𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 3
Dolce e sentimentale, come le rose rosse appena sbocciate. Freddo e memorabile come il giglio bianco e candido. Estivo e docile come un girasole. Ma rassicurante come un mazzo di lavanda. Quel bouquet era l'emblema delle quattro stagioni ed io non riuscivo a comprendere come riuscisse, una così semplice composizione, ad essere una splendida fusione tra memoria e lapsus.
Ti lasciava con il fiato sospeso per quel ricordo, che conosci e che contempli, ma che non riesce a far riaffiorare nella tua mente. Ti fa salire la malinconia di una scena che non riesci a vedere raffigurata e ti fa chiudere gli occhi per giocare con la fanciulla che vive dentro di te.
Forse, mi perdevo in inutili dettagli, che mettevano la mia mente in uno stato di subbuglio o, forse, ero solo stanca di vivere in uno scenario che non rappresentava il mio modo di essere. Quei fiori erano casa e casa era sinonimo di libertà. Una libertà che mi stava venendo tolta senza che io me ne rendessi conto.
Potevo immaginare il suono delle cicale, che si alimentavano con il caldo dell'estate, mentre oziavano nei periodi più proficui per racimolare le risorse per l'inverno, e quelle voci in sottofondo che si disperdevano attorno a me, lasciandomi quella curiosità di sapere di cosa stessero parlando.
Ma la realtà era diversa, io ero nel mio ufficio, che mi dilettavo in un compito che non mi apparteneva.
Non avevo nulla tra le mani, solo qualche informazione che mi dava un punto di partenza, ma che permetteva pochi collegamenti. A chi avrebbe potuto lasciare la sua fortuna, se non aveva eredi? Perché la moglie non aveva ancora detto nulla su quanto era accaduto?
Le possibilità erano molteplici, quasi infinite e io avevo una mente troppo piccola per poterle elaborarle tutte. Necessitavo di una quantità di tempo che, purtroppo, non disponevo.
L'essere umano è quella macchina perfetta, che possiede tutte le risposte, ma sono talmente nascoste che è necessario pazientare per farle risorgere. Per sbloccare quel lucchetto, usare quella chiave che dà accesso alle verità è necessario scavare negli archivi più remoti e, spesso, si tratta di rivelazioni che sono inaspettate e tu vorresti tornare indietro nel tempo per tenerle nascoste, ma nonostante la perfezione che rende speciale l'essere umano, non esiste magia, che faccia dimenticare ciò che si è sempre saputo.
Tutto rimane, anche se si finge che non sia realmente così.
Si tratta di ricordi indelebili, momenti indimenticabili e lacrime logoranti, che lasciamo il segno e rimangono tatuate negli angusti sentieri della mente come se fossero cicatrici, tagli profondi e baci pietrificanti.
Dei film che non smetti mai di riavvolgere e riguardare all'infinito. Delle canzoni che ascolti fino allo sfinimento.
Non si può dimenticare la nostra lingua madre proprio come non si può perdere quei frammenti di passato, che non sono altro che la nostra vita.
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𝐊𝐞𝐲 𝐨𝐟 𝐃𝐚𝐫𝐤𝐧𝐞𝐬𝐬
Mystery / Thriller𝐇𝐚𝐯𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐬𝐞𝐞𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐤𝐞𝐲? Nascosta sul fondo di un armadio c'è una scatola, che contiene le lettere che hanno portato alla ricostruzione di questa storia. Non sono molte, ma la complessità delle parole riportate sulla carta, ha fatto p...