2.

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Alle 20 bussarono alla porta della nostra stanza e andai ad aprire pensando fosse la cena, ma invece era Pierre.

"Che ci fai qui?" gli domandai.

"Ti volevo chiedere se questa sera posso uscire fuori con Noah" disse.

"Ehm certamente" risposi guardandomi indietro per cercare la bambina. La trovai seduta sul letto a guardare la televisione.

"Aspetta qui due secondi, anzi se vuoi entra pure" gli feci segno di aspettare.

"Ehi Noah, prepariamoci che oggi esci con tuo papà" la presi e la portai in bagno.

Tornai in camera e sotto lo sguardo di Pierre, presi dall'armadio dei vestiti puliti per lei. Entrai nuovamente in bagno e aiutai la biondina a cambiarsi. Indossava una canotta bianca, un paio di jeans neri e una giacca jeans sempre nera sopra, nel caso facesse freddo, anche se ne dubito.

"Perfetta" le lasciai un bacio delicato sulla testolina e insieme tornammo dal francese.

"Quanto siamo carine" le sorrise lui.

"Grazie" rispose lei imbarazzata.

"Poi la tengo io per la notte?" mi chiese.

"Oh certo, se vuoi" corsi in camera e preparai una busta con dentro un pigiamino e un cambio per il giorno dopo.

"Ci vediamo domani sul circuito piccolina" la salutai e quando uscirono iniziai a pensare alle possibili cose da fare in loro assenza.

Optai per un locale e mi preparai al volo.

Indossai un vestitino rosa lucido, una borsetta bianca e dei tacchi abbinati ad essa.

All'uscita dell'hotel c'era una fila di taxi, così salii sul primo e dato l'indirizzo partimmo verso uno dei locali più popolari del posto.

Pagai e scesi dal taxi andando verso l'entrata.

"Sophie Jones" dissi il mio nome e mi fecero entrare

Finalmente raggiunsi il mio amato bancone, dove ordinai il solito e aspettai.

"Prendi sempre quello?" Chiese una voce dietro di me.

"Mi scusi lei chi è?" Chiesi rivolgendomi all'uomo che mi aveva raggiunta.

"Mi lusinga il fatto che lei non si ricordi più di me" ridacchiò lui.
"Ci vediamo sempre a Monaco" cercò di schiarirmi le idee, ma senza successo.

"Non mi ricordo tutte le conquiste che faccio nei locali, soprattutto quelli di Monaco" sviai.

"Potrei offendermi" si portò una mano al cuore.
"Comunque piacere Lewis Hamilton" allungò la mano.

"Sophie Jones" sorrisi.
"Lewis Hamilton il pilota, non è vero?" Chiesi.

"Quanti Lewis Hamilton esistono sulla terra? sono unico e raro"

"Mi dispiace averle ferito l'ego" ridacchiai.

"O ma per favore con queste formalità, le odio, dammi del tu" mi esortò.

"Tu non mi conosci invece" dissi provocandolo.

"Invece sì, mi dispiace deluderti, ma penso di aver visto 'Drive for life' almeno 10.000.000 volte e penso di riguardarlo stasera appena torno a casa, magari con te" mi fece l'occhiolino.

"Vedremo" gli feci l'occhiolino prima di alzarmi con il mio Gyn lemon e sparire tra la folla.
Feci in tempo però a sentire il suo respiro strozzato.

Mentre ballavo, un ragazzo alto biondo si avvicinò a me.

"Mi concede un ballo?" domandò e io scoppiai a ridere, forse per l'alcol, forse per la frase stessa, ma scoppiai a ridere.

~CHOOSE YOU~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora