El rey y la reina de los narcos

Capitolo 23: Il Consiglio

Sono decisamente nervosa ma spero che vada tutto liscio come l'olio. Stiamo aspettando che arrivino le grandi Famiglie qui a casa di Stephan. Spero di non dovermene pentire...devo sembrare il più convincente possibile per guadagnarmi la loro fiducia. Sospiro profondamente per guadagnare quella calma che tanto sto cercando da stanotte: sto torturando la collana che porto al collo, mi sto torturando le mani.  Oh per l'amor del cielo Ylenia, datti una calmata e tira fuori quella grinta che hai dentro! Se sono arrivata qui c'è un motivo, così come tutte le persone che mi circondano, Alejandro, Adrián...Vorrei solo che papà fosse qui e che Ale prendesse il posto che gli spetta di diritto.....

<<Preciosa>> sussurra Adrián entrando nella camera da letto <<Están aquí>> afferma <<¿Estás lista?>> domanda. Affermo positivamente con la tesata ma dentro l'ansia mi sta mangiando viva. Sorride. <<Yle non sei barava a mentire>>. Sbuffo <<Oh è vero non sono pronta ma è necessario. Prima o poi credo che mi ci dovrò abituare, no?>> Mi pizzica il naso <<Forza andiamo>> mi tende la mando che affretto a prendere e a stringere.  Usciamo dalla nostra camera da letto a testa alta, scendiamo lentamente le scale attirando l'attenzione di tutti quanti. Il silenzio cade e domina prevalentemente, le voci smettono di chiacchierare. I grandi Capi si confrontano fra di loro tramite occhiate. Non c'è che dire, l'atmosfera non è delle migliori.  

Arriviamo al piano terra <<Bienvenidos. Welcome>> annuncio a tutti con un saluti del capo che ricambiano stranamente. Lascio la mano di Adrian e mi dirigo verso lo studio di Stephan sulla nostra destra: entrando vi è un tavolo a forma ovale con 10 posti a sedere che attendono solo di essere occupati. Ad ogni posto, è posizionato un bicchiere d'acqua per far fronte alla lunga conversazione che affronteremo. Vado al mio posto e rimango in piedi in attesa che i nostri ospiti entrano e prendano posto. Entrano e si siedono in silenzio, Miguel e Isabel così come Stephan e Tamara , così come Don Riccardo con Doña Lucía e Carmen restano in piedi sulla nostra sinistra. Adrian si è posizionato vicino alla libreria con Óscar , Alejandro e Victoria. Perchè sì ho voluto che ci fossero anche le donne.

<<A cosa dobbiamo questo invito señorita?>> avanza Sergio Iglesias, Capo della Mafia Spagnola. Sorrido alzandomi dal mio posto e poggiando le mani sul tavolo <<Vi ho riunito per una faccenda che mi sta molto a cuore, e per la quale, ho bisogno del vostro aiuto. Mio padre....è stato ucciso dai miei fratelli in Colombia!>> i brusii ravvivano la sala. <<Come facciamo a credere che tu stia dicendo la verità ragazzina? Tuo padre era un osso duro e non sai sarebbe mai fatto uccidere dai suoi figli men che meno da degli stupidi!>> Avanza Alonso <Le consiglio di moderare i toni, portoricano! Mio padre non mi ha mai insegnato a mentire così come a mio fratello Alejandro!>> il mio volto indica mio fratello e si avvicina velocemente  a me. <<Mi hermana ha detto la verità. Se non volete credere a noi, potete credere  a Carmen, la nostra nana che è stata l'ultima a vedere nostro padre...>> . Tutti si girano nella direzione di nana <<Confirmo lo que los muchachos han declarado. Don Felipe veniva avvelenato da tempo. Sapeva che i suoi figli lo avrebbero ucciso. Mi ha chiesto di raggiungere i suoi gioielli in Argentina per stargli accanto>> .

<<Balle se fosse così lo avremmo saputo!>> esclama Il Russo Sokolov battendo un pungo sul tavolo. <<Perfetto allora che ne dite di questa lettera? Voglio che la leggiate e ditemi se riconoscete la scrittura di mio padre!>> Mostro loro la lettera che ho conservato con cura. <<Siete liberi di crederci come anche no. Ma non mi interessa, non vi ho riuniti qui per discutere perchè non rientra nel mio interesse. Vorrei che mi aiutaste a distruggere i miei fratellastri, a spodestarli e mettere al loro posto Alejandro, perchè lui è stato designato come prossimo Capo della Mafia Colombiana!>>