrone alla scena. Cubiste si esibiscono su lunghi pali argentati, le donne portano le maschere. La musica alta In tutta la discoteca con il DJ infondo alla sala senza maglietta, ci sono dei sipari nascosti dove già immagino quello che avviene. <<Benvenuti a El Diablo>> urla Alejandro. Si separano e mio fratello segue proprio Alejandro, immagino che quei due sono fatti dello stesso stampo. Mi dirigo al bancone del bar per chiedere un drink <<Un mojito por favor>> urlo per farmi capire dal cameriere. Incomincia immediatamente la preparazione per poi presentarmi il cocktail davanti agli occhi. Lo ringrazio con un cenno del capo.

Mi giro e osservo l'ambiente davanti a me. La mia attenzione viene catturata da una bionda con un vestito nero che le disegna le curva. Balla sinuosamente ma senza essere volgare. Il vestito le lascia scoperti i fianchi e vedo che ha un tatuaggio. <<Che guardi fratello?>> mi domanda arrivando allacciandosi la cerniera dei pantaloni. Segue il mio sguardo <<Gran bel bocconcino>> <<Cabrón aléjate es mia, vete a buscar a otra aunqe me imagino que lo hayas hecho ya>>. Mi sorride. Mio fratello mi darà del filo da torcere, sarebbe stato molto meglio Vicky.

Mio fratello ritorna all'attacco. La mia attenzione rimane sulla ragazza bionda continua a muoversi sinuosa. Poso il drink e mi dirigo verso di lei. Man mano che mi avvicino noto che anche altri ragazzi devono avere le mie stesse intenzioni:si avvicinano ma a quanto pare se ne era già accorta. I primi due finiscono al tappeto senza neanche rendersene conto. Li fissa dall'alto e giurerei di vedere spuntare un sorrisino su quelle labbra. Si gira di fianco e lascia intravedere il tatuaggio. Non riesco ad intravederlo ma i ragazzi non demordono e l'afferrano per le braccia. <<¿Qué pasa aquí?>> domando <<No te intrometas>> mi risponde uno dei ragazzi. Grosso errore.

Lo prendo per il collo e lo spintono a terra <<Amigo no sabes quien soy, pero me da muchísima gana matarte ¿qué te parece?>> domando.. Di colpo, le luci della discoteca si spengono e si sentono degli spari. Cerco la ragazza con lo sguardo. Sta combattendo con degli uomini mentre le persone sono impegnate a fuggire, in preda al panico. Vedo degli uomini incappucciati venire verso di me per colpirmi. Non so come ma mi ritrovo schiena a schiena con questa ragazza bionda.

E le pistole tra le nostre mani.


Note: Buongiorno nenas. Buon ferragosto! Cosa ne pensate de capitolo. Chi è questa ragazza bionda che ha attratto l'attenzione di Adrián? Vi aspetto nei commenti. Mi raccomando tenente sempre le notifiche attive.

Baci, Marty.

El rey y la reina de los narcosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora