5.

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Poso i libri nell'armadietto e sussulto alla presenza di Lola.

«Ciao Vic!»

«Ciao», ricambio monocorde. «Senti, stasera mio fratello dà una festa. Ti va di venire?»

«Certo, perché no!»

Lola sorride contenta e mi stringe tra le sue braccia. Okay, spazio vitale, cara.

«Diventeremo ottime amiche, noi due», afferma convinta prima di andarsene.

Chiudo l'armadietto e mi avvio verso l'uscita. Charles mi affianca.

«Che dici se vieni a casa mia per le ripetizioni? Domani abbiamo la verifica di Matematica», propone e annuisco.

Mio fratello sta assistendo agli allenamenti di Lando; quindi, non devo preoccuparmi. Raggiungiamo casa sua in pochi minuti. Sua mamma è in giardino a sistemare il roseto mentre Arthur è da Carla, la sua ragazza. Lorenzo è in azienda.

Charles chiude la porta della sua stanza e getta lo zaino ai piedi della scrivania. Toglie le scarpe e mi volto imbarazzata quando si sfila il maglioncino. Diamine, perché deve spogliarsi dinanzi a me? L'ho visto in costume, ma non sono del tutto così confident tanto da volerlo vedere spogliarsi.

«Puoi voltarti».

Charles ha indosso un pantalone di tuta grigio e una felpa nera dell'Adidas. È così bello nella sua semplicità. Un attimo...ho appena detto che è bello? Cosa mi sta succedendo? Devo rimanere concentrata, dannazione!

Prendiamo posto alla scrivania e le nostre dita si sfiorano quando gli passo il quaderno di matematica. Lo sfoglia, soffermandosi sugli appunti disordinati che ho preso stamattina. Apre il libro e mi spiega gli ultimi due argomenti, facendo esempi semplici. Cerco di stare al suo passo, imprimendo quante più nozioni possibili. Gesticola in modo da farmi capire e scrive le formule. Mi assegna alcuni esercizi e li svolgo mentre lui sposta l'attenzione sul libro di Storia. Sottolinea, schematizza e ripete a bassa voce. Charles è così dedito allo studio che mi fa paura. Certo, a me piace studiare, ma non quanto lui.

Dopo mezz'ora termino gli esercizi assegnati, Charles li corregge e mi indica le due pagine di esercizi di recupero. Lui riprende con Storia, e di tanto in tanto gli lancio qualche occhiata. È così concentrato...

Svolgo tutti gli esercizi, stupendomi di quanto siano stati facili. Il mese scorso sarei impazzita. Ho sempre reputato la matematica arabo, ma Charles la spiega in modo semplice. Quasi quasi inizia a piacermi. La matematica, s'intende.

«Okay, ho finito», dico, tirando un sospiro di sollievo.

Charles dà un'occhiata veloce, complimentandosi. Raccatto la mia roba e mi alzo.

«Te ne vai?»

È tristezza quella che sento nel suo tono?

«Sì, devo studiare le altre materie»

«Puoi studiare qui, no? Sì, ti do ripetizioni, ma ciò non vuol dire che devi venire a casa mia solo per quello»

«E va bene», cedo.

Charles mi regala un sorriso radioso. Trascorrono due ore. Charles chiude il libro di Letteratura inglese e prepara lo zaino. Io ho ancora il capo chino su quello di Storia. Lo chiudo e lo infilo nella mia tracolla.

«Verrai alla festa di George?» chiedo. «Certo. Non potrei mai perdermi una sua festa. E tu?»

Annuisco. Charles si avvicina cauto. Indietreggio. La mia schiena tocca il legno della porta. Il ragazzo poggia una mano sulla mia guancia e sento le gambe tremare.

Victoria // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora