<<Ylenia despierta por favor>> mi sussurra Alejandro in camera mia nel pieno della notte <<Ale che succede?>> <<Non c'è tempo, vieni con me e alla svelta!>> scatto giù dal letto e seguo mio fratello. <<Prendi alcune cose, soprattutto le armi e seguimi>>.Mi aiuta a porre alcuni indumenti nel borsone assieme ad alcune pistole e fucili. Usciamo dalla mia stanza ed incontriamo mio padre nel corridoio. <<Padre che succede?>> domando avvicinandomi alla sua figura. I suoi occhi parlano al suo posto. Mi accarezza dolcemente il viso <<Ti spiegherà tutto tuo fratello ma per ora dovete andarvene da qui?>> <<Che..>> <<Dovete andare via di qui adesso!>> esclama. Alejandro mi tira per un braccio ma pongo resistenza.
<<Papà...>> salto le formalità <<Hijos>> ci abbraccia entrambi affettuosamente. <<Andate ora!>> ordina. Alejandro mi tira per il braccio e,correndo, mi giro più volte verso mio padre e man mano vedo la sua immagine allontanarsi dalla mia vista. Usciamo sul cortile posteriore della villa e vediamo un elicottero. Saliamo e l'elicottero parte immediatamente <<Mi puoi dire che diavolo sta succedendo>> <<Nostro padre sospetta che i nostri fratelli e mia madre collaborino con i Sánchez>> <Di che diamine stai parlando?>> <<Pensa a tutto quello che stranamente è capitato. Quando hanno attaccato in discoteca né stato il primo giorno che tu hai conosciuto Miguel ed avete combattuto assieme>> <<Ma voi non eravate neanche lì ed avete lottato anche voi appena giunti a El Diablo>> <<Giusto se non fosse che durante la strada, la vettura casualmente si è fermata e ci siamo ritrovati in panne. Marco e Javier mi dicevano che poteva essere un problema di motore e non si sono preoccupati di chiamare i nostri uomini. Li ho contattati io e sono venuti con un'altra vettura>> termia per poi continuare <<Pensa adesso a quando quella sera eravamo tutti a cena e le nostre guardie ci hanno avvisato che c'era stato un attacco da parte dei Sánchez in città. Tu sei letteralmente volata senza nemmeno ascoltare la voce di nostro padre. Javier e Marcos si sono guardati mentre tu uscivi dalla sala e non hanno detto una parola. Continuavano a mangiare come se niente fosse>>
<<Nostro padre ha giurato sulla sua vita di proteggerti. Ylenia i miei fratelli stanno cercando di ucciderti.>> Sapevo che mi odiavano ma non fine a questo punto <<E cosa faremo adesso, dove stiano andando. Non possiamo lasciare papà da solo...>> inizio a piangere <<Hermanita tranquila, todo saldrá bien te lo prometo>> mi sussurra Ale abbracciandomi. <<Andremo in Argentina per un po'. Staremo presso al tenuta della famiglia. Abbiamo egli uomini fidati lì e starò in contatto con nostro padre.>> <<Perché fai questi per me?>> <<Ma di che diavolo stai parlando?>> <<Da quanto papà mi ha portato a casa tu e Carmen siete stati gli unici a trattarmi come un essere umano e non come una feccia, uno straccio la cui mansione è pulire per terra>>.
Continuo a singhiozzare tra le sue braccia sino ad addormentarmi. Sento qualcuno che mi accarezza la fronte <<Despierta Yle llegamos al final>> Mi sveglio lentamente stropicciandomi gli occhi. L'elicottero sta atterrando fuori dalla città di Buenos Aires, nella nostra tenuta di famiglia. Non è grande come quella in Colombia, tuttavia ha un certo fascino. Qui in Argentina è estate e si muore di caldo, noto mio fratello che già è bagnato di sudore <<Stai tranquilla ci sono i condizionatori, questo caldo uccide vieni altrimenti ci becchiamo un'insolazione>> . Alejandro mi porta nella mia stanza <<Eccoci questa è al tua stanza, la mia è accanto per qualsiasi cosa. Riposati Yle abbiamo fatto un lungo viaggio e non sappiamo quello che ci aspetta>> .
In tutta questa confusione, mi sono resa conto che avevo il telefono spento. Lo accendo immediatamente mentre mi porto una mano alla collana che porto al collo. Quanto vorrei che lui fosse qui. Fisso lo schermo del telefono ma nessuna chiamata da parte di Miguel, eppure siamo solo 3 ore in avanti rispetto al Messico. Lo chiamo varie volte ma scatta la segreteria telefonica. Ne approfitto per farmi un bel bagno caldo e rilassarmi nonostante la preoccupazione occupi la mia mente da tempo. Ci sono tante domande a cui vorrei avere una risposta. Perché i Sánchez non mi lasciano in pace? Perché i miei fratellastri collaborano con loro e vogliono vedermi morta?
Queste preoccupazioni vengono interrotte quando sento un botto provenire dalla cucina. Di corsa, arrivo e sono costretta a mettermi un braccio davanti al naso per il fumo presente nella stanza vedendo mio fratello agitare uno straccio con lo sportello del forno aperto <<Ma che diavolo hai combinato'>< gli domando mentre apro la finestra <<Volevo provare a riprodurre una ricetta di Carmen ma ho fallito miseramente, adesso è tutto bruciato e non abbiamo nulla per cena!>> esclama.
Inizio a ridere a crepapelle perché non mi aspettavo questo gesto da parte sua: è sempre stato il fratello che rubava in cucina il cibo mentre Carmen cucinava. <<Che hai da ridere tu, vieni qui!>> esclama. In men che non si dica, incominciamo a rincorrerci per la cucina. <<Time out! Che ne dici se ordiniamo qualcosa di tipico argentino? Conosci un ristorante tipico che fa anche d'asporto?>> <<Non male come idea. Quando eravamo piccoli, papà ci portava al ristorante Fogón Asado e si mangia veramente bene. Chiamo ed ordino qualcosa, hai preferenze?>> mi domanda <<No fai tu, cerco di mettere in ordine>>.
Appena finito di pulire la cucina, suonano alla porta. <<Vado io>> mi riferisce mio fratello. In lontananza, noto che dietro la schiena, ha riposto una pistola: è proprio vero che la mafia ti porta a non essere mai tranquillo e a sospettare di chiunque. Torna in cucina con due buste piene di cibo <<Ma quanto hai ordinato, non riuscirò mai a finire tutto>> mi lamenta mentre non fa altro che tirare fuori i pacchettini e proli sul tavolo <<E quanto la fai lunga, mangia che ti piacerà forza. Vieni e assaggia>>. Non posso che essere d'accordo, le empanadas sono di un altro livello. <<Buonissime>> <<Te lo avevo detto>>.
<<Hai sentito papà?>>gli domando <<Si sta bene tranquilla, l'ho sentito prima tutto quel casino>> <<Miguel l'hai chiamato?>> <<Varie volte ma suonava la segreteria>> <<Vedrai che sarà impegnato in Messico per sotterrare quei pesci piccoli>> mi rassicura mio fratello. D'Istinto, mi tocco la collana. Se non mi risponde, saprà esattamente dove mi trovo. Sparecchiamo in silenzio <<Lo vuoi un po' di helado?>> <<Mi inviti a nozze hermano>>.Lo gustiamo sino all'ultimo cucchiaino. <<So che sei preoccupata Yle ma vedrai che si risolverà tutto quanto>> <<Come fai a dirlo?>< gli domando.
<<Siamo figli di nostro padre ecco perché lo dico>>
<<Eres hija de Colombia>>.
Note: Nenassss come state? Scusate se sono stata poco presente. Che ne pensate del capitolo. Perchè Miguel non avrà risposto alle telefonate di Yle? I fratelli di Yle collaborano con i Sánchez? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Vi aspetto al prossimo aggiornamento. PS.Occhio alle notifiche. La canzone in alto è la sigla di una serie argentina prodotta anni fa e di cui mi sono innamorata, spero vi piaccia.
Baci,Marty
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El rey y la reina de los narcos
AksiAdrián, figlio di Isabel e Miguel, si ritrova ad essere l'erede della mafia messicana e ad aver perso la donna della sua vita Selene per un conflitto tra famiglie. Ha perso sè stesso, il suo cuore freddo come il ghiaccio. Occhi azzurri che ti attr...