Capitolo 14: El veneno

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Torniamo ora a casa dopo aver sistemato questi pesci piccoli. Come varchiamo la soglia mia sorella Victoria viene verso di noi <<Tutto ok ragazzi?>> domanda preoccupata <<Si hermanita todo bien>> le rispondo. Alzo una mano per toccarle il viso con delicatezza ma si allontana da me <<Puzzate che appestate e siete ricoperti di sangue, andate a lavarvi prima che alla nonna le venga un infarto>>. In tutta risposta, Óscar inizia a rincorrerla per l'intero salone. E, di colpo, mi ritorna alla mente e non facevamo altro che combinare guai. Guardo l'orologio che ho al polso, non l'ho mai tolto. Non so cosa sia successo, ma la posizione rileva che in questo momento lei si trovi in Argentina e non più in Colombia.

<<AHHHHHH>> ovviamente mia nonna Lucía entra in salone e solo adesso mi accorgo che si intravedono le orme delle scarpe di Óscar e che hanno fatto cadere dei vasi a terra. Mia nonna gira lo sguardo verso di me: alzo le mani in aria e con uno sguardo di sbieco indico i miei fratelli. Complice, mia nonna segue il mio sguardo e lo punta verso i miei fratelli. Lentamente, si toglie le ciavatte e...incomincia a rincorrere i miei fratelli. La cosiddetta maledizione della chancleta!

Sospiro sapendo che i miei fratelli non l'avranno vinta. Mi reco in camera deciso a farmi una doccia per togliermi di dosso il sangue e la puzza: l'acqua calda è un toccasana in questo momento. Esco dalla doccia e mi passo un asciugamano attorno alla vita mentre con un altro mi asciugo il viso. Il vapore e l'aria calda dominano nel bagno: tocco l'orologio per vedere se ci sono notifiche da parte sua ma nulla. Uscito dal bagno, prendo frettolosamente il cellulare fra le mani e la contatto <<Segreteria telefonica, il cliente da lei contattato non è al momento raggiungibile, la invitiamo a provare più tardi..>>. Ripeto la stessa azione anche altre volte ma risponde la segreteria.

Tra i miei contatti, cerco il numero di Alejandro e lo chiamo <<¿Sí?Dígame>> <<Hola Alejandro sono Adrián Ylenia è con te?>> <<Hola Adrián, immagino tu sappia dove ci troviamo. In questo momento io sono fuori, Yle è rimasta alla tenuta. Non son perché non ti risponda, se mi dai cinque minuti, provo a richiamarla anch'io>> <<Ok a dopo>>. Mi vesto con la preoccupazione che occupa la mia mente <<Hola hijo>> <<Papà>> <<Succede qualcosa?>mi domanda vedendo la mia agitazione dipinta sul volto <<Ylenia non risponde al cellulare, dall'orologio vedo che si trova in Argentina. Ho contattato suo fratello Alejandro e me l'ha confermato: in questo momento Alejandro è fuori dalla tenuta, mi ha riferito che Yle è rimasta lì. Ci aggiorniamo tra poco>> <<Stai tranquillo, quella ragazza sa cosa fare in caso ci fossero problemi, è in gamba>>.

<<Lo so bene ma sono preoccupato>>ammetto finendo di vestirmi. Mi squilla il cellulare <<Alejandro>> <<Ylenia non mi rispondeva, sono appena rientrato a casa e l'ho trovata senza sensi sul pavimento della cucina. Ho chiamato un dottore, spero non sia nulla di grave>> <<Alejandro dimmi l'indirizzo della vostra tenuta, parto a breve>> <<Ti giro la posizione sul telefono>> <<Grazie arriva il prima possibile, non perderla di vista>>. Chiudo la telefonata <<Problemi?>> <<Si Alejandro ha trovato Yle a terra senza sensi. Posso usare il jet per andare in Argentina?>> <<Ehi che succede?>> domanda mia sorella entrata in camera <<Ylenia sta male e voglio andare da lei>> <<Vengo con te>> mi risponde mia sorella <<No vado da solo>> <<No vengo con te, ti ricordo che conosco Buenos Aires come le mie tasche, avendoci passato parte della mia istruzione>> <<In questo tua sorella ha ragione. Finite di discutere, viene insieme a te e qui finisce la questione>>battibecca mio padre <<Eh va bene prepara la tua roba Vicky>> <<Vado, prendo l'occorrente>>.

<<Eccoti piccola peste!>>esclama nonna entrando in camera<<Abuela basta ya. Has ganado>> <<Lo sé mi niña>> <<Che hai combinato Vicky?>> <<Óscar ha iniziato a rincorrermi giù di sotto per il salone sporcando il pavimento di fango e sangue e abbiamo fatto cadere accidentalmente alcuni vasi...>> ammette Vicky nascondendosi dietro di me alla vista della figura di mio padre minacciosa <<Tranquillo hijo, ci ho già pensato io con la chancleta>> ammette nonna. Mio padre scoppia a ridere <<Gracias mamá>>. <<Preparo il borsone Vicky, prendi solo lo stretto necessario, non abbiamo molto tempo>> <<Va bene>> corre di corsia nella sua stanza <<Mi sono persa qualcosa?>> <<Mamá Ylenia se ha desmayado, puede ser que esté grave pero aún no lo sabemos. Miguel parte col jet e Vicky l'accompagna <<Buona idea Vicky è stata già in Argentina per l'addestramento e sa bene come muoversi. Vi devo preparare qualche provvista>> <<No abuela staremo alla tenuta di Yle>>.

El rey y la reina de los narcosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora