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«Victoria, hai un minuto?» mi richiama la professoressa di Matematica.

La campanella è appena suonata e gli studenti sono usciti. La donna toglie gli occhiali e congiunge le mani. So già cosa mi dirà.

«Hai delle insufficienze in Matematica e Chimica. Ho pensato di affiliarti a un tutor». Fa un cenno e un ragazzo alto e dagli occhi verdi entra in classe. Charles Leclerc. Non ci posso credere! «Charles è l'alunno più bravo del suo corso, ed è la scelta più adatta per recuperare le tue carenze. Direi di iniziare da oggi, no?»

Charles non proferisce parola. Io vorrei solo urlare.

«Ma certo, Ms Johnson!» dico con un sorriso falso.

Esco dalla classe e mi avvio agli armadietti. In lontananza noto Lando Norris e mio fratello gemello Carlos ridere. Il primo mi rivolge un'occhiata d'odio e sposto l'attenzione sui libri che devo mettere nella tracolla.

«Casa mia o casa tua?»

La voce di Charles mi fa sussultare.

«Non sprecare il tuo tempo con me. Guarderò le videolezioni di qualche professore per recuperare quelle due materie del cazzo». Faccio per andarmene ma Charles mi afferra il braccio. «Voglio solo aiutarti»

«Non ho bisogno del tuo aiuto. D'altronde hai sempre lasciato che Lando mi umiliasse, non è così?»

Charles serra la mascella. «Potevi reagire»

«Certo, come se io, a tredici anni, avessi avuto la forza di reagire e di mandarlo a fanculo. Non sai cosa si prova quando una persona ti deride in tutti i modi possibili e spiattella a tutti il fatto che hai una cotta per il ragazzo più popolare della scuola! Non sai cosa si prova quando ti fa sentire una merda perché sei sovrappeso. Non sai cosa si prova quando qualcuno ti dice che sei brutta e ti paragona a una racchia. Non lo sai perché non hai mai sperimentato un dolore simile. Quindi, fattelo dire: lasciami in pace».

Charles non dice nulla, mi lascia andare. Cammino a passo svelto verso l'uscita e non aspetto mio fratello. A quanto pare, preferisce spendere il suo tempo con Lando anziché con me. Ogni volta che Lando mi prendeva in giro rimaneva in disparte. Lui, che è mio fratello. Un fratello dovrebbe difenderti e proteggerti, no?

Chiudo la porta di casa e mamma spunta dal salotto.

«Ciao tesoro! Com'è andata a scuola?»

«Come al solito, ma'»

«Senti, cariño, mi ha chiamato la tua professoressa di Matematica. Mi ha detto che ti ha affibbiato un tutor per recuperare le carenze»

«Non ne ho bisogno, mamma», borbotto. «È Charles. Da piccoli andavate d'accordo. Cosa vi è successo?»

Quanto vorrei raccontarle delle prese in giro sul mio fisico e della mia perdita peso. Del fatto che Charles avesse preferito schierarsi dalla parte di Lando. Del fatto che Carlos non avesse avuto un briciolo di coraggio e di quanto io avessi dovuto vedermela da sola. Io, sola, ad affrontare da sola prese in giro e dolore fisico.

Non rispondo alla domanda di mamma. Mi chiudo in camera e mi siedo sul davanzale. Fisso il panorama. Lo sguardo mi cade sulla casa accanto alla mia. Pierre Gasly è seduto anche lui sul davanzale e mi osserva. Mi saluta ma non ricambio. Credo che lui sia l'unico che abbia dimostrato dispiacere nei miei confronti. Non si è mai schierato dalla parte di nessuno. Credo fosse questo uno dei motivi per cui mi piaceva così tanto.

Sento del vociare nell'andito, poi la porta si apre.

«Vic, noi andiamo in discoteca stasera, sei dei nostri?» domanda mio fratello. Dietro di lui c'è Lando. «No», rispondo. Carlos fa per aprire bocca ma il suo telefono squilla. Si allontana e Lando rimane sulla soglia.

Victoria // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora