Capitolo 17:La morte di Felipe

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Sono giorni che percepisco agitazione in casa mia a causa di Marcos e di Javier. Stanno combinando qualcosa quei due, me lo sento. Come so che hanno anche attentato alla vita di Ylenia nonostante la presenza di Alejandro. Bussano alla porta <<Avanti>> entra Carmen con un vassoio. <<Señor, vi ho portato quello che mi avete chiesto>> rivela posando il vassoio sulla scrivania. Mi alzo subito <<Gracias Carmen, ora ascoltami attentamente. Voglio che tu parta a breve>> <<Oh no señor non la lascio qui con qui due pazzi decerebrati >> <<Devi farlo, es una orden Carmen. Voglio che tu vada dai miei figli. Stanotte ti aspetterà uno dei miei uomini fidati che ti porterà in Argentina dai miei figli alla nostra tenuta di famiglia>>

<<Señor mi rifiuto>> <<Ti rifiuti?>> <<Assolutamente si. Non me ne andrò via sapendo quello che quei due hanno in mente di fare. Pensa che non sappia che hanno cercato di avvelenarla varie volte?>> tossisco <<Non hanno cercato, l'hanno già fatto>> continuo a tossire e mi porto un fazzoletto alla bocca. Lo scanzo e vedo del sangue <<Señor...>> si allarma avvicinandosi. <<Carmen è tutto ok, sta tranquilla. Avviserò Alejandro del tuo arrivo>> <<Ma Signore...>> <<Va Carmen, i miei figli hanno bisogno di te e per favore.. prenditene cura. Avviserò Alejandro che andrai da loro. Adesso va!>> esclamo.

Carmen lascia il mio studio con le lacrime agli occhi. Prendo il telefono e chiamo mio figlio <<Padre che succede?>> <<Ascoltami attentamente, Carmen stasera arriverà da voi. La situazione sta diventando intrattabile e potrebbe rimanere ferita>> <<Non mi dire che rimani da solo?>> <<Starà bene>> <<Ma che diavolo pensi di fare eh?>> <<Alejandro abbassa subito il tono e ricorda con chi stai parlando>> <<Certo che mi ricordo con chi sto parlando. Dimmi la verità: era il tuo piano sin dall'inizio vero mandarci via?>> <<Perspicace figlio mio>> <<Ma perché?!>> <<perché voi siete il dono più prezioso che abbia: tua sorella è una goccia di purezza in questo mondo oscuro e tu....sei il mio erede>> <<Che cosa?>> <<Mi hai capito bene, sei il mio erede. Non Marcos né Javier, tu lo sei>> <<Non sono adatto papà...>> <<Si che lo sei...ora Alejandro è tempo di salutarsi. Dì a tua sorella che le vorrò sempre bene e che con Adrián sia felice. Quanto a te, stringi denti e preparati ad una prossima guerra hijo mío..>>.

Dall'altro lato della cornetta, avverto i suoi singhiozzi <<No papà por favor no...>> <<Sii forte Alejandro e ricordati chi sei così come tua sorella. Voi siete i Figli della Colombia>>. Nonostante avverto la sua voce replicare, attacco la chiamata e spengo il telefono. Prendo una bottiglia di whiskey con un bicchiere torno alla mia scrivania. Resto nel mio ufficio tutto il pomeriggio senza uscire aspettando l'ora esatta. Avverto le urla dei miei uomini accompagnate dagli spari. Dal cassetto, estraggo la pistola.. Con un tonfo, la porta del mio ufficio viene buttata giù dai miei figli. Li accolgo facendo un mega applauso <<Ma bravi, e pensare che quello era di un legno molto pregiato>>.

<<O risparmiarci le tue cazzate. Siamo venuti qui con uno scopo preciso e tu lo sai>> <<Oh si certo che lo so, la mia morte>> ammetto sorridendo. <<Beh Marcos, pensi che togliendo di mezzo il tuo vecchio, diventerai il Capo della Famiglia? Povero Marcos, mi dispiace ma non sarai mai il mio erede. Alejandro lo è e già sa quello che farete a breve. A quest'ora si starà preparando>> . <<Bastardo>> <<Ehm no bastardo forse sarai tu. Pensi che non sappia che hai cercato di avvelenare Ylenia col cibo. Pensi che non sappia che stai escogitando di sabotarmi e di prendere il potere da anni. Ad essere sincero, provo pensa per te Marcos >> <<Sta zitto!>> <<Si provo una pena profonda perché mi rendo conto che avrei potuto fare di più>> .

El rey y la reina de los narcosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora